5.30.2011

 

4 referendum da votare


Tra poco sapremo se spunterà l’arcobaleno a Milano, se a Cagliari una giornata al mare è meglio di un sindaco incapace e fascista, e se a Napoli son meglio 100 euro oggi e nulla e camorra domani. Comunque vada sappiamo già che il nostro incubo non si trasformerà in sogno, e che quel tizio resterà esattamente dov’è, per completare l’opera di smantellamento dello stato di diritto iniziato quasi venti anni fa.

Temo che questo principio potremmo applicarlo anche tra due domeniche, in vista dei referendum, che se piove non si esce e se fa il sole, magari, si andrà a passare un’altra giornata all’aperto, che un po’ d’aria buona non guasta mai, ridotti come siamo, dallo smog e dallo stress di queste vite impossibili.

Siamo il paese del: “Signora mia, ma che ci possiamo fare, noi?” e peggio ancora il paese del: “Tanto son tutti uguali!” che così bene ci rappresentano, nell’italica mediocrità. Sembra fatica sprecata spiegare a un cagliaritano che il mare ci sarà anche domani, ma che per avere un’altra speranza dovranno passare altri cinque anni, o a un napoletano che finiti i 100 euro (ma al ribasso pare che sia arrivasse anche a 25) sarà finita anche la possibilità di riavere indietro i diritti svenduti.

Come sento quasi inutile spiegare, che per quanto si sappia che il nucleare italiano è solo l’ennesima truffa, noi pagheremo ugualmente, e che anzi abbiamo già iniziato a pagare, come del resto si saranno accorti tutti quelli come me che hanno trovato, nell’ultima bolletta dell’ENEL un rincaro di quasi 10 euro. Per non parlar dell’acqua – che al mare sì, ce n’è tanta – ma che in Sardegna, per esempio, non basta mai e già da un pezzo la si paga più cara dell’oro.

Che dire poi di quel tizio che non ci sta proprio ad esser trattato al pari di tutti noi? Vale anche là la regola del “Signora mia …” E come fare a spiegare all’italiota qualunquista che spera in una giornata di sole, che per tenere al riparo dalla giustizia un criminale, si è tentato persino di annullare per l’ennesima volta la democrazia?
Da un pezzo ho smesso di credere che il popolo si possa ribellare per le urne, ma a guardar bene il paese che ci circonda è assai più difficile credere nella possibilità di altro tipo di ribellione. Siamo quelli che “la Rivoluzione, forse domani, ma meglio di no, perché forse domani ho da fare.” Restiamo quelli del “vai avanti tu, che poi magari ti raggiungo.” E siamo quelli del “non vado a votare, tanto non sarà certo il mio voto a fare la differenza.”

Mi avevano proposto di presentare “Lo sguardo di Hermes” a Milano, il 12 o il 13 giugno, e senza pensare avevo detto: “Sì, si potrebbe fare.” Poi ho ricordato il calendario e non si può fare più. Ho quattro Referendum da votare.

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
Speriamo che ci facciano votare per tuti e 4 i referendum...ancora non si è capito, in effetti!
Che porci che sono ma noi dovremmo trovare il modo di votare lo stesso, così come ha proposto Celentano. In Giappone avranno nei prossimi 50 anni non so quante migliaia di casi di tumore, e questo per gli italioti non è un buon motivo per indignarsi e far casino?
Il tizio rimarrà là, ne son quasi sicura...ma mi auguro sempre più solo e contornato da nemici (ex amici) pronti a pugnalarlo alle spalle.
Mietta
 
I miei (e quelli dei miei familiari) 4 SI` partono domani.
 
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