2.02.2012
Che due palle il lavoro!
Ieri
notte, leggendo i lanci di agenzia, ho trovato la dichiarazione del Professor
Monti, e aggiornando il mio status su Facebook, ho ceduto al turpiloquio. Ora
davvero vorrei scusarmi, ma non posso. Ho scritto “Monti: "Che monotonia il posto fisso I giovani si
abituino a cambiare" ... [Così, va ... nemmeno più un poco di pudore.
Brutto figlio di troia!]”
Credo, in fondo, che il nostro cedere al
turpiloquio sia ancora la salvezza per gente così. Ci accontentiamo di augurare
male, di mandarli là dove dovrebbero andare, e a volte quando ci assiste la
fantasia, riusciamo ad immaginare scenari più apocalittici, vederli arrancare
nella vita, tali e quali a noi. È la loro fortuna, perché una parolaccia non gli
ammazzerà.
Oggi mi scrivono che è vilipendio, che non
devo permettermi, che comunque è meglio di quell’altro tizio, e che almeno il rispetto
è dovuto alle istituzioni. Rispetto? Nemmeno un po’.
È sì vilipendio, ma vilipendio al
cittadino. Al lavoratore, a chi fatica, al giovane a cui è impedito di sognarsi
una vita possibile. Con Monti non si tratta più di arroganza del potere, ma di
semplice fantascienza, una sorta di delirio di onnipotenza, di chi sa di avere
carta bianca, di poter fare esattamente qualunque esperimento sulla pelle di
cavie innocenti – e le cavie siamo noi. Testano il sistema, spingendosi fino al
limite, stando in attesa di vedere la corda spezzarsi, e anche quel giorno
sperimenteranno ancora, magari la repressione, l’esercito, gli arresti di
massa. E in effetti lo stanno facendo già.
Il nonno bonario si affaccia alla
televisione per annunciare uno dei suoi già famigerati slogan: salva Italia, cresci
Italia e ora la “monotonia del posto fisso”. E sai che palle avere un lavoro di
routine, che ti devi alzare la mattina per andare a lavorare, e che poi a fine
mese ti danno uno stipendio col quale puoi addirittura pagarti l’affitto e il
riscaldamento, il canone della RAI, e le sigarette. Che due palle, sapere che
lavorerai ogni giorno della tua vita, fino ad arrivare alla pensione! Meglio
cambiare in nome della mobilità tutta italiana: lavori tre mesi al calla center
e poi ti licenziano, fingono di far fallire la ditta e ti riassumono il giorno
dopo sempre per tre mesi ma con un contratto sempre più sfavorevole, con la
nuova formula contrattuale che recita: “se ti va è così o sennò pigliatela in
culo, che tanto fuori di morti di fame come te, c’è una fila.”
La politica non politica ora siede in
Parlamento, fortemente voluta da tutti i partiti italiani – anche quelli come
la lega che hanno fatto finta di fare opposizione – per fare il lavoro sporco,
quello che tutti si son guardati dal fare, dire e persino pensare. Il nonno non
politico, il professore che sembra essersi laureato da Vanna Marchi, coadiuvato
dai suoi maghi Do Nascimento sputano in faccia al volgo, certi di restare
impuniti, perché appunto, oltre che mandarli a fare in culo, che si fa?
Non mi stancherò mai di dire che la vera
Rivoluzione Italiana, sarebbe quella di prenderli uno per uno e condannarli a
finire i loro giorno vivendo. Vivendo la vita che loro hanno destinato a noi,
di fame e precariato, di pensioni minime che ti obbligano all’assistenza della
Caritas, di denti che cadono senza poter essere rimessi in bocca, di calzini
bucati e scarpe consumate. E per le signore l’eleganza a cinque euro comprata
dai cinesi, le borse di Dolce e Poiana comprate dal negretto al mercato dopo
lunga contrattazione. Poco pane e poca pasta, e non perché sei a dieta, ma
perché di più non ne puoi comprare.
Gente così, mi vilipende ogni volta che
respira. E ribadisco: gli fosse rimasto almeno il pudore. Dovrebbero andare in
televisione con un paio di mutande sulla testa, per poter parlare con me.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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Rita questa te la voglio raccontare; nella casa di campagna dove sono nato, il contadino (mica tanto scaltro) quando svuotava la stalla dal letame con la barella, doveva essere aiutato dal fattore? un giorno ha fatto una pensata? se alla barella mettessi una ruota? al posto del fattore?) potrei portare il letame da solo, così fu? quando a fine campagna chiese al fattore un aumento? se sentito dire; sarai contento? to lasciato fare anche il mio lavoro, adesso io dovro' cercarmi altro da fare? dovresti ringraziarmi? Noi tutti dovremmo ringraziare il miracolante per averci insegnato? come vivere con poco per non annoiarci a lavorare molto, e anche senza problemi per come spendere la pensione? io non sogno ma qualche c222ro ogni tanto lo spedisco, anche se serve a poco? specialmente quando spariscono dei milioni di pubblico danaro ai partiti e vedi le foto di sorridenti ladri?) e vecchietti disperati si scaldano ai supermercati o rubano un arancia? peccato che non sia un paese rivoluzionario? saluti dal vecio
leggete :
http://www.cadoinpiedi.it/2012/02/03/verso_luguaglianza_generazionale_nella_precarieta_del_lavoro.html
http://www.cadoinpiedi.it/2012/02/03/verso_luguaglianza_generazionale_nella_precarieta_del_lavoro.html
interessante questo post :
http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2012/02/04/lassedio-della-menzogna/
http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2012/02/04/lassedio-della-menzogna/
Il rispetto, le istituzioni, devono guadagnarselo.
Insultare qualcuno che ti considera solo un salvadanaio non è vilipendio.
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Insultare qualcuno che ti considera solo un salvadanaio non è vilipendio.
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