11.16.2012
E a 40 anni che farai?
"Un trentenne eletto in Parlamento, dopo due mandati,
cioè a 40 anni, che cosa dovrebbe fare mentre aspetta di compiere i 65? L’esodato
di Stato? Ci vorrebbe un'indennità di reinserimento. Due anni di vitalizio
anticipato mentre si cerca lavoro".
Prof. Giuliano Amato
Siamo
indignati per le cariche della polizia, per i lacrimogeni sparati dal palazzo
del ministero, per i ragazzi bastonati, gli operai manganellati. Ci lasciamo
trasportare in assurde disquisizioni più o meno colte, più o meno civili quando
tra noi abbiamo pareri contrastanti. Perdiamo il tempo che non abbiamo più.
Io
per questo non mi indigno, nemmeno mi lamento, forse perché ho chiaro che la
guerra porta sangue, e morte, e disperazione. Forse perché la guerra c’è già
anche se non è stata dichiarata. Possiamo continuare a cantarci l’allegra
canzone della libertà e della democrazia, della protesta che si fa proposta
(quanto odio questo assioma!) fino a quando reggerà il sogno, fino a quando ci
sentiremo ben svegli.
Mi
indigno, invece, quando si osa sputarmi in faccia con la certezza di restare
impuniti, perché di certo nessuno mai indagherà per ingiurie, vilipendio e
quanto altro ci può stare, uno di questi Professori, che dal pulpito del potere
ci pisciano in testa come se piovesse. Quando colpevolmente – e scientemente –
ci inducono a delinquere. Ci portano alla guerra delle sassaiole contro la Fornero , del linciaggio
morale verso Amato; portano loro stessi a dover scappare in elicottero, per
evitare di essere massacrati dalla folla inferocita.
È impossibile
pensare che tutti questi professori, che nelle università insegnano alle nuove
generazioni ad essere la crema di domani, siano dei perfetti idioti. Sono
uomini e donne intelligenti, preparate, scaltre e soprattutto son tutti parte
integrante del sistema del capitale che governa il mondo. Ogni parola loro è
scelta sapientemente, e utilizzata proprio per dichiarare quella guerra che
ancora provano a tacere. Diversamente non avrebbe senso, come non avrebbe senso
il servizio reso dai giornalisti che sempre scordano la seconda domanda, quella
che potrebbe mettere in ginocchio il provocatore di turno.
La
domanda perfetta, quella che avrebbe fatto scoprire il trucco del Professor
Amato: “Scusi professore, come mai lei non è al corrente che già esiste il
fondo per il reinserimento al lavoro riservato ai parlamentari che decidono di
non ricandidarsi?”
Ma
son tutte chiacchiere, come sempre. D’altronde ci hanno detto che manifestare è
un diritto che non ci vogliono togliere, ma la polizia ha l’obbligo di
difendersi. Ci hanno detto che purtroppo anche nelle manifestazioni pacifiche “c’è
sempre chi si infiltra per rovinare la festa”.
Poi
c’è anche la signora con i capelli biondi di platino, e la giacchetta rossa –
che fa pendant con le bandiere – che guardando la punta del microfono dice: “Purtroppo
ce stanno sempre sti disgraziati che vengono a spaccare le vetrine e rovinano la
festa.”
E di
citazione in citazione, finisco con un’altra … perché sia chiaro cosa penso:
“La
rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un
disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità e
delicatezza, con tanta grazia e cortesia, la rivoluzione è un atto di violenza.”
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
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Brava Rita una risposta te la posso dare per quello che mi riguarda? non sono stato esodato quando con un enfisema polmonare riconosciutomi come malattia professionale sono stato obbligato a cambiare attivita' (rifiutando) la misera somma offertami? poi quel'allegro nullafacente ha bloccato tre\3 anni di pensione per rimettere i conti a posto? dato che come sempre si sentono autoeletti a decidere sulla pelle di coloro che lavorano e sudano (inutilmente?) la guerriglia l'abbiamo sfiorata a Susa e ti posso garantire che la parte peggio non erano coloro che cercano disperatamente di difendere "terreni e territorio?" per non creare "buchi di profitto?" sempre obiettivo prioritario il malaffare della cricca? (tanti soldi spesi per anni ?) poi usano la forza come ragione dominante? come ai vecchi tempi? la guerra del pane sta ( correndo\aumentando) su binari paralleli a quella della fame? ho sempre sperato che un solo regime bastasse? purtroppo sbagliavo non considerando "son sempre gli stessi" gerarchi che dall'alto pensano con la forza e l'arroganza? la ragione dei diritti è altra roba? saluti dal vecio.
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