1.02.2010

 

Art. 1.1 Costituzione italiana

Hanno fretta, nonostante stiano al caldo, o in vacanza con le scorte pressoché pagate dai contribuenti; devono fare qualcosa, dire una minchiata davanti a un microfono per garantirsi l’esistenza nelle pagine dei giornali. Non hanno aspettato nemmeno l’epifania e hanno afferrato la cima gettata dall’inconcludente discorso presidenziale di fine d’anno. Parola d’ordine riforme.

Hanno bisogno di ricordare che le riforme riguardano tutti i cittadini, e quindi esprimono chiaramente il concetto: più poteri al premier per l’evidente persecuzione giudiziaria di cui è vittima. Il resto sembra il solito festival dell’idiota. L’elezione dello scemo del villaggio.

Io me le figuro queste riunioni degli uffici politici del pdl, quella cosa strana che è bonaiuti, che si alza e chiede a voce alta? “A chi tocca dire la prossima minchiata?”

Dall’altra parte del tavolo si vede saltellare un ciuffo di capelli unto da almeno 25 anni e una manina, mentre un lamento querulo si fa strada tra i presenti: “io, io”. Di solito finisce che lo accontentano, più per levarselo dalle palle, che non perché ritenuto uno capace. “Va bene brunetta, vai! Ma mi raccomando, che sia una vera minchiata.”

Così oggi noi abbiamo potuto leggere che secondo l’eminente demente, sarebbe da riformare anche l’articolo uno della costituzione, il quale recita: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.”

Ora noi tutti sappiamo che in base all’articolo fondante della nostra costituzione le nostre vite potrebbero presto essere riconosciute anticostituzionali dalla corte di Strasburgo, ma ha davvero un senso politico perdere tempo nella discussione? Perché mai non si trova un giornalista cazzuto, che nel momento stesso in cui raccoglie una dichiarazione evidentemente idiota, chiede di rimando: “Signor ministro, per quale motivo ha detto una minchiata di tale spessore?”

Mi rendo conto che colpevolmente sto scrivendo queste annotazioni guidata dal buon senso, e mi dispiace. In fondo credo che questa tendenza ancestrale non mi abbandonerà mai. Potrebbe essere che l’articolo uno della costituzione venga cambiato, per non rischiare di spingere il popolo in una sorta di giacobinismo.

Articolo 1.1 della Costituzione: “L’Italia è una repubblica federale criminale e fascista, fondata sulla schiavitù, sul precariato, sul nepotismo, e sull’arroganza dei potenti.”

Se mi rubano l’idea li cito per plagio.

Rita Pani (APOLIDE più che mai)


Comments:
Cosa farà il firmatutto?

Luigi
 
Hai dimenticato le camere a gas..
 
Se insieme all'art.1.1 della nostra costituzione facciamo fuori, contemporaneamente, dalle cariche istituzionali tutti gli gnomi, i cartoni animati, i faccendieri, i farabutti, i tossici, i mafiosi, gli zerbini, i megalomani, gli insulsi, ........ IO CI STO', E' UN AFFARE!!!!!!!
 
Penso sia solo un pretesto per testare il grado di rincoglionimento collettivo del popolo italiota, cioè per vedere come reagisce l'ovile alla provocazione: "vi abbiamo tolto il lavoro, che senso ha parlare di una repubblica fondata sul lavoro"?
Ed inoltre continuare col ben collaudato metodo di spostare l'attenzione dai veri problemi.
Attenti pecorelle, qualcuno potrebbe fare un cenno ai cani...

Giuseppe
 
E se non si trattasse di una minchiata?
E se invece le riforme non riguardassero tutti i cittadini, ma solo un gruppo sociale privilegiato?
Cosicché l’eliminazione dell’articolo avrebbe l’unico scopo di stabilire che il lavoro non è in diritto e come tale non ha diritti. Il lavoro dovrà essere considerato una gentile concessione del potere nelle mani del blocco sociale privilegiato e come tale il lavoratore prescelto avrà solo da ringraziare e piegare la schiena.
Per i lavoratori solo doveri e non più diritti?
Sarà possibile anche questo?
Ma perché mai il presidente di questa Repubblica non si limita a svolgere il suo ruolo di garante della Costituzione e delle istituzioni, della democrazia e della separazione dei poteri e si interessa soltanto delle riforme volute dal potere di una maggioranza violenta e irrispettosa che ha già in parte trasformato questa repubblica in repubblica delle banane?
Buoni buoni mettetevi d’accordo... sennò questi vi menano: è questo il ritornello di chi ha la cacca nelle mutande. E’ il peggior presidente di quelli che io ho conosciuto... cioè da Pertini in poi.

Luigi
 
A me viene il dubbio che con questa riforma dell'art.1/1 della Costituzione intendano eliminare non solo l'importanza del lavoro con i diritti connessi, ma, quel che è peggio, mirano ad eliminare la parolina DEMOCRATICA (l'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro), per rimpiazzarla con PRESIDENZIALE- ma che in effetti giustificherebbe anche l'aggiunta- sia pure mascherata- di DITTATORIALE. In tal caso tutti i giochi dei padanonazifascisti si concluderebbero secondo i loro subdoli fini. E noi potremmo dire addio perfino al diritto di respirare e di bere (dal momento che intendono priovatizzare anche l'acqua). Circa il respirare dovremmo farlo con le mascherina- ma ci sono?- antiradiazioni, dal momento che ci riempirebbero di desuete centrasli nucleari. Qua, cara Rita, ci vuole solo una cosa, ma seriamente parlando, ci vuole una NUOVA E PIU' STRENUA RESISTENZA. Un abbraccio. Antonio.
 
ti potrei citare io per plagio!
a Di Pietro io ho gia' scritto:

caro Antonio,

mi dispiace per te, ma Brunetta ha proprio ragione: nell'articolo 1 della costituzione va scritto:

L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA FONDATA SULLA MAFIA E SUL PLEBISCITO

E' inutile difendere soltanto le parole della costituzione se la realta' e' opposta alla costituzione.

E qui aggiungo (per te, non per Di Pietro):
non sono affatto minchiate quelle che dice Brunetta, sono provocazioni coscienti e arroganti (sull'arroganza hai perfettamente ragione) sapientemente calcolate e in perfetto stile mafioso.

E' giustissimo reagire, ma si deve reagire contro le persone, non solo contro le parole.

A proposito, ho sentito dire che il Brunetta-papa' era un capomafia della mafia dei souvenir a venezia. se e' vero, la vita e il benessere di brunetta-figlio e' fondata sulla mafia e non certo sul lavoro del papa'. Come vedi...
Ciao,
Geristeve
 
Perfino il Papa ha tirato uno schiaffo a brunetta e tremonti, dicendo che il futuro non è nelle mani di maghi ed economisti ...
a loro preferisce Dio,
chissà mai il perché ;)
adesso diranno che è troppo fatalista?
 
Perché mai non si trova un giornalista cazzuto?
Bella domanda!

Luigi
 
Sei stata molto più brava, io avevo scritto soltanto questo:

Art. 1 della costituzione italiana secondo Brunetta

L’Italia è una Repubblica fondata sulla concorrenza.

La sovranità appartiene al presidente Berlusconi che la esercita nelle forme e nei limiti dei suoi interessi
 
Si è fatto strada nel Mondo un nuovo potere, o forse ora si evidenzia ancor più, il potere delle agenzie per il lavoro, che in alcune zone prende addirittura il posto delle mafie. Addestrati e scelti in scuole e con docenti particolari, così come si conviene nei gruppi di potere, muovono prevaricazioni inaudite con attrezzature da servizi segreti. Rubano contributi pubblici alle regioni per allestire corsi di formazione che a loro stesso dire non servono a nulla, aumentando quel debito pubblico che pesa sugli italiani per 40000 euro a testa ( compresi donne bambini e pensionati). Società di servizi che in tempo di crisi servono solo ad arricchire se stessi e sottolineare come se ce ne fosse bisogno il potere, mentre le aziende dove si lavora veramente chiudono lasciando in strada tante famiglie.

Questo uno dei poteri da aggiungere alla seguente lista

http://www.paolobarnard.info/interventi_indice.php
 
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