6.22.2011

 

Anormalie

"La vera anomalia è chiedere la caduta di un governo che più volte ha ottenuto la fiducia”. L’anomalo mafioso a capo del governo.

La vera anomalia è chiamare una cosca mafiosa, una loggia massonica strutturata in modo simile ad un’organizzazione terroristica e stragista, (dalle carte della magistratura) governo. È persino anomalo che la Polizia, in assetto antisommossa, sia fuori dal Parlamento a caricare cittadini inermi, anziché dentro a portarseli via tutti. Non è anomalo che la giunta per le autorizzazioni a procedere, abbia preso tempo per non far arrestare un parlamentare. L’anomalia è l’Italia.

L’anomalia del suo Presidente della Repubblica, che nemmeno dopo le 15 mila pagine di indagini sulla cosca malavitosa che è al governo, chiede conto o fa gli interessi dei cittadini, limitandosi a quelle locuzioni prestampate e retoriche, che servono come un fazzolettino di carta per il moccio di un bambino.

L’anomalia dell’insulto reiterato, da parte della malavita più criminale, che mentre i giornali sussurrano  dello scempio delle istituzioni, con “un governo ombra a servizio del governo”, si riunisce in Parlamento per verificare la propria esistenza, e guarda caso, nemmeno a dirlo, esiste e persiste.
Sarebbe anomalo per me, riuscire a scrivere mantenendo il rispetto per me stessa, che “il premier” ha detto, oppure ha fatto. Come potrei chiamare quel criminale piduista “Premier?” eppure i giornali lo fanno, c’è chi si rivolge a lui dandogli del lei, e chiamandolo persino Presidente. Ma di cosa?

Ma l’Italia anomala è fatta anche da italiani anomali, quelli che si ostinano a riempire la mia casella email di inviti ai movimenti, alle costituenti o ricostituenti, ad iniziative tese a dire no a questo o quello, a firmare per essere contro o a favore. Ma basta, per cortesia. È giunto il momento di essere seri. “Indire un referendum per abrogare i privilegi dei parlamentari.” Sarebbe una cosa giustissima, in un paese normale e non anomalo come il nostro, in cui il privilegio che si vede è un’auto blu, quello che non si vede, invece, è quello che controlla tutta l’economia attraverso la corruzione, il ricatto, la spartizione del danaro pubblico, degli enti dello stato, spolpati e resi inefficienti. Cosa vorreste abrogare, quindi?

Un paese serio sarebbe in Rivolta, da oggi e ad oltranza, e non facendosi massacrare dalla Polizia asservita alla mafia di governo, ma con uno sciopero generale e generalizzato, che blocchi ogni singolo meccanismo dello stato. Con i camion ammassati ai caselli autostradali, con i binari delle ferrovie intasati di persone, i falsi cantieri autostradali, utilizzati dal crimine organizzato dal governo come bancomat personale di danaro pubblico occupati, con le merci bloccate, con i negozi pian piano svuotati, con le merci deperibili lasciate a marcire nei banchi e …

Ma che lo dico a fare? O che lo ribadisco a fare? Siamo sì anomali in un paese anomalo, eccitati dalla nostra caparbietà fasulla che passa per una firma, o una foto da far pubblicare su un giornale per poter dire agli amici: “Io c’ero.” Mi piacerebbe dire che io ci sarò, e credetemi non lo dico solo perché tanto so che in quest’Italia non ci sarà mai né luogo, né momento per esserci.

Rita Pani (APOLIDE)

PS. Mi fermo per una settimana e spero davvero di non avere accesso a Internet per tutto il tempo. Una settimana di ignoranza non potrà che farmi bene.

Comments:
Siamo tutti con la testa pesante e ci si domanda:ma questa situazione che stiamo vivendo è realtà o solo un pessimo sogno conseguenza di una sbornia?
Ristorati un po', cara Rita!
Mietta
 
mi piaci, quando si organizza la rivolta, io mi associo
raffaella
 
C’era una volta...
Un tiranno! - diranno subito i miei amici.
- No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di merda.
Un semplice pezzo di merda.
Non so come andasse, ma il fatto gli è che un bel giorno questo pezzo di merda capitò in un cesso di paese anormale e prese ad attrarre tutti i pezzi di merda di questo disgraziato paese senza WC-NET.
 
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