3.26.2011

 

L'arma segreta della delazione

La propaganda e la delazione, sono armi importanti in guerra, e non solo in quelle tipiche fatte di armi, di bombe intelligenti e di morti. La delazione, ci insegna la storia moderna, a volte miete vittime anche nelle piccole e miserabili battaglie quotidiane, che siano politiche o di sopravvivenza. Oggi poi è più facile, grazie anche alla facilità con la quale accediamo all'informazione, alla rapidità con la quale divoriamo le notizie, anche soltanto sotto forma di immagini. La delazione, poi, è perfida, non ha bisogno di accertamenti e spiegazioni: si basta da sé, insinuandosi nella logica che – in fondo – qualcosa di vero ci sarà pure.

In Italia oggi si chiama “metodo Boffo”, e prende nome dall'operazione voluta da quel tizio che governa contro l'allora direttore del giornale della CEI “L'Avvenire”. Bastò che il giornale del tizio scrivesse di lui “noto omosessuale” per levarselo di torno.

Prima del “metodo Boffo”, però, il tizio utilizzò anche il “metodo Marrazzo”, testato tempo prima con il rozzo ed impreciso tentativo del “metodo Sircana”. Un metodo abbandonato perché risultato assai poco conveniente per il governo italiano e i suoi servizi segreti pro personam, e quindi messo in disuso prima che l'italiano iniziasse ad interrogarsi a fondo sulle vite umane sacrificate per l'esperimento di demolizione della figura dell'ex presidente della Regione Lazio. Certo, si trattò di far fuori un transessuale e uno spacciatore di droga, ma è stato meglio sorvolare, caso mai qualcuno, risvegliandosi dal torpore, avesse iniziato a equiparare queste due esistenze a quelle – che ne so? - degli embrioni.

Come per tutte le cose, non è che si siano inventate in Italia, infatti facendo memoria, potremmo ricordare quando la CIA, non sapendo più a che santo appellarsi per far credere che la guerra voluta da Bush – di padre in figlio – fosse davvero una necessaria guerra santa contro il terrorismo, iniziò ad insinuare che il numero due di al Qaeda, al Zarqawi fosse un omosessuale. Perché la delazione a sfondo sessuale, è quella che alla fine funziona meglio di tutte, nonostante la dichiarata apertura mentale di tutti noi, figli della regola prima del libertarismo che recita: “Non sono io a essere razzista, ma tu ad esser negro”. (dove negro assume l'accezione più consona ad ognuno).

Come per tutte le guerre, ecco che anche per quella ultima, in Libia, arriva la delazione accompagnata dalle fotografie che devono assumere il carattere di prova incontrovertibile, come pezza d'appoggio, alle dichiarazioni esplosive dell'intervistato (un luminare brasiliano della chirurgia plastica) : “Nel 1995 ho fatto un lifting a Gheddafi!” … e non è tutto, perché il professorone racconta anche di un trapianto di capelli, e che nel bel mezzo dell'intervento, durato quattro ore, Gheddafi ha mangiato un hamburger. E le fotografie che potrete trovare su Internet, parlano chiaro. “After and before”.

E ora dovrei fermarmi, perché fino a qua sono stata molto brava. Ho appena mosso un labbro, ma non ho riso. Però, se penso che c'è chi studia per demolire la credibilità altrui, raccontando di turpitudini morali (l'omosessualità), o di debolezze velleitarie (la ricerca dell'eterna giovinezza chirurgica), mentre il nostro stato è affidato nelle piene mani di un turpe figuro debosciato e chirurgicamente ringiovanito, è difficile star seri. Soprattutto quando se ne colgono le nefaste conseguenze, fino a quelle che lo rendono buono da utilizzarsi come spauracchio educativo per le popolazioni a noi vicine. Non posso fingere di ignorare che ciò che per altre cause è delazione, per l'Italia sia la vergognosa realtà, che fa sì che quel tizio sia diventato (e con lui l'Italia intera) non solo il testimonial di Magic Italy, ma peggio il testimonial per la protezione degli animali tedesca che invita i padroni di animali, a sterilizzarli e non farli vivere come berlusconi, o avvisa il suo popolo sul pericolo che incombe sulla libertà, quando i media sono in mano a loschi figuri come berlusconi.

Credo che a questo punto, se mai l'America volesse democratizzare anche noi, la CIA dovrebbe faticare assai per compiere l'opera di delazione; magari insinuare in noi l'idea che quel tizio sia una vecchia cara persona, morigerata e per bene.

Rita Pani (APOLIDE)






Comments:
la realta' non corrisponde alle prediche, ipocrite e nemmeno ai proclami manipolati, la realta' è la disperazione della gente che, non riesce a mangiare, come ai tempi degli anni 40/50 manca il lavoro e la situazoione non migliora, la fiat come preventivato, accompagnati dalle solite menzogne, sta mettendo le ali verso gli usa, troppe aziende sono al colasso, un economia sventrata da una politica inesistente, faccendiera, attenta a sgagnare soldi (vedi Abruzzo) e dalle banche, un clero che divora tutto, anche gli spiccioli nelle tasche dei credenti (bigotti) la gente confusa, incattivita sta esplodendo, come sempre, sfoga la rabbia all'interno delle mura domestiche, sui piu' deboli, donne e bambini, l'informazione tiene occupata l'attenzione sui gossip e svuota la linfa celebrale dai crani, crea zombi, confondendo i criminali coi benefattori, un paese che boccheggia nel caos piu' totale, nessuno prende decisioni su nulla, mentre il debito, come un cancro, cresce senza limiti e ci avvolge tutti, siamo noi che non riusciamo a guardare la realta', siamo illusi che siano gli altri a soffrire, mentre è il paese intero, come una zattera in mezzo a uno tsunami, va alla deriva, la fine di un angosciante periodo storico che la destra ha saputo ripristinare, col nostro consenso, nel piu' assoluto immobilismo. peccato, due regimi nella vita di ogni persona, sono troppi. saluti dal vecio
 
recita: “Non sono io a essere razzista, ma tu ad esser negro”.

questa vale solo in un paese intimamente fascista come l'Italia, negli USA nessun democratico metterebbe alla berlina Cheney perche ha una figlia lesbica. O meglio, lo fanno, ma non per dire, come si farebbe in Italia, che è lesbica per colpa del padre che non l'ha educata bene, ma al contrario per dimostrare che i giovani sono come lei, e i vecchi devono smetterla con la loro omofobia.
Del resto il metodo Boffo era usato con regolarità durante il fascismo, quando la stampa di regime doveva creare il clima per giustificare la messa da parte di un gerarca. Cominciavano a pubblicare voci sulla dubbia sessualità del gerarca da affondare, e così questo dopo un po' si dimitteva....
 
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