8.31.2011

 

In nome di dio Danaro


“Non sono un libertador. I libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.”

Lo diceva Che Guevara, e a me piacerebbe crederci, solo che ormai non è più così nemmeno questo. Ci sono popoli e popoli, gli uni più fortunati di altri perché hanno abbastanza risorse da essere offerte in sacrificio per l'unico dio che davvero governa questo mondo, e le vite di ognuno di noi: il dio danaro.

È bastato che Gheddafi una sera scorreggiasse, per far scattare in piedi il mondo con le sue macchine di guerra, in Siria i carrarmati macinano vite umane, l'esercito – denuncia l'ONU – spara sui bambini, e almeno dieci son stati trovati, morti e rigidi come pietre, ma a noi non importa. Noi, mondo civile e attento ad esportare democrazie, iphone e hamburger un tanto al chilo, della Siria ce ne freghiamo.

Oggi c'è una taglia sulla testa di Gheddafi, e non per prenderlo vivo o morto come si usava fare nel far west, ma preferibilmente morto, come si usa oggi per affrancarsi da ogni possibile imbarazzo futuro. A un morto nessuno potrebbe mai chiedere conto di quell'anello baciato, dell'elemosina richiesta per salvare le banche o una squadra di calcio – forse due – delle duecento ragazzine assoldate attraverso gli uffici casting di mediaset, a settanta euro al giorno, per far finta di interessarsi alle bizzarrie di un vecchio malato di megalomania e potere, idolo e amico di un altro pervertito, che in principio non lo volle disturbare al telefono, mentre la Libia esplodeva.

Non vi è nulla di certo e deciso sul futuro di Assad, il quale promette riforme e rade al suolo centinaia di vite umane con le bombe. Ci sarà l'embargo – forse – si farà finta che il petrolio prodotto in quello stato, non si debba più comprare. Si ritirano gli ambasciatori, in segno di protesta e in favore della propaganda che deve farci scordare.

Come ormai ci si scorda dell'Afghanistan, dove orma si esiste solo se si muore, perché pure se un soldato resta ferito (due anche ieri) è sempre meglio tacere, e non ricordare i danari sprecati per far tagliare la barba a un popolo a cui la barba piaceva, e forse anche la proprietà delle loro terre e delle loro tradizioni.

Gheddafi è un bastardo, violentava le amazzoni, quelle che tante fantasie fecero scaturire nella mente malata del tizio suo amico, che gli baciava l'anello, che gli montava la tenda, e che gli prometteva danari e strade, in cambio di lager nel deserto, dove gettare la spazzatura umana sgradita alla lega di borghezio, bossi, maroni e calderoli. Ora si dice che sì, è un diritto ucciderlo, e si gode nel vedere l'orripilante gusto kitsch delle ville depredate dai ribelli – come sempre accade per ogni dittatore caduto.

In Kenia sostano 400.000 anime vittime dimenticate di una guerra dimenticata. Sono somali, proprio come quelli che troppo spesso muoiono nei nostri mari, per essere a volte ripescate a pezzi insieme al pesce che mangeremo domani, fresco e di provenienza italiana, così pregiati che spesso non possiamo nemmeno permetterceli.

In Darfur un volontario di Emergency è stato rapito, e la Farnesina fa sapere che “è un sequestro anomalo”, che è comunque una forma più elegante di “non ce ne importa una mazza”.

Ernesto Che Guevara diceva anche che vale un milione di volte di più la vita di un solo essere umano, che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra.

E mi fermo così, in attesa di altra pace e di altra democrazia, senza libertadores, ma con la speranza di tornare ad essere popolo almeno un po'.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Rita queste sono realta' nude e crude, da sempre, abbiamo vissuto la "differenza dei due mucchi" dovremo da adesso "capire cosa significa vivere, solo morendo?" credo che il male del secolo sia "l'indifferenza" verso il prossimo "non sentendo non ascoltando non guardando" bruciamo i sogni, mai come adesso.saluti da franco il vecio.
 
“Non sono un libertador. I libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.”
Lo diceva Che Guevara, e a me piacerebbe crederci, solo che ormai non è più così nemmeno questo.
(Rita)

Posso solo essere in disaccordo con te sorellina. Tu vivi da troppo e troppo in questo paese di merda.

Nel resto del mndo ci sono paesi, come il Peru', dove accanto a gli studenti (capitanati da una giovane e carinissima studentessa che pero' non usa tale bellezza per andare a letto con il premier locale ma bensi' per bucare i media che cosi' giocoforza danno la notizia) si sono schierati i cittadini, il popolo.
Paesi come l'Islanda, dove i banchieri che hanno fatto i cazzi loro (male peraltro) con i soldi dei risparmiatori sono stati messi in carcere, i politici che hanno cooperato con i banchieri, o che li hanno assecondati, sono stati cacciati con ignominia, e' stata riscritta la costituzione solo per renderla piu' democratica ed evitare che ci potessero essere casi simili, e hanno fatto un referendum per decidere cosa rispondere alle banhce olandesi e UK che rivolevano i soldi che avevano investito li dai cittadini. E il referendum al 98% dei votanti, ha risposto con un 98% di "prendetevela in quel posto! I soldi li avete dati ai banchieri, non ai citadini, chiedeteli a loro".
Ci sono paesi dove tutte le cariche elettive possono essere sottoposte a referndum confermativo a meta'mandato, dove la costituzione la conoscono tutti, perche' ci sono gruppi di volontari che la vanno a leggere e far conoscere anche a chi e' ancora (sempre meno) analfabeta. E si vota con un sistema elttronico a prova di imbroglio (voto, la macchinami da una scheda dove dice cosa ho votato, se corrisponde confermo il voto e metto la scheda in un urna. QUesta viene sigillata ed per un 40% dei seggi a campione vengono poi comparate con i voti espressi nel seggio. Eventuali incoerenza portano all'annullamento della elezione. L'osservatorio Carter (mica pizza e fichi, direbbero Lilo & Greg), una fondazione YANKEE dell'ex mangianoccioline, non e' mai riuscita a trovare un sospetto sia pur vago di broglio in tutte le elezioni e referendum espressi in quel paese da una decina di anni a questa parte. Ed e' considerato uno stato canaglia dal dipartimento di stato.
Poi c'e' questo stato.
Stiamo perdendo la visione delle cose. Il livello del nostro senso di sopportazione, quello che ci fa dire: si va bene, e' una cosa nella norma, si e' elevato a tal punto che nulla piu' ci stupisce.

Greetings
JOKER Ltd.
 
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