1.08.2010

 

Noi, civiltà occidentale superiore.


“Troppa tolleranza con i clandestini”. L’ha appena detto il ministro per il razzismo maroni, riferendosi ai fatti di Rosarno. Secondo l’eccelso ministro, inoltre, la grave colpa dei clandestini sarebbe anche quella di aver alimentato la criminalità. È vero che l’Italia è stata troppo tollerante, ma questo è un paese che gira al contrario e non possiamo scordarlo.

Abbiamo tollerato da sempre che esseri umani venissero trattati come schiavi, fatti vivere come bestie, sfruttati come muli da soma, gettati via dopo morti come spazzatura nelle discariche abusive. Abbiamo tollerato il silenzio calato sulla morte di migliaia di esseri umani morti e inghiottiti dal mare, spesso ripescati a pezzi dalle reti dei pescatori. Abbiamo tollerato leggi razziali vergognose che avrebbero dovuto suonare come schiaffi alla memoria del passato troppo recente per essere ignorato.

A Rosarno gli schiavi dell’agricoltura, costretti a vivere peggio delle mucche nelle stalle, sono scesi in piazza perché qualche ignoto e civile occidentale ha pensato bene di usare esseri umani come bersagli mobili, e magari solo per noia e divertimento ha sparato loro con un fucile. Inaccettabile per il ministro che potessero ribellarsi, e la soluzione è vicina, rassicura.

La parola soluzione detta da uno come maroni, mette i brividi. Ricorda altre soluzioni finali di cui davvero nessuno avrebbe più voluto sentir parlare. E non è esagerato il paragone, se si pensa ai respingimenti alle frontiere, che provocano la sparizione di centinaia di persone delle quali si sa poco o nulla; della loro sorte ancora meno. Sappiamo solo che finiscono in qualche lager nel deserto libico, e nulla di più, da quando l’Italia per gestire meglio il problema delle immigrazioni ha comprato la pace con al Libia, stipulando un mutuo ventennale.

Noi siamo la civiltà superiore occidentale, capace di ridurre uomini in schiavitù per rincorrere l’arricchimento personale, ma siamo anche capaci di guardare al negro come all’unico responsabile delle nostre disgrazie, sia essa la sicurezza o la povertà. Avremmo potuto comprenderlo all’inizio, quando si vedevano le mani nere pulire vetrine, o distribuire l’asfalto sulle strade, sturare pozzi neri o pulire pavimenti. Ma in fin dei conti, all’epoca, c’era chi dinnanzi a queste figure provava un certo senso di superiorità guardando le sue mani senza calli e i suoi vestiti puliti. Il tempo, il falso neoliberismo, e l’indifferenza hanno fatto il resto: uno schiavo costa meno di un operaio.

Non dovrebbe essere difficile comprendere chi sia il nemico, e soprattutto gli schiavi non dovrebbero restare soli a combattere a Rosarno. La loro schiavitù ci ha reso tutti schiavi.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Non esiste il fondo: si può scendere sempre più in basso. Quando ancora dovremo attendere per leggere sui campi di accoglienza la scritta “Arbeit macht frei”?
Nel film “Schindler's list” c’era il comandante nazista che si divertiva a centrare i deportati nel campo con una carabina munita di cannocchiale... a questo già ci siamo!

Luigi
 
Hai presente il ministro del terrore interpretato da Albanese? Quello faceva ridere...pure lì, insomma...questo fa venire i brividi.Ma perchè in tanti anni la ex DC e poi i governi di sinistra (?)non hanno preso a cuore questi problemi tentando di trovare per essi delle soluzioni civili? Perchè i problemi ci sono...ma non è certo il trucido maroni che potrà risolverli senza farci tacciare di peggior popolo d'Europa.Però, nelle loro case pinte e ripinte, son sicura che la badante per lavare il culetto al vecchietto ce l'hanno ed anche il famiglio nerofumo che, nascosto allo sguardo dei paurosissimi concittadini,pela le patate in cucina o raccoglie i frutti della loro terra.Tara dove sei...almeno lì la mammie era rispettata!
Ma chi si credono di essere 'sti qui.....gente interessata solo a far palanche e cultura,sentimenti, rispetto,umanità nisba.Mi meraviglia che in Europa ancora non si siano stufati di sopportarci, noi supponenti che ritieniamo di non dover obbedire ad alcuna regola comune ad un consesso civile.
Mietta
 
“Italiani brava gente!”.
Ci sarebbe da ridere se non fosse tragico. I

Luigi
 
Quando un giornalista chiese al più grande Eroe di tutti i tempi, il Comandante Ernesto Che Guevara, quale fosse il motivo per cui combatteva, Lui rispose più o meno così: "Per l'Umanità. Perchè io amo l'Umanità, voglio liberare gli Oppressi di tutto il mondo".
Questi quattro imbecilli che occupano le istituzioni e questo "nuovo" popolo italidiota offendono questo puro spirito che dovrebbe risiedere in ogni uomo degno di essere chiamato Tale: lo spirito del Comunismo Umanitario.
Lo spirito di Colui che soffre nel vedere o sapere che un altro essere umano, fatto di carne e sangue come lui, sta soffrendo, sta piangendo, sta morendo.
Chi non si sente offeso dalle parole del becero razzista senza ombra di dignità che occupa vergognosamente quel ministero, dovrebbe vergognarsi di vivere.

(Perdonatemi, avevo scritto nel post sbagliato)

Mietta hai perfettamente ragione, questi esseri spregevoli usano le parole di Cristo a loro uso e consumo, dimenticando che se Dio esistesse davvero sarebbero già stati fulminati.

Giuseppe
 
@ Rita, Mietta e tutti.
Condivido l'articolo ed i commenti nel rigettare le "scuse puerili ed ipocrite" del ministro e riporto di seguito l'ultima parte di un poemetto, scritto durante i disordini razziali in America, e precisamente il 02.12.67, intitolato "ODISSEA NEGRA"
"..............................
Anche se debbo la spada impugnare
batter mi voglio per tua Libertà!
ormai non serve ancora pregare
Dio e sperare nella "Civiltà"!

Fratello nero ritorna "Guerriero"
in lance trasforma le canne del fiume,/scuoti il tuo cuore, che un tempofu fiero,/per "liberarti" da ceppi e marciume!/Già brilla una stella sulla boscaglia/rulla il tamburo un suon di riscossa.../la libertà tanto attesa s'appressa/ venuta è l'or d'impugnar la zagaglia!/ Fratello nero ritorna "Guerriero"/in lance trasforma le canne del fiume,/ scuoti il tuo cuore, che un tempo fu fiero,/per "liberarti" da ceppi e marciume!/Senti?... Già rullano mille tamburi/ nelle foreste e nelle pianure..../Per i tuoi morti già danzan le Uri/ che gioia danno alle anime pure./ Farfalle nel sole, mille bandiere/sui laghi e sui monti. Mille barriere.../crollano al vento della LIBERTA',/canta il mio cuore di felicità!/Sei mio fratello e un fratello tu hai/pur se mia lingua distinguer non sai,/pur se tua pelle è di vario colore/sei mio fratello con l'anima e il cuore!/Noi siam fratelli con l'anima e il cuore!" - Spero che il mio pensiero ed i miei sentimenti siano abbastanza evidenti. Un abbraccio collettivo. Ciao. Antonio.
 
L'IGNAVIA degli italioti ha portato a tutto questo.
Quei maledetti, aveva ragione Dante, non meritano neanche l'inferno.
Troppa gente tra i politicanti nostrani, ha tratto personale vantaggio da questa situazione di merda.
Maledetti anche loro.
 
Spudorati!
Hanno detto che questi poveracci fanno il lavoro che non vogliono fare gli italiani... maledetti!
Io andrei a raccogliere arance e clementine, e quanti laureati a spasso anche lo farebbero. Sppiatelo!
Ma voi volete gli schiavi!
Ci state mangiando tutti sui corpi degli umillimi della terra.
Maledetti!

Luigi
 
non troppa tolleranza ai clandestini purtroppo troppa connivenza dello stato con il malaffare! sono anni che vengono sfruttati milioni di exstracomunitari per lavori umili sottopagati schiavizzati da organizzazioni che delinquono contro ogni regola con il consenso delle istituzioni e fingono di non vedere e sentire alla faccia della giustizia e dell'amore cristiano? vergogna!
 
Quando dovrebbe parlare non parla, chiude gli occhi e sonnambulicamente firma, e quando sarebbe meglio il silenzio piuttosto che dir cazzate, lancia un proclama laconico: “indispensabile fermare senza indugio ogni violenza”, punto.
Tutto qui?
Di fronte a fatti così gravi non ha altro da dire se non avallare di fatto l’analisi del ministro del razzismo: l’eccessiva tolleranza.
E’ ora di finirla! Come dire a tutti i mafiosi d’ogni risma, agli italioti deboli di mente e razzisti che li fermino: li spranghino, li riempiano di pallini, li esportino.
Domani ci saranno altri schiavi, quelli buoni da sfruttare in pace e meglio.
Era troppa fatica dire del razzismo, dello schiavismo, del mercato del lavoro di sfruttamento?... se non ce la fai, meglio tacere.
Non si pretende che, come Obama, dica è colpa mia!
Taccia!

Luigi
 
Non si riesce a dormire beotamente.

Luigi
 
Ora però è meglio - almeno - provare ;-)
 
Hai ragione, è ora!
Buonanotte.

Luigi
 
Un muro sempre più alto è stato eretto... invalicabile.
NOI E VOI!
“Boni... boni... dovete collaborare!”... ma guarda un po’ se un’ultraottantenne comunista... “... non disturbate il manovratore!”
Ma il manovratore non sa guidare, stiamo deragliando dal vivere civile, e non c’è ombra dei precari a vita... li hanno lasciati soli nelle discariche assaliti dai topi.
KKK!
Ancora in Calabria i “BOIA CHI MOLLA!”. E mezza Italia scese a Reggio... Dove sono?... C’è stata una mutazione antropologica?
O forse manca solo chi organizzi?
A quell’epoca c’erano i sindacati, c’erano gli operai... c’erano i giovani che erano giovani e non erano depressi, speravano in una nuova società e guardavano con diffidenza quelli che avevano più di trent’anni.
Muro e filo spinato con corrente a diecimila volt... e deportazione sotto lo striscione “ARBEIT MACH FREI”: qui comanda la mafia!... e mosca!
Dicono che ce l’hanno portata i liberatori americani, la mafia, ma siamo noi che l’abbiamo ben nutrita!... Viviamo di mafia! Chi non se n’è ancora accorto?...
Volete il benessere? Beh, “con la mafia bisogna convivere!”.
A nome di chi parla il rappresentante di TUTTO il popolo?
Non parla come NOI.
NOI e voi!
E non ci fidiamo più di voi che non potete più muovere un passo senza mobilitare un esercito a protezione.
Ma che almeno non metta il panama per andare a festeggiare il compleanno centenario a Capri, protetto da marina Esercito Guardia di finanza polizia corazzieri guardaspalle servizi segreti... segreto di Stato.
Ma che organizzi pure una megafesta da un milione di dollari con megatorta, ma se la faccia a casa sua!

Luigi
 
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