11.12.2011

 

Rispondere è cortesia (Un'altra lettera aperta, ma poi basta)


E quindi mi scrive Michela, che ha ventiquattro anni e vive a Treviso. È molto risentita “per il linguaggio volgare ke nn fa di me una donna da ammirare”. Scrive a lungo Michela, della fatica “x suoi studi all’uni” e soprattutto mi pone dinnanzi alle “bugie ke i comunisti continuano a scrivere nella stampa di sinistra, ke vogliono usare la crisi (ma qle krisi?) per togliere i soldi a ki ha sempre lavorato duramente”.

Michela “nn è del pdl”. Michela “nn fa politica, anzi, lei i professionisti della politica li manderebbe tutti a casa.” Ma Michela è molto risentita per il linguaggio volgare, che proprio non riesce a concepire, non sa nemmeno come una donna possa “skrivere cose così irripetibili”.

Leggo Michela, (non Mikela?) e sorrido, fino quando arrivo all’ultima riga nella quale non scorda i saluti, azzardando persino un augurio: “secondo me lei dovrebbe farsi scopare di più.” E io resto con quella mail aperta per un po’, come dinnanzi ad un film, quando si scorrono i titoli di coda, fissando a memoria l’ultima immagine.

Michela alla fine toglie la sua maschera, e finalmente mostra il suo viso giovane ma già piagato dal cerone berlusconiano. Le immagino il sorriso perfetto e pieno di denti, le immagino i capelli col ciuffo piastrato, e un fermacapelli a forma di farfallina, di una bigiotteria di qualità.

Quanti anni ci vorranno per eliminare la pandemia? Quanti portatori sani e untori, resisteranno anche dopo l’eliminazione del ceppo del virus? Quante Michela a loro insaputa, dovremo incontrare nella nostra strada, e quante riusciranno a guarire?

Sta tutto in quel saluto la volgarità auto inflitta, la privazione della propria dignità, la cessione dei diritti fondamentali della donna prima e del semplice essere umano poi. Sta rinchiuso in quella forma passiva del verbo “fare”, la privazione della propria volontà.

Ci sta l’ipocrisia che ha reso cieco e trasformato un popolo senziente in un grumo di automi telecomandati a distanza dalla televisione, Che non è più capace di discernere o che confonde e rende astratti i valori minimi della civiltà, che non distingue o confonde il bene o il male, il vero dal falso, il conveniente dall’utile. Se “farsi scopare” è la panacea, si comprende perché sia ritenuto più offensivo leggere un “testa di cazzo” che sapere che un vecchio erotomane e debosciato, sia un utilizzatore finale di piccole donne ancora bambine. Si comprende perché non abbia fatto troppo orrore la malattia mentale di un vecchio maiale.

Cara Michela, per età, per sfinimento e per esperienza, ti auguro di non farti mai scopare da nessuno. Ti auguro una normale e intensa attività sessuale, magari condita da molto amore, quello capace di passare per le mani, capace di posarsi sulla pelle di chi ami – se avrai la fortuna di incontrare una volta almeno l’amore nella vita. Ti auguro persino un po’ di difficoltà e di dolore, di paura e terrore. Ti auguro anche di incontrare un giorno la disperazione, e poi di riuscire a ricordarle come cose passate guardandoti allo specchio la mattina, sorridendoti quasi per caso, sapendo che se sei lì è stato perché sei stata capace di farcela … e non di fartela fare.

Di più – e con benevolenza – ti auguro di vedere un giorno una ruga sul tuo viso, e viverla come l’aver raggiunto un traguardo: l’essere guarita.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Carissima Rita hai tutta la mia solidarietà e appoggio.
Leggo sempre i tuoi post e li divulgo integralmente ai miei amici mettendo sempre la fonte.
Non finirò mai di ringraziarti per quello che scrivi, per me leggerti è una soddisfazione infinita.
Continua così con i miei più grandi auguri per la tua salute.
Bobo
 
Sei sempre dolcissima Rita, hai tutta la mia stima, e mi hai ricordato quanto sono stata fortunata a sentirmi innamorata e ricambiata per un periodo da una donna meravigliosa, non è per tutte-i come anche te sostieni provare l'ebbrezza di un amore vero e fai bene ad augurarlo a chi non sa distinguerlo, sperando che impari a riconoscerlo.
Ciao.
 
Sono molto felice stasera perchè è finito un incubo.
Berluska si è dimesso e idealmente desidero brindare con tutti i blog che seguo.
Ciao Tisbe.
Prosit.:-)
 
Scusami Rita, ti ho confusa con Tisbe.
Le due dita di spumante (e la gioia) mi hanno dato alla testa. Scusami. Ciao.
 
Quell'essere immondo ha infettato ogni cellula e ogni viscera dell'umanità italiota, e forse anche qualche parte di noi, gli italiani non sanno più che cos'è l'onestà, la serietà, la civiltà, la democrazia... ci vorrà un altro vntennio per depurarci e non basterà perchè la melma politica sta riposizionandosi spudoratamente nella scacchiera, vedi scajola, pronti a rimettere il culo nelle poltrone di velluto rosso per spartirsi quello che rimane. Comunque intanto brindiamo. ciao grazie Rita. Ti seguo sempre. Maurizia
 
è logico oppure no che un simile innominabile coso? sia stato accettato acclamato tollerato da una parte di illusi? appoggiato anche da una parte politica collusa gabellata da false promesse e intrallazzi? adesso usera' il sistema per vendicarsi? perche' mentalmente ha un gene-malato del vecchio insegnante e nè ha seguito la rottamazione strutturale del paese e la rovina dei cittadini? aggiungi a questo l'autoeleggersi un secondo dio supremo? i risultati ? si vedono e ci accompagneranno per decenni? vedremo se andremo alle elezioni? gia' il fatto che ci sara' ancora è gia' un disastro, almeno per me?
i processi? violenza a minori? sequestri dei beni per associazione malaffarosa? la galera? vado a ubriacarmi, saluti da franco al vecio
 
Hai presente quel sorriso assorto che nasce leggendo parole profonde, intelligenti, che fanno riflettere?
Grazie per il sorriso.
 
siamo sicuri che Michela non sia Michele? Il modo di concludere la mail riconduce al tipico pensare maschilista della peggior specie.
 
Sagge parole cara Rita, solo che le e-mail possono celare tante identità e questa fantomatica Michela (o Mikela) che ha quanto pare scrive come fanno i ragazzini di 15 anni non mi da proprio l'idea di essere una Donna se scrive una frase finale come quella. È vero che spesso usi parole pesanti e volgari, ma questo è il tuo blog e penso che solo chi è chiamato direttamente in causa potrebbe risponderti per le rime, non chi ti legge per sua libera scelta. Grazie per le tue lucide e profonde riflessioni e auguriamoci che rimoso l'untore di menti le cose cambino in fretta, sopratutto per le generazioni piu giovani.
Un caro saluto Gianni
 
secondo me hai dato troppo spago ad una brain-less lobotomizzata da anni di martellamento mediatico che ha appiattito molte menti labili.

l'uso intenso della k mi induce a pensare una persona abiutata ad usare gli sms per comunicare e quindi poco incline al dialogo.

una che mente sapendo di mentire e' la tipica elettrice pdellina senza sapere il perchè avendo la convinzione di essere ancora circondata dai Komunisti.

Il problema è che son tanti a pensarla come michela, e non è possibile curarli tutti.....

povera italia
 
Forse uno spazio per recuperare questa generazione "persa" e vuota ancora c'è, un film in uscita domani intitolato Sciallà ne dà una precisa fotografia e lascia intendere che una via d'uscita per recuperare una generazione che il fim definisce di ignoranti e senza fiducia ancora c'è, nel film la soluzione viene indicata nella guida di un padre ex insegnante ora scrittore su commissione. Che i giovani abbiano puntato finora su di una guida sbagliata, che non può certamente essere indicato nel solo Berlusconi, è un dato di fatto, bisognera fin d'ora lavorare sugli sbagli del passato dando loro messaggi e riferimenti più consoni e che diano loro maggior fiducia nei loro mezzi e nelle loro capacità, che certamente hanno ma non sanno esprimere nelle dovute maniere.
 
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