3.11.2010
Che si vinca o che si perda
Se avete fatto attenzione ieri, durante il siparietto televisivo di propaganda del vecchio ridicolo e balordo, e del suo scagnozzo, ministro picchiatore fascista, avrete per un attimo sentito parlare di politica. Di quei programmi di cui persino Emma Marcegaglia – dopo di me – ha lamentato la scomparsa. Tra una fantasiosa ricostruzione della saga del panino, pensata dalle menti eccelse dell’italica “sinistra sovietica”, all’orda di radicali che teneva spalle al muro il povero fattorino del pdl, e dopo aver fatto sfoggio del suo animo democratico, facendo cacciare via un giornalista che pensava d’esser libero di parlare, il tizio del consiglio spiega perché bisogna votare a destra.
In primo luogo perché certe regioni ancora in mano ai comunisti non ha permesso di legalizzare l’abuso edilizio, e quindi molte famiglie non hanno potuto aggiungere una o due stanze alle loro case; poi perché bisogna abolire la burocrazia, facendo sì che si possa aprire un’impresa in ventiquattro ore e, in fine, la svolta: piantare alberi e fare piste ciclabili. Due minuti scarsi in più di un’ora di show surreale, trasmesso in diretta televisiva, durante il quale, qualunque persona mediamente senziente avrebbe dovuto porsi l’annosa domanda: “Come è stato possibile mettere una nazione nelle mani di questo criminale?”
C’è molta attesa per queste elezioni, proprio come se una debacle del sistema berlusconiano potesse risolvere la sorte dell’intero paese. C’è molto impegno nell’esortare gli indecisi ad andare a votare, c’è rabbia e preoccupazione. Mi piacerebbe avere lo stesso entusiasmo, far finta di credere che l’inevitabile crollo della più tragica farsa italiana degli ultimi 150 anni, possa restituirci la possibilità di rivivere presto in un paese civile, ma non so mentire e non lo farò. Per almeno un paio d’anni dovremmo ancora sottostare, riempiendo pagine e pagine di parole, aderendo e partecipando alle proteste di piazza, che comunque saranno note solo a chi deciderà di consumare ancora un po’ delle proprie suole di scarpe. Comunque vada non cambierà nulla, se non l’acuirsi dell’arroganza di un potere che farà di tutto per non soccombere.
Ieri, mentre l’Italia franava sotto la pioggia, mentre a Messina crollava il tetto di un ospedale, l’unica cosa che “la politica” prometteva, era l’abuso edilizio. E mentre il pluripregiudicato, plurindagato, malavitoso raccontava la sua favola al popolo dormiente, il Senato della Repubblica, fuori da ogni regola democratica, scriveva per lui la salvezza dalla legge e dalla legalità, approvando di fatto l’impunità per lui e per i suoi sgherri.
Ieri, mentre il Parlamento italiano metteva in sicurezza il suo padrone, nei pressi di Messina la gente spalava fango dalle case, e ricordava di essere stata abbandonata dallo Stato che prometteva e non manteneva. Quei pezzi dello Stato che oggi sappiamo, erano troppo impegnati a rubare e sollazzarsi col giro di 350 escort. Che si vincano o che si perdano le elezioni, state certi, bertolaso diventerà ministro perché ha dato prova di indiscutibile capacità e merita di assurgere alla vera corte del re, quella che salva anche dalla responsabilità. Che si vinca o che si perda, si passerà alla fase due – archiviata quella più pressante della legalità – alla spartizione reale dei danari, con l’imbroglio delle centrali nucleari, del ponte sullo stretto, dei fondi stanziati per le grandi opere infinite. Si metterà mano alla Costituzione – in nome e per conto di una modernità da quarto mondo – perché si possano allungare ancora i tentacoli della piovra di governo.
E noi, che ogni giorno ci anneriamo le mani con l’inchiostro dei giornali degli annunci gratuiti, in cerca di un modo lecito per sopravvivere, staremo sgomenti ad ascoltare Emma Marcegaglia, che parla proprio come ho scritto io, che si chiede il perché sull’emergenza di un paese ridotto alla fame, come se non avesse partecipato al banchetto.
Rita Pani (APOLIDE)
La dittatura democraticamente eletta
è er futuro che ce spetta,
questo grazzie all’ italiani,
che ce so’ cascati piedi e mani.
Anzi no, me so’ sbagliato:
‘sto domani è già presente,
ce sta un duce mascherato
e chi s’oppone è inconsistente.
Ce sta ancora er parlamento,
più che altro è ‘n ornamento,
c’ è er diritto de parola,
ma quer ch’è giusto lì se viola.
Pe’ fregacce se so’ abituati
a usa’ un termine assai nobile:
la FIDUCIA dell’assemblati
così passa anche l’ignobile.
Pe’ svegliasse da ‘sto sonno,
ce sta sol ‘na soluzione:
che se tocchi proprio er fonno
e se risorga co ‘na rivoluzione.
Che ogni diritto qui se perda,
che ce soffochi la merda,
e come i nostri nonni partigiani,
saremo liberi grazzie ar fucile tra le mani !!!!
Non e' berlusconi in se il problema. Se fosse lui, qualche eroe disposto a immolarsi per la giusta causa magari invece che un cvalletto (finto) o una statuetta del duomo, gli avrebbe tirato in testa qualcosa di piu' definitivo. Ma a che sarebbe servito? silvio berlusconi e' solo la mano del prestigiatore che distrae il pubblico. Il turcco lo fa' il resto del corpo.
Ormai qualsiasi politico, a qualsiasi livello, e' in qualche modo o maniera corrotto.
Leggevo la biografia (non ufficiale) di Luttazzi. Da giovane si fece eleggere nelle liste della DC (a Lugo di Romagna) come consogliere comunale per risolvere il probelma di una fogna a cielo aperto che andava chiusa da anni. Una volta riuscito, dopo circa due anni, a far fare quanto aveva promesso nella sua campagna elettorale, si dimise, giustificandosi: "Ho assolto il compito per cui ero stato eletto, non ho piu' nulla da fare, vado via".
Io nel mio lavoro ho fatto la stessa cosa (con aziende private) due volte. Chiamato a svolgere compiti di "problem solver", una volta risolti i problemi sono stato io stesso a dire alle ditte: "io ho dato, adesso non ha piu' senso la mia figura in azienda e quindi vado via".
Purtroppo di politici che facciano cose cosi' non ce ne sono. Non solo. Come diceva giustamente mia moglie, commentando il caso dell'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso [inquisito e dimessosi, con successiva vittoria del candidato del pdl che er prima cosa ha disfatto le cose buone fatte dalla precedente amministrrazione, e adesso si scopre essere peraltro innocente (come sembra non ci siano prove a carico di Del Turco, stesso impianto accusatorio stesso magistrato, Trifuoggi che nel caso Del Turco ha commentato che non servono le prove per stabilire la colpevolezza di Del Turco)], anche lui avra' fatto degli scambi, magari volti a ottenere un qualcosa per migliorare le cose per la cittadinanza avra' concesso qualcosa a qualcuno, piccole cose ma che alla fin dine, in questa situazione, divengono gravi anch'esse.
Resta il fatto che anche dove vincessero il pd e i suoi amici, non cambierebbe nulla. Sono belusconizzati tutti.
Quando vuoi, io sono pronto a rimettere su un movimento/partito/quelchepreferisci che abbia pochi punti ma chiari: questione morale, giustizia uguale per tutti, nessun privilegio per nessuna categoria, investimenti per creare posti di lavoro REALI, abolizione della codietta legge Biagi, riforma delal scuola che serva a insegnare, pensioni e welfare.
Poche cose, chiare, dette come avrebbe fatto (se fosse esisito) Gesu', parlando alle persone semplici, in maniera semplice.
Ma io non sono un leader. Io sono un umile manovale di questo tipo di politica. Posso essere un attivista. Abbiamo bisogno di persone che sappiano parlare alle masse..
Greetings
JOKER Ltd.
p.s. Attendo risp alla mia ultima mail dove chiedevo come va'
Grazie.
Chiedo scusa a tutti, vorrei partecipare al dibattito sempre interessante, ma ... non ce la faccio.
Vi abbraccio e con l'occasione dico grazie a tutti.
Come digerire la disgustosa scena di un picchiatore fascista nominato ministro che malena un giornalista? Ma ci rendiamo conto? Ma forse si tratta solo di “candit camera”, di un grande fratello esteso all vita d’ogni giorno, una variante dello spettacolo per ridere. Non mi fa ridere: io avrei inscenato una rissa vera, se possibile con ministro KO. E il primo a condannarmi sarebbe stato il napolitano: èmesso lì, nella reggia per questo “Boni, state boni”. E per andare dicendo in giro banalità, e organizzare feste nella reggia o a Capri… e per firmare nottetempo in tutta fretta. E anche per dare addosso ai giudici. Lui che dovrebbe essere il garante delle regole, della legalità, della Costituzione, e che è anche il presidente del CSM.
Per Rita...ma come va, nulla di nuovo all'orizzonte? Certo ti è capitata questa tegola proprio nel periodo peggiore...un abbraccio solidale!
Mietta
Ti abbraccio
R.
<< Home