12.02.2011
Vietato dire profilattico, meglio goldone
Torno un attimo indietro nella storia d’Italia, quella
recente e ridicola. C’era un quadro nella sala stampa di Palazzo Chigi, “La
verità svelata” del Tiepolo che mostrava una tetta, piccola e rotonda. L’ex
tizio del consiglio, quello più sobrio, austero e probo degli ultimi 150 anni
ordinò che un imbianchino mettesse mano al Tiepolo per coprire la tetta. Quale
imbarazzo – si disse – avrebbe potuto creare alle ministre che sedevano al
tavolo per spiegare ai cittadini le novità del governo.
Mi torna in mente questo episodio ogni volta che mi ritrovo
dinnanzi all’ipocrisia moralista di uno stato improbabile come questo in cui
nostro malgrado viviamo. Spiegarne i motivi temo sarebbe un insulto all’intelligenza
di chiunque legga questo mio scritto, anche se poi, considerato che qualche
leghista – per esempio – legge, mi sento in dovere di ricordare che a voler
celare la piccola tetta, fu l’utilizzatore finale di bambine con le tette
gonfiate di silicone già dalla più tenera età.
E ci risiamo! Nella giornata mondiale contro l’AIDS, con una
circolare interna alla RAI è fatto divieto di pronunciare la parola “profilattico”,
e pare che l’ordine perentorio arrivi niente meno che dal ministero della
salute e della sana e robusta costituzione.
Di AIDS non si parla più in Italia, e risulta persino che
nonostante i 150 mila casi ancora presenti (gli altri col tempo si sono estinti
per morte) i ragazzi più giovani, nell’età più pericolosa ossia quella che
potrebbe portarli “alla perdizione” con l’attività sessuale, non sappiano
nemmeno cosa sia.
In Italia resta proibito pronunciare la parola profilattico
o preservativo, per la rigida morale cattolica che ne proibisce l’uso, in
quanto secondo legge, ogni buon cattolico che si rispetti e che aneli ad
assurgere al cospetto di Dio col candore dell’anima, deve accoppiarsi solo a
fini riproduttivi. Per la chiesa cattolica è peccato mortale usare il
preservativo, anche quando si violentano i bambini. La chiesa cattolica
benedice tutti coloro che a modo loro trasmettono il Verbo, e insegnano al
gregge le regole della morigeratezza cattolica. Immagino quale soddisfazione
del Papa, quando la D’Addario disse che l’ex tizio suo cliente non usava
preservativo, o quando si seppe che l’altro ultra cattolico, bertolaso senza
preservativo si faceva fare i massaggi per la cervicale.
Copio: «Carissimi,
segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento
deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al
concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di
sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate
questo concetto».
Ma sì, tanto pare che l’HIV non sia più un problema, anche
se a guardar bene la feccia che gira, di vecchi bavosi e rincoglioniti, forse
sarebbe tempo di preoccuparsi per un ritorno della sifilide. Che pure quello,
dicevano fosse un castigo di Dio.
Rita Pani (APOLIDE)
Comments:
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stringhiamo? è una vergogma che continua dall'inquisizione? e siamo rimasti al palo? saluti dal vecio
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