4.14.2011

 

Riscrivere la storia

Ora ci dicono che la storia getta fango sul pdl, perché non hanno il coraggio di dirci che, al contrario, il loro intento è quello di gettare merda sulla storia. Ma la storia è fatta dai fatti e dagli accadimenti, e solo i fatti e gli accadimenti potranno scrivere ciò che domani sarà storia.
E la storia che si sta scrivendo in questo ultimo ventennio, non è uguale al più storicamente famoso ventennio, è assai peggiore e ridicola, fatta da uomini da nulla, che se fossero protagonisti di un romanzo che vuol finir bene, verrebbero impiccati e dimenticati, dopo un processo assai più che breve: oserei dire sommario.
E non si resta meglio, a guardare la storia che sta scrivendo il popolo, una novella ricca di codardia, di stupida ottusità, di vile complicità. Un popolo di movimentisti, pronti a piantar gazebo sulle piazze, proprio come se fosse una cosa seria, mentre invece è solo più comodo di un paio di scarponi ai piedi e un giaccone pesante da portare anche in estate, per poterci nascondere dentro il viso e non farsi riconoscere dalle telecamere che hanno piazzato in ogni angolo di strada, per averci sempre tutti sotto controllo, per sapere di noi ogni spostamento, ogni passo e ogni scorreggia.
Verremo ricordati come il popolo che non comprese quando giunse il momento di dire basta al dire basta. Il popolo del “se non ora quando”, degli slogan da ripetere all’infinito, dell’indignazione da urlare per rimettere a posto la propria coscienza. Il popolo dei colori da ostentare come idee, quelli puri d’animo che attraverso Internet pensavano davvero di poter dire “io ho fatto la rivoluzione”. Peggio, se pure gli autori di Forum non scriveranno di questo popolo stanco, che non deve esistere nella storia, noi sapremo di essere esistiti, proprio come siamo: sempre pronti ad indignarci, come se dirla, l’indignazione, fosse abbastanza.
La storia dice che una sciacquetta presa dalla televisione, famosa più per i pompini che per i balletti, è stata chiamata a dirigere il ministero della famiglia e delle pari opportunità. Questa è storia, e non delazione. Un’altra racconta che una sua pari merito, stupida e incapace, famosa anche per essere una nulla facente, cacciata da altre cariche minori che aveva ricoperto, è il ministro dell’istruzione. È storia. Storia di mafia, con dell’utri che comanda, da bravo mafioso, nascosto dietro il pupazzo che tutti siamo abituati ad intendere come il criminale più criminale che c’è. È storia il fatto che noi, già stanchi da tempo, chiedemmo con un voto obbligato a un ex democristiano, coalizzato con una masnada di emeriti democristiani, di tutelare la nostra storia, andando al governo per cancellare gli oltraggi che fino a là avevamo subito, e la storia ci dice che non fu così. Nulla si fece perche il domani (oggi) non potesse più accadere quel che poi è inevitabilmente accaduto, fino alla legittimazione della compravendita di deputati e senatori, fino all’abominio istituzionale che viviamo, di un vecchio porco che del meretricio ha fatto meritocrazia.
Allora, di cosa dobbiamo ancora indignarci? Del processo breve, o di quello lungo che si discuterà a breve al senato? Della storia demenziale scritta da ministri che si sono inventati uno stato che non c’è ma governano il nostro, arrivando persino a restare al loro posto dopo aver proposto la soluzione del problema immigrazione con un semplicistico: “Potremmo sparare”?
Io mi indigno per la totale assenza delle istituzioni, della facezia di un vecchio Presidente della Repubblica che non ha né il coraggio di agire, né quello di assumersi la responsabilità del suo fallimento, dimettendosi. Mi indigno per l’incapacità che abbiamo di comprendere che non è mettendosi addosso magliette viola – probabilmente finanziate da berlusconi, all’insaputa delle tante persone per bene utilizzate allo scopo, loro malgrado – o facendo la politica non politica, che si potrà scrivere una storia diversa, ma solo tornando un po’ indietro fino al punto in cui, la penna è passata di mano ed ha iniziato anziché a scrivere, a cancellare.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
è gia' cara Rita, la storia la scrivono per ricordare ai posteri, fatti, (un cattivo infinito come esempio) da cancellare o da imitare; tanto in questo paese, non facciamo nè una cosa nè l'altra, siamo troppo impegnati nel nulla, come se tutto, riguardasse sempre solo gli altri? e così, ci ritroviamo, affondati nella melma, puzzolente, che un esercito di "allegri nullafacenti" specialisti nel manipolare parole, fatti e la storia stessa! ci spiegano, ripetendoci all'infinito, che loro, lavorano? per il nostro "benessere" e chi avesse dubbi? provare a guardare; gli asini volanti? ( piu' facile, i maiali parlanti?) adesso ci fanno credere che il gallo ha anche fatto l'uovo? chissa'......saluti a tutti dal vecio
 
E tutti ad azzannare, cominciando da quel barile di lardo di Ferrara...per non dir di peggio, il prof.Asor Rosa che si chiede se dobbiamo accettare o meno la fatalità di un bis del'22.Certo la sua proposta è un po' azzardata, quella cioè di dichiarare lo stato di emergenza, congelare le Camere e chiamare al governo Carabinier, Polizia e Magistratura.Lui afferma che questa ipotesi era portata all'estremo, è stata una forzatura per farsi capire meglio perchè bisogna chiedersi come se ne esce.
E persino giornalisti che non sono Ferrara ma si dichiarano di sinistra, ma quella del PD per intenderci, scrivono che questo ottuagenario non conta più una cippa, se mai ha contato. Vedi come la guerra si fa anche in casa propria? Che dobbiamo aspettare ancora, che ci cucinino per le feste e banchettino sui nostri resti?
Mietta
 
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