2.06.2010

 

E rispondo alle vostre domande

Di solito, quando devo scrivere il post per il mio blog, apro questa pagina bianca che che sembra riempirsi come una pozza di pioggia. Oggi è diverso, le parole si formano con tutta la lentezza che mi dà la difficoltà di parlare di me. In più di dieci anni di blog, non è mai stata abitudine riversare in pubblico i dolori privati, sebbene nonostante i miei modi schivi e “cinghialeschi”, non sempre sia riuscita a nascondere del tutto sia la gioia che la mestizia. Ultimamente, soprattutto utilizzando Facebook, la corazza da cinghiale è venuta un po’ meno, facendomi scoprire una realtà di affetto e stima che dubito persino di meritare.

Capita perciò che oggi, mi ritrovi nell’impossibilità di rispondere a tutti coloro che mi chiedono quale sia “il problema” e se ci sia qualcosa che si possa fare per me. Da qui la necessità di questo faticosissimo post.

In fondo il mio problema è quello che vivono milioni di donne senza tutela, che hanno impegnato parte della loro vita, tentando di costruire “vita comune” – sia essa dettata da un sentimento, o semplicemente dall’ideale e dal senso del dovere. Da un giorno all’altro capita di ritrovarsi da sole, senza aver nulla a pretendere, e soprattutto calpestate dall’arroganza di chi se ne va, insalutato ospite, con la coda tra le gambe, la coscienza mefitica e il senso di colpa.

Questo è quello che è capitato a molte, questo è quello che sta capitando a me, e questo è quello che sto cercando di affrontare e che in questi giorni mi ha fatto forse esagerare un po’ (nel social network) nel lasciarmi andare a dolorose esternazioni, forse a riprova che dietro il cinghiale, in fondo stava nascosta solo una persona.

In questo momento di abbattimento morale, non mi aiuta forse avere presente la realtà della vita, non mi è di conforto “il sapere”. Avere contezza della difficoltà che mi attende a trovare un lavoro (gran brutto momento), di aggravare ancor di più i canoni già magri da sempre della mia sopravvivenza spicciola, non aiuta ad avere illusioni di un futuro sereno e roseo, ma quello che invece mi ha sempre aiutato e sostenuto è proprio il vostro affetto e la vostra stima, espressa non solo dalle persone “poche ma buonissime” che in qualche modo fanno parte della mia vita, ma anche da coloro di cui non ho imparato il viso o di cui conosco solo un nik name.

Non mi chiedete più “cosa posso fare per te”, perché non accetterei e non vorrei nulla di più di quanto già state facendo, persino con le poesie che trovo al mattino nella mia posta, con le gif colorate, con abbracci e baci sparsi, con i vostri “grazie” che mi danno anche il senso di utilità.

Mi hanno insegnato che tutto ciò che è onesto è anche dignitoso, e per questo sono sicura che alla fine troverò un lavoro qualunque che possa permettermi ancora di continuare a fare quel che davvero, non vorrei mai smettere di fare: scrivere, sapendo che c’è chi ha il piacere di leggere le mie parole.

Spero di essere stata capace di rispondere alle vostre domande, chiudo questa parentesi personale, mi rinfilo dentro la pelliccia da cinghiale e tornerò lunedì più decisa che mai.

Ancora grazie infinite a tutti voi, e una piccola preghiera soprattutto per i lettori su Facebook: non commentate questo post.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
sei una ragazza coraggiosa e questo tuo post, scritto con la penna della sincerità, lo dimostra.
 
Visto il tuo post vorrei dedicarti queste parole di alda merini: La verita' e' sempre quella, la cattiveria degli uomini che ti abassa e ti costruisce un santuario di odio dietro la porta socchiusa. ma l'amore della povera gente brilla piu' di qualsiasi filosofia. Un povero ti da tutto, e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.
 
Cara Rita, incomincio la settimana mandandoti un abbraccio affettuoso...magari rimbalzerà sulla tua corazza di cinghiale ma mi mi viene dal cuote! Non seguo facebook e quindi non so nulla dei commenti degli altri...ma qui su questro blog ho imparato a conoscere una persona bella, che quando scrive mi toglie le parole di bocca, una donna coraggiosa ma umana....per quante corazze ci vogliamo mettere è la nostra "anima" che rimane vulnerabile.
Io sono sicura che dopo questo momento di sconforto molto comprensibile (ahhh 'sti omini!) troverai un qualcosa che ti permetta di vivere la tua vita semplice e senza fronzoli.Non ti chiedo cosa potrei fare per te..anche perchè non saprei COSA fare, non faccio parte del bel mondo nè della categoria di quelli che hanno "conoscenze"..che sicuramente tu aborriresti! Ti dico solo che il tuo post mi ha commossa e che senza melensaggini tengo a dirti che ti voglio bene....non conosci la mia faccia, ma come sono un pochino penso di sì!
Mietta
 
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