4.19.2011

 

Se mi arrabbio vuoto il sacco (andate a cagare!)


Oh mamma mia! Si resta spaventati davanti a questa minaccia. Pensate un po’ quali sconvolgenti rivelazioni potrebbe fare Lassini, il candidato del partito della libertà d’amore, se dicesse chi è il mandante dei manifesti “Via le BR dalle Procure”. Ma chi sarà mai? Avremo mai una WikiLeaks de noantri, che ci faccia saltare sulla sedia, proprio come ha fatto quella di Assange, quando ci ha rivelato che Babbo Natale non esiste, che la ruota gira e che dal rubinetto col cerchietto rosso, se l’idraulico è stato attento, di solito esce l’acqua calda?

Son qua che tremo e lascio galoppare la fantasia. Non riesco davvero ad immaginare chi mai avrà potuto avere l’idea di far stampare i manifesti che a scoppio ritardato hanno fatto svegliare anche il Presidente della Repubblica, formulo ipotesi che però non reggono al cospetto della logica. E continuo a leggere preoccupata dello “scontro finale” tra governo e magistratura. Ci volessero dire anche quali armi useranno? Come sarà questo scontro finale? Certo, mi dico, non potranno più usare né i calzini turchesi, né i baci rossi della gioventù di Ilda Bocassini, e allora? Difficile farsi un’idea. Forse i missili o l’alabarda spaziale, le palle di puzza?

Per fortuna, però, si è svegliato il Presidente; la nostra garanzia. Un colpo gobbo davvero, quello di proclamare il 9 maggio, la giornata della memoria per i magistrati uccisi dalle BR. Porca miseria! Che astuzia. Chiunque sia il mandante del vilipendio, sarà rimasto così spiazzato da aver avuto una crisi di panico. Proprio arguto il Presidente, che magari così facendo dovrà organizzare in tutta fretta dei convegni alla memoria, ai quali dovranno partecipare le alte cariche dello stato, per dare spessore alla sua arma letale.

E come proseguo questo vagar nella fantasia, se non con un roboante: “Ma andate a cagare!”

E no, davanti a un manifesto rosso non si può più fare finta di nulla. Il manifesto, se contiene cinque parole può essere letto da tutti e non si può ignorare. Bisogna dirlo al popolo che il vilipendio è ancora un reato, e che nessuno può vilipendere le istituzioni – con un manifesto. Lo si può fare tranquillamente, invece, con anni e anni di dichiarazioni eversive, di modifiche delle leggi dello stato, vessatorie contro le stesse istituzioni, lo si può fare riempiendo il Parlamento italiano di mafiosi e criminali, di depravati e di puttane, di arrivisti nullafacenti ed ignoranti. Si può vilipendere il popolo, si può vessare il disabile, il malato, uccidere il lavoro e il lavoratore, si può affamare un’intera popolazione, ridicolizzare un intero paese, sputare in faccia ad ogni cittadino onesto. Ma cazzo no! I manifesti proprio no.

E ribadisco e vilipendo: “ANDATE A CAGARE!”

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Purtroppo è un presidente anziano, ma anche di testa!Inoltre faceva parte dall'area più conservatrice e cerchobottista dell'ex PC. Inoltre non ha il carattere e la determinazione di un Pertini ma neanche di uno Scalfaro. Possiamo solo sperare che,spinto dall'indignazione generale e dal malumore (e te credo!) della magistratura di cui lui pure è capo,si dia una smossa.
Abolita la giustizia, il gioco per il nostro cancro sarà fatto e noi? Stiamo a guardare?
Mietta
 
Consiglio la Dolce Euchessina.
 
Mi associo: CHE VADANO A CAGARE, anzi che passino la vita sul cesso! Tanto e` il loro posto di diritto.
Roberta da Sydney
 
bel post...
 
ribadisco che nell'attuale legittimazione dei crimini contro i cittadini e le istituzioni, sono il frutto di una inventiva e raffinata repressione contro la legalita', un esempio Macchiavellico del nostro tempo, fatta con il massimo impegno a forgiare un "programma gelliano" con coscienza criminale, coi non meno responsabili "eredi apostoli del disfattismo" non piu' fantasmi di oraganizzazioni o societa' segrete, ma amalgama di un delirio di malaffare politico, un orrore del vuoto, saluti dal vecio.
 
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