4.25.2011

 

ORA E SEMPRE MA ANCHE DOMANI RESISTENZA

Potrei pescare nel mucchio di dieci anni di carta r-esistente, ed estrarne un foglio a caso, uno di quelli scritti in occasione di un 25 aprile. Sono certa che sarebbe attuale, perché in ognuno son sicura di aver scritto che io antifascista lo sono da sempre e lo sarò per sempre, facendone un paletto della mia r-esistenza, una certezza incrollabile.

Solo che oggi non avrebbe lo stesso senso, uno di quei fogli sparsi nel tempo, perché bisogna ammettere che son riusciti a togliere anche quello, quell'essenza, quella certezza. La ricorrenza è rimasta solo un'occasione per le espressioni retoriche delle istituzioni prive di senso e di spessore, un giorno utile a noi per contarsi o per farsi coraggio, e utile a loro per esporre il meglio o il peggio che hanno da mostrare.

L'unica cosa sensata di questa giornata sembra essere l'esigenza di trasformare ogni giorno a venire in un 25 aprile, ma mi spiace ammettere che anche questa potrebbe essere solo retorica, dal momento che oggi tutti ci sentiamo partigiani, e domani avremo un altro modello da seguire, un altro abito da indossare.

La retorica del Presidente della Repubblica è la peggiore, misera e fredda, quasi volesse scordarsi delle regole scritte nei giorni successivi a quel 25 aprile. Mai nessuno che ricordi il fondamento della legge, che il fascismo lo proibisce. Mai che la legge stessa che venga applicata, nella sua forma più rigida e fedele al principio che ha dato le basi a quella che avrebbe dovuto essere la democrazia.

Intorpiditi dal “nuovismo” che ha reso obsoleto ogni cardine della civiltà, siamo arrivati ai fasci littori sui manifesti, ai finti diari di mussolini spacciati per veri, agli inviti a non festeggiare una data che ci ha consegnato la storia, alle istituzioni che dopo aver demolito la democrazia, la oltraggiano ogni giorno, anche il 25 aprile, disertando quell'etichetta che per quanto scontata e a volte persino noiosa, ci faceva patria, nazione e Repubblica.

Certo fischiamo, contestiamo, protestiamo, ma sembra ormai più una sorta di contrapposizione sul modello calcistico, quasi come le scritte laziali a sfottere i romanisti e viceversa. Tutto è utile al regime, per deviare ancor di più il nostro pensiero. E sarà poi il Presidente della Repubblica a tentare l'atto eroico invitandoci alla calma e alla riflessione, a non accalorarci troppo.
Intanto noi continuiamo a sdegnarci per i bambini che cantano gli inni fascisti a scuola, ma non ci sdegniamo per non avergli insegnato, che quando si trovano ad esser testimoni di un atto illegale, avrebbero il dovere di chiamar la Polizia. Ma è vero, è fascista pure quella.

Ora e sempre R-esistente Rita Pani (APOLIDE ANTIFASCISTA)





Comments:
"Ho novantanove anni... non voglio morire sotto berlusconi".
Che donna meravigliosa!, e come alla sua età sa ancora parlare in pubblico: pause, espressione del viso, toni perfetti. Paragonate questo cervello centenario, nutrito degli ideali della resistenza, con quello delle varie zoccole in parlamento.
 
No, dai, una cosa giusta Napolitano l'ha detta: "non dobbiamo andare ad uno scontro cieco", infatti durante lo scontro dovremo tenere gli occhi bene aperti.
 
come spesso succede devo dire : 0ttimo Post !
 
Rita, da un 20ennio o forse giu' di lì, ci siamo resi conto che il fascismo, non era morto, ma dormiva, con un occhio solo, sempre vigile, attento, i messaggi sono stati manipolati a dovere, come utili, necessari alla buona riuscita, della qualita' della nostra vita? i morti e i fatti contingenti? scaricati a telecomandati terroristi (fantasmi) sempre comunisti sovversivi, contro lo stato? il lavoro del clero era di propaganda contro la violenza? cosè cambiato oggi, che la gente muore per un pezzo di pane? se non si uccide disperata, per perdere quell'illusione di un benessere inesistente? quanti anziani che hanno dato sudore e sangue, per l'Italia, sono indignati e tristemente delusi? cancellati anche nella dignita' pur avendo vissuto con onesta' e onore? non hanno scoperto il fascismo, lo stanno rivivendo, subendone la vergogna che comporta, schifati di tutto e tutti, non rimane nemmeno la forza di piangere, purtroppo, rimestare nei bidoni per qualche frutto avariato o qualche ferro vecchio da vendere per un euro, non paga abbastanza e non è il merito di una vita di sacrifici? mentre nel'altro mucchio, si vive (politica clero e malaffare) una vita obsoleta, piena di lussuiria, sprechi e indifferenza, da coloro che dovrebbero guidare il paese? siamo affondati nella monnezza, si vede? saluti dal vecio
 
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