2.28.2012

 

Non c'è bisogno d'eroi


Luca Abbà non è un eroe. Non è nemmeno un “cretinetti” come scrivono quei servi tristi del giornale. Luca Abbà è una vita umana prima di tutto, poi un combattente. Un vero credente. Sì perché questo mondo è cambiato al punto che ormai, i credenti, sono quelli che ancora combattono per un ideale, per qualcosa in cui credono, e non – come hanno insegnato gli ultimi anni di devastazione culturale – quelli che sperano che il loro Dio ci metta una pezza, anche rimondando le coscienze svendute in cambio di danaro.

Luca Abbà, semplicemente crede che un territorio non debba essere devastato per favorire l’arricchimento della solita mafia, quella che scava, quella che smaltisce i materiali tossici o inquinanti, quella che gonfia i prezzi dei binari, quella che ricicla vecchi treni da demolire e li vende per nuovi. La mafia del marketing, degli spot da rilanciare nelle televisioni appese nelle stazioni, e tutte le mafie di stato o private, che sulla pelle dei cittadini si arricchiranno ancora. Per credere che tutto questo non debba essere favorito non c’è bisogno di essere eroi; semplicemente bisogna essere possessori di una coscienza, meglio ancora se anche civile.

Si è eroi in Italia quando ogni mattina prendi un treno regionale o locale per andare a lavoro. Un treno che si riempie di neve, d’acqua, di polvere e sole, a seconda del tempo che fa. Un treno che ti porta a lavoro – se arriva – con ore di ritardo. O si ferma in mezzo alle campagne innevate d’inverno o assolate d’estate. Si è eroi quando si sceglie di andare dal centro al sud, col treno. O quando scegli di usare il treno per sportati nel sud, o nelle isole – che se vai a piedi, sei sicuro che se non muori almeno arrivi, là dove stai andando.

Chi lotta è un eroe per quelli che vorrebbero essere a sinistra, un coglione per quelli di destra. Questa è storia, anche se una volta forse anche a destra si rispettava l’idea dell’ideale. I giornali, anche di destra erano veri giornali, con gente pagata per scrivere. Una volta i giornali di destra avevano giornalisti che non si sono piegati al mafioso, che non lo hanno servito per garantirgli di mangiarsi il paese intero, e le sue valli, e le sue coste, e le bellezze naturali che potrebbero farci ricchi più dei paesi produttori di petrolio, con il vantaggio che nessuno ci avrebbe mai bombardato per potercele rubare.

Chi oggi lotta, è una persona. È uno che ha compreso che nonostante tutto si ha il dovere morale e civile di non rendersi complici di questo sistema famelico, che tutto vuole e nulla ridà indietro. Chi lotta è l’unico che continua imperterrito ad andare avanti, guardando al futuro, avendo contezza di ciò che potrebbe diventare se fossimo tutti fermi, idioti e schiavi.

La lotta in nome di un ideale, è la base della civiltà. È l’unico modo per uscire dallo stato di imbarbarimento che troppo a lungo abbiamo dovuto sopportare.

Eroico sarebbe per gente come quella merda di feltri o quell’ebete di belpietro, quel coglione di castelli o un leghista pezzente qualunque, comprendere il senso di quel che ho scritto.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
non dovrebbe essere una eccezzione difendere i diritti civili di un paese quando vengono violentati da un sistema malaffaroso? dovrebbe invece essere una regola non per pochi ma per tutti, dato che quello che stiamo subendo da anni? il debito che ci hanno lasciato come eredita'? il territorio martoriato fino a renderlo una discarica mortale in ogni angolo? la cricca che siamo costretti a mantenere coi nostri sacrifici e per essere derisi snobbati e offesi? magari il primo seguito da tanti come lui per metterli a tacere senza che continuino a fare danni? vanno neutralizzati estirpati come il cancro per non farlo andare oltre la riga? le idee le parole le offese per questa maraglia sono solletico? adesso servono fatti per dire basta? dissociarsi dalle fanfaronate che servono a riempirci del nulla? mi diceva un 92enne stamattina? bisogna rispolverare il carattere che usavamo noi e serve anche tirarsi su le maniche? io concordo e si vedrebbero in giro meno tronfi lazzaroni? saluti da franco al vecio.
 
Usando lo stesso tono del giornale del mafioso ... Altro che giornalista è solo un imbecille
 
Era questo che cercavano...un incidente grave per dire che sono tutti terroristi e violenti...questo perchè i nostri politicanti da strapazzo non sanno cos'è la "passione" che anima chi crede nelle idee,chi cerca di dare tutto se stesso per il bene comune,chi lotta perchè l'altro non è altro ma te stesso,chi rinuncia all'egoismo sfrenato per tutti...ma perchè parlarne ancora di questi pavidi...sono di un'ignoranza galoppante dettata dalla sete di potere, di soldi, di perversioni... Forza Luca, non abbiamo bisogno di eroi ma di persone in gamba...di persone che "£credono" alla vita.
 
ffiiiuuu!!! gran sospiro di sollievo, fuori mi chiamo.
Ho ben compreso il senso di quello che hai scritto :)))
 
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