2.19.2013
Vecchio bavoso
Sai che c’è, vecchio bavoso? Che a leggere le tardive e
rozze scuse, consigliate dai curatori della tua immagine di gomma, alla signora
che hai offeso pubblicamente in una delle tue uscite da ridicolo comico
fallito, si prova più ribrezzo che per il gesto in sé.
Non sei uomo che possa parlar di donna, malato come sei di un
sesso che patisce dell’amnesia. Non dovrebbe esserti dato nemmeno di nominarla
una donna, che non fosse tua figlia o tua sorella, tua madre o tua zia, le
uniche forse per le quali ancora potresti avere un minimo di rispetto. Potresti,
visti i precedenti e l’uso improprio che hai sempre fatto anche degli affetti
più cari.
Dovrebbe esserti proibito per legge di avvicinarti a una
donna, di nominarla e persino di pensarci, perché saresti in grado di lordarla
anche con uno sguardo di sottecchi. Ci vorrebbe una sorta d’interdizione.
Non esiste al mondo donna che possa essere divertita dal tuo
atteggiamento da maniaco sessuale, impotente e bavoso. Non esiste donna che
possa esserlo gratuitamente, nemmeno la vecchia che ti sorrise solo perché
sperava in una dentiera nuova.
Non è certo evitando di leggere un giornale, che si può
smettere di provare lo schifo e il disagio di essere trattate come merce esposta
nella vetrina di un macellaio, ma bisognerebbe proibire che un uomo possa
esibirsi in spettacoli di così pessimo gusto, aberranti, medioevali, degni
della tua caratura morale praticamente inesistente. Una donna pagata è una
donna acquistata, la donna conquistata è altra cosa, che per fortuna mai nella
vita conoscerai.
Forse è vero, come dice la signora molestata pubblicamente,
che è stato difficile reagire in quel contesto, mentre tutti i tuoi accoliti
bavosi battevano le mani, ma sono sicura che se ti avesse assestato un ceffone,
facendoti sputare fard e cerone, travisando i tratti restaurati da una
bravissima visagista, forse gli applausi e la stima per la signora sarebbero
stati di più.
Forse è questo quello di cui ci sarebbe bisogno, per dar l’esempio
una volta per tutte: ci sarebbe bisogno della pubblica ribellione della tua
prossima vittima, quella che non si farà acquistare, né da due mila euro né da
un oggettino di bassa bigiotteria.
Essere donna è qualcosa di troppo alto perché tu lo possa
anche solo immaginare, è qualcosa contro la quale, evidentemente, non hai mai
battuto contro. Possedere la dignità, poi, è qualcosa che non ti apparterrà mai,
proprio come il Quirinale perché non è in vendita e non si venderà mai.
Una cosa mi consola: nessuno ti ama. Non hai nemmeno l’amore
dei tuoi figli accanto a te, perché se i tuoi figli ti avessero amato, ti
avrebbero curato, tenendoti buono a diventar sanamente vecchio impedendoti
queste ridicole figure di un povero vecchio ormai bavoso e in disarmo. A me non
fai nemmeno pietà.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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il debosc puo' solo provocare un "repellente miscuglio di puzzo" disgustoso come se emanato da una lurida bestia?" cè da vergognarsi di appertenere alla categoria di esseri mostruosi senza sentimenti tirati a lucido fuori vuoti dentro malvagi e carogne? angoscia inimmaginabile lontana dal rispetto umano?!saluti dal vecio.
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