3.26.2010

 

Voterò Falce e Martello

Andrò a votare con la grande tentazione di scrivere sulla scheda: “PIAZZALE LORETO RITORNERA’”. Prevarrà, al solito, il mio senso di responsabilità e voterò una falce e martello. Nulla mi ispira, nulla mi convince, se non che il nemico è da abbattere, e visto che tecnicamente non posso farlo, contribuirò a modo mio a rivendicare il mio diritto all’ideale, così vituperato, distorto ed oltraggiato da troppi anni di barbarie generalizzata.

L’Italia ha problemi di memoria, e l’Italia ha paura della democrazia reale, per questo con troppa fretta persino la sinistra ha ceduto alla tentazione di fagocitare sé stessa, facendosi alibi e scudo della devastazione berlusconiana, adagiandosi sul gioco facile dato dalle necessità.

Voterò per un simbolo, senza alcuna cognizione né di chi siano i candidati umbri, che non ho potuto conoscere, né di quale sia il programma. Votare per un simbolo, oggi, è il massimo della libertà che mi è data, e non gliela lascerò; soprattutto, rivendicando la libertà (quella vera e non quella provvisoria) non mi turerò il naso.

Deve sapere quel tizio di gomma, che non mi rappresenta, che non mi rappresenterà mai, e che resterò APOLIDE nell’anima fino a quando lui calpesterà la stessa terra che calpesto io. Non potrò e non vorrò mai sentirmi italiana, fino a quando resterà anche una sola persona capace di prostituirsi per 100 euro, vendendo così il culo di tutti noi. Poco elegante come figura, ma questo è, e il mio non lo avranno mai.

Deve sapere, ogni donna capace di sorridere davanti alle aberrazioni di un vecchio maiale, che mai avrà la mia solidarietà, nemmeno nelle più disgraziate occasioni. Sappiano le donne che andranno a votare le “sue” candidate, che mai potranno essere rappresentate come donne, da donne su cui un pervertito è arrivato a rivendicare la “ius primae noctis” ossia il diritto di prelazione del vecchio erotomane.

Il mio voto alla falce e martello si farà triste, forse, ma sarà sempre meglio che rischiare di lasciare il mio nome in balia di una banda di malfattori e mafiosi, di porci, ladri e piduisti.

Nessun invito a fare come me, ma l’unico invito ad andare a votare anche annullando la scheda con una sequela di parolacce che comunque non sarebbero mai abbastanza.

Ha già detto che comunque non cambierà nulla, sebbene già avesse detto che se pure locale il voto avrebbe avuto valenza politica. E quel suo “cambiare nulla” deve spingerci una volta di più a fare il nostro dovere e tornare veramente alla “vigilanza democratica”, verso la Costituzione, verso l’ambiente, verso gli ultimi di questo paese ormai ultimo anche lui.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Per un verso sarei del parere di non andare a votare, per l'altro ci andrò solo per votare CONTRO i padanonazifascisti e sceglierò sul momento tra questi: Vendola, di Pietro e Pannella. Ciao. Antonio.
 
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