11.11.2010

 

4° giorno di sciopero della fame ... ma falla finita!

Se davvero si può ritenere una cosa seria, fare lo sciopero della fame per far cadere il governo, ditemelo che così mi metterò a pensare con più forza e determinazione al grillo che ha i testicoli più grandi del mondo. Preferisco immaginare che si sia sparsa voce che digiunare ogni tanto faccia bene alla salute, e Pannella nella sua lucida longevità ne è stato esempio.

In un paese allo sbando, ormai in mano della lega grazie al tizio del consiglio più ricattabile degli ultimi 150 anni, a me fa ridere pensare che ci sia chi si erge a paladino del popolo, sacrificando il suo appetito per chiedere le dimissioni di un governo, di questo governo, che non si è né dimesso, né tanto meno è caduto dinnanzi a fatti gravissimi che nemmeno mi va di ricordare come una pesantissima litania.

Lo sciopero della fame, in un paese in cui chi protesta è caricato dalla polizia, prelevato e rinchiuso nei CIE (lager) è l’ennesima farsa di chi rinnegando il Grande Fratello, vuol a tutti i costi ritagliarsi un minimo di popolarità. Chi ha compreso che alla fine si sente l’urgenza di avere un guru da seguire, qualcuno che indichi la via. E forse potrebbe essere anche vero, ma di solito se comprendo che mi hanno indicato una via sbagliata, io non la prendo e continuo a camminare, fidandomi dell’orizzonte.

L’ennesima sconfitta per tutti coloro che seriamente e con dedizione si sono impegnati nella lotta contro la barbarie berlusconiana, che vedono le loro risorse e le loro energie, sprecate nell’ennesima umiliazione di una politica ormai resa irreparabilmente ridicola e inesistente.

Oh sì, me lo figuro il tizio del consiglio preoccupato perché per sfiduciarlo un cittadino italiano non eletto in parlamento, è arrivato al quarto giorno di sciopero della fame. Me lo figuro, mentre si pulisce il muso col tovagliolo, e guarda attento le sue commensali per scegliere le fortunate che lo accompagneranno a compiere il rito orgiastico del bunga bunga digestivo, chiedere a bondi o bonaiuti in guanti bianchi: “Ha mangiato quel tale? No? Cazzi suoi!”

Quando mai pretendere che in Italia ci si affidi alle regole dello stato, sancite sulla Costituzione, che in casi di disastro come quelli che stiamo vivendo, prevedono anche la caduta di un governo, per esempio con la mozione di sfiducia avanzata dal parlamento, e la responsabilità dei deputati? (deputati da noi, appunto!)

Non si lotta e basta. Si fanno le lotte impossibili – e risibili – ma si evita accuratamente di occuparsi di quello per cui varrebbe la pena lottare: il diritto – almeno – alla sopravvivenza. Se si prova a parlare di politica, verrai additato come ideologico o comunista (e in nessuno dei due casi ti sarà detto come un complimento) se provi a ventilare l’ipotesi di ribellione, ti verrà detto: sì, ma lascia a casa la bandiera del partito.

Ieri all’Ilva di Taranto un operaio è caduto dentro una vasca di zinco liquido ad una temperatura di 450°. Provare a mangiare e tenersi in forma per aggredire questo stato di cose. Questa sì, sarebbe una protesta sensata, ma non si può fare via Internet. Si tratterebbe di rischiarla davvero, la vita.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Rita condivido!! in questo stato di cose con la continua litania dei vassalli che tentano ancora di difendere il "lavoro svolto" (fantasma) in questi anni di affidamento del paese all'ombra del tizio, vogliamo chiarire e smetterla di fingere? questa non è stata politica ma un "crimine contro la nostra liberta'" la nostra vita e quella di generazioni che verranno! hanno devastato le risorse di un paese e la sua storia, sprecando tempo e soldi, ho vergogna e sono imbarazzato a sostenere che ci siano ancora speranze e ripeto con parole tue; ragazzi fuggite!! qui siamo legati a un filo e se si spezza non ci saranno piu' storie per nessuno! ho sempre sostenuto che un regime poteva bastare? questa realta' è peggio perche' siamo in una immensa palude melmosa e come negli anni piu' bui, c'è (la cricca) nell'opsoleta goduria dell'opulenza ci osserva immobile mentre affondiamo! saluti da franco il vecio
 
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