3.05.2013

 

L'ultima storia da raccontare


Mi viene da sorridere pensando: “Forse è vero che sono vecchia.” Il fatto è che quando entri nel vortice del “ti ricordi?” comprendi d’improvviso che c’è chi non può ricordare semplicemente perché non c’era, perché la storia non è necessariamente un secolo fa. La storia è anche ieri.
Ed è una storia che a scuola non si studia, e pure se si studiasse Loris, che alla mia domanda: “Ma cosa state facendo a scuola di storia?” rispondi candido: “Fabio Massimo il temporizzatore” non servirebbe a tanto.
Il fatto è che nemmeno tanto tempo fa, Craxi rubò anche una fontana da una piazza per portarsela a casa sua ad Hammamet, e c’era il Pio albergo Trivulzio, e un mariuolo che a nome dei socialisti di allora, rubava e rubava. Poi vennero i giudici che scavando, scavando trovarono che tutti (quasi tutti) rubavano. Poi vennero i vendicatori, un tizio con una calzamaglia in testa che si alleò con dei buffi figuri con l’elmetto cornuto sulla testa, che si inventarono origini celtiche, tiri alla fune, pallottole mai sparate, l’esercito di Franceschiello mai partito in battaglia.
Mi ricordo quei giorni in cui – come oggi – tutto era vendicativamente perfetto. I lustrini da un lato, il cerone e il fondotinta, e le canottiere dall’altra. Tutto era nuovo, e tutti gridavano: “BASTA!”
Soprattutto tutti gridavano: “BASTA POLITICA”.
I giornali descrissero la calata dei legaioli a Roma – la presa di Roma, la conquista d’oltre muro – e tutto sembrava folklore. Come erano buffi questi sprovveduti un po’ grezzi e molto ignoranti. Parlava quasi sempre solo un tale, che si chiamava Miglio, tutti ascoltavano e dicevano: “Dice anche cose giuste”, senza considerare che quelle sbagliate erano naziste. Poi vennero fuori quei quattro o cinque che furono autorizzati al potere. Braccia tese a manico d’ombrello, celodurismo, razzismo, abominio, umiliazione delle donne, furono i nuovi canoni del lessico politico. Facile da comprendere anche per il più cretino degli italiani, e soprattutto utile a non porsi troppe domande. Il nord era vendicato, conquistato. Si attendeva la presa di Roma, la secessione … Gli altri, quelli che non erano del nord, invece, più astuti, si fecero vendicare dal figlio del cassiere della Banca Rasini, un piduista arrivista, malavitoso, in odore di mafia che aveva già iniziato a convertire il popolo attraverso le sue televisioni, fatte di tette e di nulla, di bellezza sul modello americano, dove tutto risplende al punto da coprire persino l’odore molesto.
Subito in tanti capimmo che era tutto fasullo, e che un ladro andava a sostituirne un altro. Ma c’era questa bella novità di alleggerire il tempo depoliticizzando il pensiero, che avevamo voglia di starnazzare sul pericolo della democrazia: la gente era stufa.
E scorrendo veloce il tempo, siamo arrivati fino a qua. Al punto e a capo.
Ladri leghisti, malavitosi, mafiosi, fascisti mai domi, razzisti, democristiani, oggi rappresentano il nuovo craxismo. Peggiorato dai vendicatori a cui per stanchezza, per ignavia e troppo spesso per complicità si è data la libertà di fare esattamente tutto il deserto che hanno fatto.
E quindi? Quindi si ricomincia il giro, esattamente da dove avevamo lasciato. E andremo avanti così, forse per altri vent’anni, a vivere le stesse disillusioni, a correre gli stessi pericoli, a continuare a starnazzare le stesse cose di vent’anni fa, con vent’anni di più sulla schiena, però, che iniziano a farsi sentire tutti interi.
È normale che chi non ha memoria dei fatti semplicisticamente narrati fino a qua possa desiderare di vivere un’illusione, è un po’ meno normale, però, che la stessa illusione la voglia vivere chi ha la mia età e forse anche qualcosa di più.
Il rischio di oggi è semplicemente uno: che la tecnica si sia affinata …
Magari si potesse cambiare davvero. Ci vorrebbe rispetto per l’energia spesa a sognare un sogno che non vi lasceranno fare.
Sono molto stanca, e non ho più storie da raccontare.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
E’ vero! Siamo molto stanchi, ma ancora siamo in tanti a ricordare in questo Paese che ha già di suo la prodigiosa qualità dell’oblio e che se poi ci si mette anche il volere di chi la storia ha tutto l’interesse a non volerla tramandare... E allora sì che “si ricomincia il giro, esattamente da dove avevamo lasciato”. Ma ora c’è un elemento nuovo: lacrime e sangue (sangue vero! Vermiglio!) e lo spettro della fame, e non è più tempo di movimenti sterili, di indignati che occupano le piazze, magari con il cantante sofferente a pagamento le pene, quelle vere, di tutti. E’ il momento dell’azione, e attenti!, voi manipolatori... Tutti!, nessuno escluso. Attento “baffino”, e attento anche tu Grillo con i tuoi grillini tra i quali c’è anche chi tenta di nobilizzare il fascismo. Attenti sindacati! che vi siete tirati del tutto fuori, vi siete trasformati in agenzie di servizi a pagamento con meta finale da politici in parlamento... Attento!, migliorista. Siamo vecchi è vero... e anche stanchi, ma non tutti vecchi e stanchi benché malnutriti. Non siamo all’ultima storia.
 
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