4.27.2009
In trasferta per protestare
Proprio questa mattina avevo letto un bell’articolo su Repubblica, in cui pacatamente venivano riportate le osservazioni dei cittadini di Onna, sempre più preoccupati per le innumerevoli apparizioni di propaganda del vostro premier.
Non che non lo si potesse immaginare autonomamente, in fin dei conti non ci vuole molta fantasia a comprendere che chi vive in una tenda in mezzo al fango, in questo periodo di campeggio un po’ più lungo di un fine settimana, possa avere qualche irritazione a veder costruire stradine di ciottoli e campanili temporanei, eliporti e palchi da cerimonia. Per non parlare di colui che ha la casa in bilico, e vede puntellare una chiesa che poi verrà abbattuta, solo per essere mostrata al facente funzioni di Cristo in terra.
Oggi però, anche un altro dubbio è stato finalmente fugato, da chi assistendo all’overdose di immagini di fan abruzzesi festanti per le ripetute apparizioni del premier tra le macerie, aveva iniziato a sospettare che si trattasse di comparse pagate con una dentiera o con un tailleur scuro, da sfoggiare con stivali di gomma, mentre si cammina in mezzo al fango per andare a far pipì nei campi, più comodi dei cessi riciclati dall’Iraq. Gli abruzzesi veri, quelli residenti davvero nei campi profughi, hanno dovuto emigrare a Napoli, nuovo luogo di mistica e fugace apparizione tesa a rinverdire il miracolo della scomparsa dell’immondizia, per protestare e chiedere a gran voce, che il premier non tornasse all’Aquila, perché stava rovinando la sua gente.
Si è pure offeso l’ubiquo premier, e non ha nemmeno finito il suo sketch con i giornalisti. Non tollera lui che qualcuno lo possa contestare, e deve essere per questo che in pieno clima di ritrovata fratellanza e democrazia, i cittadini di Onna, hanno dovuto rimandare di un giorno la commemorazione del 25 aprile, a cui hanno potuto partecipare tutti i media, ma che è stata proibita a loro.
L’abruzzese contestatore in trasferta, dato che del fascismo non se ne vede nemmeno l’ombra, è stato anche identificato dalle forze dell’ordine, così come si usa in ogni paese veramente libero e civile.
Rita Pani (APOLIDE)
Quello che ufficialmente non passa attraverso i canali ufficiali
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Mietta
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