7.04.2012
Spending review (avete la faccia come il culo)
Poi salta fuori il ministro, che chiede ai cittadini di
segnalare gli sprechi italiani, per dare una mano alla Nazione in questa
operazione dal nome inglese altisonante, scivoloso come un attrezzo medico che
deve indagarti dentro, passando da posti indicibili: “Spending Review”.
130 mila cittadini probi – un poco sempliciotti – si precipitano
a pestar tasti di un computer per segnalare l’Ente, la Cattedrale sul nulla, il
vicino di casa che timbra il cartellino e se ne va a pescare. Il cittadino
desidera così tanto partecipare che non percepisce d’esser stato preso per il
culo, anzi, fiero rivendica d’aver detto finalmente la sua al ministro.
Ma davvero un ministro non sa dove vada il danaro? Quale sia
il senso della corrente del fiume che porta via le monetine dalle nostre tasche
per depositarle in quelle altrui? No, certo che non è vero, lo sa bene, come sa
bene che se al cittadino vessato tiri l’esca, esso abboccherà come il più
stupido dei pesci; incolpevole, schiavo solo del suo senso primordiale di
giustizia. Una giustizia che non è mai stata un diritto reale, ma che da sempre
rappresenta un sogno degno d’esser sognato.
D’altronde la verità è figlia del coraggio, e questa gente
ne ha davvero poco. Conserva quel minimo di arroganza che il potere può dare,
quando si ha la vita blindata sia sotto l’aspetto economico che garantisce di
non conoscere mai la difficoltà e la sopravvivenza, sia sotto l’aspetto
pratico, essendo impossibile insegnargliela a suon di schiaffi.
Sarebbe impossibile per Mario Monti affacciarsi negli
schermi al plasma super HD 3D acquistati con sacrificio e a rate, per onorare l’Italia
a Kiev, e dire: “Signori cari, non ci siamo inventati nulla di nuovo e per
garantire la sopravvivenza delle banche e del capitalismo ultimo rimasto,
toccherà a voi pagare, anche con la vita. Spending Review, quindi non significa
un cazzo, se non che taglieremo ancora le ultime briciole rimaste, e se avrete
fame non vi daremo nemmeno le brioche.” Decisamente, so da me, che sarebbe
controproducente, socialmente pericoloso.
Come sarebbe pericolosissimo spiegare quanta non politica ci
sia in questa cosa che sembra politica, quella inventata dalla mafia e dal
malaffare che ha posto radici nel nostro sistema italiano. La Spending Review,
per esempio, garantirà l’abolizione delle intercettazioni telefoniche e
ambientali, grazie al taglio delle risorse alla Giustizia; sarebbe pericolosissimo
se anche l’ultimo degli italioti capisse a chi giova questo risparmio, e quale
possa essere stato il baratto, e soprattutto quali siano state le parti
interessate allo scambio.
Quando gli ospedali italiani esploderanno gonfi di gente più
di quanto già non siano, e si morirà per la mancanza di cure, che faremo? Per
quel tempo, per esempio, formigoni avrà risarcito lo stato di quanto rubato in
campo sanitario, o staremo ancora ad attendere che la giustizia (di fatto messa
in ginocchio) faccia il suo corso?
Ci sarebbero delle belle domande da porre al Professore, per
far comprendere al vecchio accaldato e solo, inebetito davanti a una TV, cosa
sia la “Spending Review”, ma non ci sono rimaste risorse abbastanza libere intelligenti da porle. Perché anche i
giornalisti, ormai, devono sopravvivere e combattere col coltello tra i denti,
perché i giornali – quelli degni – non ci sono più. Chiusi, da questa crisi che
sembra colpire tutti, ma che in realtà ha una mira eccellente, e il tiro non lo
sbaglia mai.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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Carissima Rita questi pocoonorevoli soggetti provano a contare due a due fino a quando non uscira' il numero dispari? credo che la nostra incosapevolezza sia stata troppa, adesso ne paghiamo le conseguenze e ancora non è finita! saluti dal vecio.
sento le notizie e mi viene la nausea. un senso di impotenza che per non morire dovrò canalizzare in qualcosa che non avrei mai pensato....credevo di essere contro la violenza:( ciao rita sei incredibilmente brava
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