3.20.2013

 

Fischia! Il vento dell'umiltà


È vero, qualcosa in Italia sta cambiando: prima non ci davano né briciole né brioche, ora almeno qualche briciola ci piove. Dicono che il merito sia dei “grillini”, che hanno imposto il vento del cambiamento, dicono. E crederci fa bene al cuore e allo spirito. E poi il Papa nuovo, anche lui foriero di vento nuovo, di aria pulita.
Se prima ogni giorno dovevamo attendere la nuova mazzata della malavita al governo, oggi ci attendiamo il gesto morigerato dei palazzi. Meglio oggi che ieri, non v’è dubbio alcuno. Meglio sapere che c’è chi si decurta lo stipendio del 30%, meglio sapere che sapremo come si spendono i soldi delle caramelle, e meglio sapere che un anello è d’argento che le scarpe sono vecchie, che l’orologio è di plastica, che sapere che a spese nostre viaggiava un aereo carico di piccole troie eleganti, o che il codice penale veniva stravolto per garantire un debosciato, che i ladri rubavano a man bassa dalle casse dello stato.
Il problema è che in un senso o in un altro soffriamo di ingordigia.
Umiltà è la parola d’ordine, e ne avevamo così tanto bisogno che rischiamo l’indigestione. Il rischio è che il vortice dell’umiltà, spinto da questo vento d’aria nuova, ci travolga e ci faccia perdere ancora una volta – l’ennesima – il senso delle cose.
Siamo fatti così: non potendo avere più nulla di quello che ci è stato tolto, ci basta vedere che altri se lo tolgono, e quindi esultiamo per una bicicletta, per chi va a lavoro a piedi, per chi mangia ad una mensa esattamente come abbiamo fatto tutti noi, per anni o per una vita intera. Ribadisco: è tutto molto bello … però.
Però, per esempio mi chiedo: perché quando queste cose banali (riduzione dei costi della politica, taglio dei privilegi, diminuzione del numero dei parlamentari, redistribuzione del reddito) erano scritte nel programma elettorale del P.C.L più di cinque anni fa, erano minchiate demagogiche di vecchi comunisti – ed ora è opera meritoria? Eppure anche il P.C.L la politica la faceva in piazza e su Internet, ma  non aveva accesso alla televisione (non che non lo volesse, è che non ce li volevano a parlare in TV, esattamente come in queste ultime elezioni) non aveva comici, né nani, né ballerine, e soprattutto aveva un simbolo di partito e non un logo.
Certo è bello sapere che finalmente si siano decisi a proporre di guadagnare meno per loro, ma …
Oggi inizieranno le consultazioni per il nuovo governo, e oltre il vento dell’umiltà, vorrei sentire arrivare piccole folate di vita.
Ogni giorno apro la finestra, vedo il mare e i cassonetti della spazzatura. Più si accumula la spazzatura, più nell’arco della giornata vedo la gente rovistarci nel mezzo. Senza età, giovani, vecchi, chi con più maestria, chi con un po’ più di pudore. Vorrei che una folata di vento d’aria nuova portasse al Colle una domanda che non è più solo una parola o un modo di dire: rendere abili alla vita, non passando per l’obolo di uno stato umile e caritatevole, ma per mano di uno stato finalmente capace di assolvere al compito alto che un governo dovrebbe avere.
Mi piacerebbe sapere che la delocalizzazione delle imprese diventerà reato, che lo sfruttamento della schiavitù sarà un reato punibile con l’esproprio dell’azienda e la conseguente gestione statale, che gli enti che gestiscono le energie dovranno risarcire i cittadini ai quali hanno estorto danaro, che gli evasori fiscali risarciranno l’erario, che il cittadino troverà un medico e un letto in ospedale. Che la gente non sarà più così disperata da doversi ammazzare. E molte altre cose così, che potrebbero portare quel vento nuovo che ci sospinga in questa vita. A furia di volere nulla per gli altri, ci siamo dimenticati di esigere ciò che era nostro.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
""l'uomo che si è piegato non è capace di far rigar dritto gli altri" "l'uomo è l'immagine dei suoi pensieri" ghandi
saluti dal vecio.
 
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