4.22.2010

 

La mafia È il governo

Che c’è di strano, se Totò Riina inizia a pensare alla grazia? In un paese serio la notizia si sarebbe trovata sulla rubrica “Forse non tutti sanno che …” della Settimana Enigmistica, come un fatto curioso, ma in Italia campeggia su ogni quotidiano, infarcita di “si dice” e “parrebbe che”. È questo infatti, il modo con cui di solito, si inizia a sussurrare qualcosa che accadrà, un lento e progressivo ciarlare erosivo delle coscienze, che quando il fatto sarà compiuto, non avranno più nulla da dire se non un laconico: “Che schifo!”

Non riesco a trovarci nulla di incompatibile, in questa richiesta, con l’attuale situazione italiana. La mafia, governa l’Italia.

Anche questa frase ha praticato l’erosione delle coscienze. Non so se ci avete fatto caso, ma la ripetiamo così spesso, che ormai equivale a dire “Piove. Governo ladro!” quasi una sorta di modo di dire. Sono anni che conosciamo l’evoluzione di quella che un tempo – al tempo di Lima e Andreotti, per intenderci – era una “semplice” collusione tra stato e mafia. È sotto gli occhi di tutti, con i processi, con i pentiti, con la guerra alla magistratura, con le dichiarazioni istituzionali di un tizio contro Saviano.

Tutti i giorni, almeno una volta al giorno, leggendo i giornali possiamo scontrarci contro la realtà, eppure? Piove! Governo ladro. E si passa ad altro, magari senza astenerci dal firmare questo o quell’appello “contro o a favore di …” che ci fa sentire partecipi.

Quando un governo si appresta a varare l’ennesimo condono edilizio, ad hoc per la Campania, terra martoriata dalla camorra, ci si dovrebbero attendere prese di posizione dure, ribellioni, lotte. Quel che invece passa la propaganda del governo della mafia, è la voce di una signora che ci ricorda come “la casa dia dignità” alla persona. Quando un governo si appresta a sanare l’abusivismo edilizio di un territorio massacrato dalla mafia o dalla camorra, ci si dovrebbe ricordare dei morti di Messina, delle promesse della protezione civile, dei soldi sperperati, di quei cittadini offesi per essere stati trattati da alluvionati di serie b. La signora, non avrà mai il sospetto che nessuna casa potrà mai darle una dignità che evidentemente, non ha mai avuto o ha perso votando per la mafia.

Quando lo stato fa un favore alla camorra, ci si dovrebbe ricordare che la camorra renderà un favore allo stato, magari facendo sparire l’immondezza dalle strade di Napoli per andarle a depositare nei parchi nazionali, o lasciando che i roghi perenni intossichino più di quanto già non sia, la terra intorno. E gli esempi sarebbero davvero troppi da elencare.

Tornando al principio, quindi, perché oggi dovrei stupirmi sapendo che Riina vuol uscire di galera? In fondo ha già pagato, no? Ha dovuto cedere lo scettro.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Bisognerebbe dire alla signora che la dignità non viene dalla casa...bensì dal comportamento, da quello che si pensa e da chi si sceglie per esser rappresentati.Se poi pur di avere una casa accetta che sia costruita dalle mani lorde della mafia,in territori non edificabili, senza alcun rispetto per le norme e vota per i malfattori, sulla dignità ci si è pulita le scarpe.
Riina ha pagato..eh sì, e quei poveracci che ha sterminato e quegli altri che hanno rischiato la vita per catturarlo e quelli che forse rischieranno ancora? E poi nell'olimpo si riempiono la bocca di "certezza della pena"...gente come Riina dovrebbe rimanere al gabbio finchè morte non se lo porti, altro che tornare libero.
Ma del resto perchè stupirsi..quanta marmaglia vota per i mafiosi per avere in cambio lavoro, casa od altro.C'è da dire che finchè lo Stato non capirà che il referente deve essere lui e non le mafie..non si caverà un ragno dal buco.
Mietta
 
Chi segue la situazione non si stupisce più di niente, tranne che del silenzio-assenso di questo popolo frammentato.
Non mi arrendo,credo ancora negli italiani.
 
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