1.25.2013
L'Italia sì, è mesta
Cos’è l’Italia? L’Italia sono due ragazzi che camminano
abbracciati, lei con i tacchi e una borsetta in tinta con le scarpe, lui con i
capelli piastrati e in ordine più dei miei, che sciolgono il loro abbraccio per
evitare di calpestare tre buste di
spazzatura sfuggite al mucchio, e finite in mezzo alla strada, e poi si
ristringono. Come nulla fosse.
L’Italia è un comune sciolto per mafia, con le strade già
strette, ridotte ancora dai cumuli di spazzatura, che ti ingiunge, per posta, l’integrazione
di 90 euro per un servizio che non ti dà. E tu, costretto paghi.
L’Italia è quel che resta dopo un ventennio di catechismo
che ha insegnato all’italiota il senso dell’ignavia. “Noli me tangere”. Non
toccarmi. Che tutto stia lontano da me, in modo che io possa sentirmi alto e
distante, non appartenente.
Quando poi, anche in modo brusco si ricade a toccare l’Italia
con tutti e due i piedi, allora arriva il tempo del lamento, ma è sempre un
lamento soffocato, pieno di rabbia sbraitata e che si spegne come una luce con
un interruttore.
L’arroganza del potere l’abbiamo in qualche modo legittimata
noi, continuando a sentirci sempre distanti dalle tragedie altrui, che al
massimo son servite a rassicurarci avendo ancora un tetto sulla testa, un letto
in ospedale, la carta igienica da comprare perché nostro figlio, a scuola,
potesse all’occorrenza usarla all’occorrenza.
Il catechismo all’obbedienza e all’impotenza, ribadita fino
allo sfinimento in quella frasetta che a tutti almeno una volta è scappata: “Tanto
son tutti uguali, cosa possiamo farci noi?” Così abbiamo assistito ad anni e
anni di ruberie, divenute sempre più spregiudicate, sempre più plateali fino ad
abituarci e addirittura rassicurarci. La spazzatura per strada? Normale, in
Italia rubano tutti … La mafia in Parlamento? Normale, l’Italia la mafia è
sempre stata a Roma. Il nepotismo? Normale, in Italia tutti se possono aiutano
il parente, figuriamoci quelli là.
Dicono che non sia tutta colpa di quel tizio malavitoso a
cui abbiamo consegnato le chiavi di casa, se siamo stati ripuliti fino a questo
punto, e forse è un po’ vero. La colpa è di chi glielo ha consentito partendo
dal presupposto che la sua libertà di aggiustare i conti suoi, di riflesso
avrebbe garantito anche a loro una certa libertà di spregiudicatezza. Mi
inorgoglisce aver sempre pensato il contrario, anche se è un orgoglio che vale
poco e mi fa mangiare meno.
Oggi che son passati quasi vent’anni di storia vissuta,
siamo ancora qua con le stesse domande, con gli stessi problemi aggravati dalla
rapina perpetua, e persino con le risposte che non abbiamo mai voluto darci
veramente, ma sempre con la stessa speranza: che arrivi il nuovo Messia a
portarci nella terra promessa, e non importa che egli sia un giudice o un
giullare, l’importante è che sia diverso in un mondo dove tutti sono uguali.
Il futuro lo stano scrivendo in questi giorni, in cui
cercano di occuparci in altre discussioni affascinanti: “Che ne sarà di Corona?
Arriva oggi in Italia?” Poi ci saranno i giorni della passione: “Corona ha
passato la prima notte in Carcere”. Dopo arriveranno anche le foto della cella,
le petizioni, i diari del povero carcerato che lotta per tutti i carcerati. Poi
sarà deputato.
Nel frattempo, ho sul tavolo il bollettino di 90 euro di
integrazione TARSU da pagare, la strada dove abito ristretta dal cumulo della
spazzatura. Sul tavolo del governo c’è il problema Monte dei Paschi, la banca
che non si può proprio far fallire. C’è da salvare un’altra volta l’Alitalia,
che una non era bastata. E ci sono i ricatti dell’Ilva, che anche là non si
riesce a capire quale morte sia meglio augurare.
Ma di questo è meglio non parlare, son talmente tanti quei
soldi che noi non riusciamo nemmeno ad immaginarli, noi che con venti euro ci
dobbiamo pure arrangiare.
Continuiamo a discutere delle cose che ci piacciono di più,
e soprattutto quelle che ancora riusciamo a comprendere: è giusto che un
ricattatore vada in galera per sette anni, mentre un altro ricattatore rischia
di andare al Quirinale per lo stesso tempo? È giusto che un magistrato faccia
politica? Che male c’è se a un vecchio piacciono le donne giovani?
Tanto in Italia siamo tutti più o meno “ugualizzati”.
Rita Pani (APOLIDE)
PS
Io non pagherei i 90 euro, ma presenterei una denuncia per
truffa, estorsione, tentata strage per disastro ecologico, e quant’altro sia
ravvisabile per legge … ma son nervosa.