11.06.2011

 

Tu dove lo hai?


Tu dove lo hai? All'utero o sulla vagina, ma anche qua – come indica una donna toccandosi una tetta. E poi che scomodi questi lettini! Certo non sono lettini, sono barelle, con la coperta rimboccata, che solo dopo, quando inizi a tremare capisci perché.
Tu dove lo hai, sostituisce tutte quelle banali regole e convenzioni a cui siamo abituati; non esiste più come ti chiami? Di dove sei o quanti anni hai. Non sono informazioni che interessino, quando prima di ogni cosa ti accomuna l' essere tutte insieme e senza mutande.
Il tempo dura più a lungo dell'ossigeno, in una stanzetta dove la quarta barella viene parcheggiata di traverso. Il tempo non passa mai, stando sedute come fantini sul cavallo, sopra quei materassi quasi cilindrici, col lenzuolo bianco, ruvido e stirato.
Il silenzio tradisce il terrore, gli sbuffi il nervosismo, e mentre la prima barella si allontana si sbuffa più forte non sapendo quanto ossigeno dovrà ancora mancare, quanto tempo dovrà ancora passare.
C'è persino chi è alla sua seconda esperienza, e anticipa gli ordini che un'ostetrica impartisce come fosse una cantilena: “Toglietevi l'oro e tutto il metallo!” Poi a me, che non ci sto a stare distesa su un fianco o coperta come se fossi malata: “Si sdrai, non stia seduta così, che se cade la dobbiamo ingessare.”
Spinta a mano arriva una nuova barella, e dopo poco la domanda è sempre quella: “Voi dove lo avete?” L'utero vince, e non si sa di chi sia la colpa. “Forse non bisogna usare gli asciugamani degli alberghi.” azzarda la mia vicina, o forse è solo colpa degli uomini, quelli che se lo sgrullano e basta. Ma qui è la suocera della barella di traverso, che non ci sta ad avere il figlio come untore: “Sono virus, come si fa a dare la colpa ad un virus?” Cura la nuora con la tenerezza delle mani tra i capelli, e le dice che vorrebbe tanto un caffè, ma che non la lascerà. “Il cancro è cancro, sono cose che capitano, e poi questa stanza è così piena. Il reparto è pieno di partorienti, tutte straniere, che i figli ormai li fanno solo quelle là.”
L'ossigeno scappa veloce e il tempo è fermo là, a cavallo della barella. Io me ne vado, dentro il mio pigiama, dentro la maglia blu del mio amore, che non ci sto nemmeno a vestirmi triste da ospedale. Lo vado a cercare, vado a vedere la gente che scivola via dietro ogni barella che esce dalla sala operatoria, una via l'altra, ogni 45 minuti. Lui mi sorride, anche quando mi piacerebbe avere in mano un arma e sparare chi si è scordato che non siamo polli in batteria, ma donne. Donne digiune. Donne che non hanno dormito la notte, che l'hanno vista passare contando i numeri su una sveglia di dieci in dieci, di minuti che si facevano ore. Donne a cui molti mesi fa, qualcuno disse: “Dobbiamo fare in fretta.” E invece siamo ancora là, terrorizzate, ad aspettare con ansia che qualcuno arrivi per portarti via.
Faccio in tempo a chiedere alla Vagina, come sta. Lei mi guarda stupita e non ha più il terrore: “Mi hanno addormentato” e arriva il mio tempo, portano via il mio tram. Mi parcheggiano dentro una stanza che odora di acre: “Manca solo l'anestesista e poi, finalmente finirà anche per te. Vedi che alla fine ti sei distesa?” mi dice l'ostetrica che ho fatto disperare. E quando finalmente arriva l'anestesista profuma di caffè.
Poi non so più. Ho dormito il tempo sufficiente per poter cancellare anche io, il terrore dal mio viso. Quel tempo che è bastato perché io potessi dire: “Lo avevo là … sull'utero anche io.”
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Dai, guarda al positivo, basta con le mestruazioni! :)
 
I démoni bisognerebbe allontanarli prima che giungano.

E infatti loro ridono, i démoni. Ci rodono, ci succhiano e noi non abbiamo il coraggio di pensarli Il solo pensarli fa orrore Come certe parole fanno orrore a pronunciarle!... solo a pronunciarle! … nemmeno sottovoce!, e quando non se ne può proprio fare a meno, allora c’è l’eufemismo bello e pronto, eccetto che… eccetto che non si pensi di poterne ricavarne un utile, e allora la parola serve... eccome se serve!
E ve la urlano Brutalmente!
CANCRO!!!
Urlato a che tutti la captino la parola giusta… e tremino.
“Firmate contro IL CANCRO!... Un messaggino sul cellulare, e due euro contro IL CANCRO!...”.
Il terrore non fallisce mai e apre i cordoni delle borse Si sborsi!, e che non se ne parli più! La coscienza a posto! Si può continuare, eufemisticamente sempre, a bruciare foreste e monnezza Petrolio in mare! E in ogni famiglia almeno un caso di CANCRO, o, se preferite, di “brutto male”... male incurabile.
Incurabile?
E chi ve lo ha detto? Non è vero!... Chi l’ha detto che è incurabile?
E la scienza… la tecnica?… e poi ci sono anche i miracoli!

Il caporeparto della piccola tribù in camice verde accollato, berrettino verde da sala operatoria, mascherina rigida verde tirata sulla fronte, fonendoscopio appeso al collo: il modo di vestire per il colloquio che è il mostruoso paravento a propria difesa, teso a suscitare negli interlocutori un necessario senso di soggezione.
Sono questi i sacerdoti della scienza e della tecnica, i moderni stregoni che le masse “debbono” ritenere capaci di sconfiggere i démoni d’ogni malattia… qualsiasi stadio abbia raggiunto, anche terminale.
E financo la morte dovrebbero sconfiggere E tutti i media si impegnano nel compito di farlo loro credere.
 
Ti lascio un abbraccio, in silenzio.
Ti lascio una carezza, da amico.
Ti lascio un sorriso.
 
non importa a nessuno delle sofferenze fisiche e psicologiche dei semplici, quelli che occupano i gradini piu' bassi nella scala dei valori? questa societa' dispensatrice di illusioni, dove negli ultimi anni è stato cancellato ogni speranza, riportandoci a realta' crude, riportandoci a terra coi piedi e col c...o abbiamo riscoperto il potere sempre piu' forte e ricco, mentre vengono a mancare i valori uniti all'essenziale (pane e lavoro) oltre a chiudere scuole e ospedali, togliendo la speranza di star bene? si spendono soldi, tanti soldi nelle armi, arerei da caccia ordinati pagati miliardi (in fumo) donne bimbi e anziani che soffrono, simboli di un fallimentare sistema oligarchico? assessori che non lavorando percepiscono 7/8 mila euro al mese e schiavi che lavorano a 3euro al giorno? anche l'illusione scompare nel grigio della melma di questo povero paese? ridotto a larva? inquinato dentro e fuori le mura, dove tutto è oramai un cancro sfruttato come un qualsiasi prodotto, infiltrandosi ti ruba la vita, demolendoti anche se a volte ti illudi di avercela fatta? lascia profondi solchi dove non puoi nasconderti? credendoti previlegiato? macche' si rinnova come la luce nel nuovo giorno, magari domani è buio nero? saluti dal vecio
 
Ti mando un bacio.
Firmato: Laura che 7 anni fa lo aveva sul seno.
 
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