9.20.2012
In galera, governo maiale!
Cosa
si potrebbe aggiungere sul caso polverini, che già non ci abbia disgustato,
fatto ridere o incazzare? Tutte le battute – anche le più esilaranti – sono già
state scritte o dette. E tutte le minacciose indignazioni vomitate da ieri, in
ogni angolo del Web dopo la pubblicazione delle immagini della festa
grecoromana, con la governatrice sorridente in mezzo a porci e mignottone. Il
popolo si unisce al grido di: “In galera!”
Macché
galera! Gentaglia così anche in galera avrebbe una vita differente; troverebbe
il secondino idiota, pronto a riverire. Ci sarebbe quello che una mano la dà,
ma in cambio di danaro. Le celle non sarebbero quelle riservate agli ultimi,
stracolme di vita umana e odore di umanità. Avrebbero le celle protette dallo
sguardo accusatore di chi la galera, magari, la sta facendo da innocente.
Gente
così dovrebbe davvero essere condannata, alla normalità delle condizioni di
vita che loro stessi, con la loro condotta disonesta hanno creato per noi,
ultimi e dimenticati. Dovrebbero essere condannati a una condizione tale che
insegni anche a loro, come ha insegnato a molti di noi cosa significhi la
mortificazione di non poter provvedere a sé stessi, e peggio ancora alle loro
famigli. Nemmeno la fatica del lavoro, ma la mortificazione della
disoccupazione.
Il
terrore di non riuscire a trovare i soldi per curare i loro cancri, l’umiliazione
di giacere su una barella nel corridoio di un ospedale al quale hanno sottratto
i fondi per finanziare le loro feste eleganti e signorili; senza la carta
igienica e senza l’acqua – tolti dal budget dei reparti ospedalieri, affinché
loro travestiti da maiali potessero far scorrere fiumi di champagne.
A
loro dovrebbero essere espropriate le case acquistate con i soldi rubati alla
collettività, e condannati a vivere nei quartieri popolari fatiscenti,
costruiti in cartongesso, con la muffa che avvolge ogni cosa, compresi i
polmoni di chi ci vive dentro.
Non
può esservi galera peggiore per questa feccia, se un drammatico e repentino
risveglio che li riconduca nel mondo che hanno creato.
Demagogico
e populista? Può essere, ma c’è un ma. C’è il popolo italiano che comunque
continua a leggere le “riviste patinate” alla ricerca delle notizie e delle
fotografie di queste facce di merda, che continua a guardare a loro come un
credente guarda l’immagine della Madonna, che tutto sommato ancora sogna, un
domani, di affrancarsi dalla povertà per vivere finalmente nello stesso mondo
dorato, fatto di lusso pacchiano, opulenza e sazietà.
E,
non scordiamoci quale trattamento, lo stesso popolo riservo al povero Marrazzo,
reo d’essere stato solo un po’ cretino e di aver prestato fede al capo dei
capi, il capostipite della peggior feccia italiana, quella che promette di
dimettersi ma non lo farà mai, certa proprio che nessuno domani mattina, andrà
a cacciarli forcone alla mano.
Rita
Pani (APOLIDE)
Comments:
<< Home
Io li metterei ad annusare a pieni polmoni il fumo nero che esce dagli incendi delle fabbriche, o dai camini dell'ENEL, assieme a quelli delle ARPAV quando dichiarano che quei fumi "non sono nocivi".
mentre ero su un isola ho osservato dei pastori con greggi di pecore capre e caproni,avevano tutti lo stesso problema; tenerli a bada con l'aiuto dei cani! il difficile era farlo quando mancava l'erba per pascolare? succedeva che le bestie si assuffavano tra di loro? un giorno si sono unite e hanno travolto cani e pastori? cosa puo' fare la fame? pecore che
diventano leoni?
Posta un commento
diventano leoni?
<< Home