5.20.2011

 

Ingiustizie divine


A Roma hanno inaugurato una garitta con la testa, e dicono che sia un omaggio al Beato Giovanni Paolo II. Ho immaginato Michelangelo fermo dinnanzi all'opera, che non oso pensare quanto sia costata, guardarla attonito mentre ricordando la fatica fatta per scolpire il suo Mosè, scoppiava in un pianto dirotto, sbattendo la testa contro un palo e chiedendosi: “Perché?”

Ho pensato a Don Milani, seduto su una nuvola morbida come zucchero filato, ascoltare le telefonate di Don Seppia, quello che ordinava bambini negretti, di dieci anni al massimo dodici, meglio se con problemi familiari e una mamma cocainomane. Ho pensato a Papa Giovanni XXIII, anche lui seduto comodo, con l'aureola lucidata di fresco, ascoltare lo stesso prete bestemmiare o salutare il suo spacciatore di bambini freschi con un cordiale: “Che Satana sia con te!”

Penso e ripenso alla Madonna, intenta a far le sue faccende domestiche che d'improvviso si vede entrare dalla finestra aperta, per far asciugare il pavimento appena lavato, l'Arcangelo Gabriele che le annuncia la sua prossima maternità; e anche la difficoltà che deve aver avuto nel tentare di convincere suo marito Giuseppe, che la sua gravidanza non era frutto di corna. Me la immagino ora la Madonna in lacrime, dopo aver letto l'intervista alla signora Began – l'ape regina – nella quale spiega che grazie al tizio e al Bunga Bunga, ha trovato la spiritualità, perché il tizio ama Dio. [«Mi ha avvicinato a Dio perchè lui ama Dio ed è una persona di fede. Lui è puro e mi ha avvicinato alla spiritualità. Mi ha illuminato l'anima e sono diventata una donna spirituale». ]

Sto pensando ai cattolici italiani, quelli che votano ancora a destra perché prima di tutto la famiglia, perché i finocchi son da mettere al rogo, perché la vita umana non si tocca né quella degli embrioni, né quella dei morti viventi in coma profondo da decenni.
Per fortuna sono atea. Ma mi dispiace un po'. Mi piacerebbe credere che ci sia davvero un paradiso, con le anime dei santi e degli eroi tutte insieme a vivere la vita ultraterrena. Mi piace pensare che il silenzio ovattato del candore delle nuvole, piano piano si sia rotto con un brusio sempre più forte che diventa mormorio e poi frastuono infernale, fatto di “Ma che cazz … Ma porc … Ma non è possibile!” Vorrei fossero là tutti in piedi a guardare dall'alto verso il basso questa piccola Italia ormai avariata, inalberarsi sempre di più fino al punto di infastidire Dio, che al contrario di Giobbe alla fine s'incazza e abbassata la mano lascia partire una delle sue saette capaci di incenerirli tutti.

Ma Dio purtroppo non esiste, e questo che ho scritto sembra un film di quart'ordine, quindi meglio tornare alla concretezza. 

Don Seppia in galera, in una cella con 12 negri che non vedono un culetto bianco da almeno dieci anni. Giovanardi rinchiuso in un esclusivo club di gay centodieci chili cadauno, il tizio ridotto sul lastrico, obbligato ad indossare le stesse mutande per tre mesi, senza trucco, senza creme, senza corpetto, senza tacchi, senza restauratori, senza soldi e la Began costretto a gonfiargli la pompetta a gratis. L'autore della garitta con la testa, ai lavori forzati, che l'arte è un'altra cosa.

Per fortuna sono atea, e posso permettermi il lusso di pensare malissimo.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Se Dante fosse ancora tra noi ne avrebbe ehhh di materiale per il suo inferno e di qualità di molto più scadente di quella a lui contemporanea.Certo allora non c'era il web nè i giornali e chissà...ma il genere umano è ondivago, ogni tanto ha un sussulto di decenza per poi ricadere nel letame!
Mietta
 
Cara Rita,
non ho niente da aggiungere al tuo post e, da atea condivido anche le virgole!
Ciao.
 
Bellissimo!

discinti saluti.
 
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