4.29.2009

 

Il pappone del consiglio

Eccola un’altra delle tristi e strane anomalie di questa Italia sfregiata: la storia ormai si insegna a colpi di fiction, oppure con i fumetti scritti da bossi, che per sua stessa ammissione non ha mai letto nemmeno un libro. E la storia italiana non è più storia ma una squallida commedia, i cui protagonisti sono banali, miserabili e disgraziati. Temo che un’altra pagina di commedia italiana si stia scrivendo in queste ore, con i titoli cubitali dei giornali che hanno soppiantato la tragedia abruzzese, di cui oggi si sa solo che: In Abruzzo è tornata la neve.

Eppure sarebbe importante vedere come, per esempio, per coprire le ultime gesta napoletane del pappone del consiglio, si sia dovuto scomodare persino il capo della protezione civile, invitato a porre il sigillo sull’ultimo atto di una commedia squallida, in modo tale che divenisse l’ultimo capitolo di un’antologia epica, fatta di miracoli. L’uomo dello stato, che lascia le tendopoli invase dal fango, le case distrutte da ricostruire, le popolazioni devastate e sfruttate, per ricoprire il ruolo di ruffiano di corte.

Verranno un giorno narrate e gesta della diciottenne che “sapeva fare tutto?” E quanti, leggendo le dichiarazioni di onnipotenza di una ragazzina con un piede ancora dentro l’infanzia, hanno sperato che “il saper fare tutto”, fosse una sorta di omaggio alla bambola “Sbrodolina” (parla, canta, balla e fa pipì’) accantonata appena l’altro giorno, e non una dichiarazione di livelli ragguardevoli di altre arti, assai meno confessabili? E narrando di queste gesta, qualcuno si chiederà finalmente, a quale grado di indecente abominio si sia arrivati? È un ricordo che mi torna spesso alla mente, tra la lettura di un’intercettazione telefonica dello scandalo vallettopoli, e una lettera della moglie tradita, la figura di Clinton costretto a spiegarci che non è sesso quello orale o praticato con un sigaro cubano.

Ma noi siamo in Italia, dove il peggio è normale. Al punto che il padre di una aspirante deputata europea, esclusa dalle liste del PDL, va a tentare di darsi fuoco davanti a Palazzo Grazioli, sede del club privè più esclusivo di Italia: “Mia figlia aveva partecipato al corso di formazione per aspiranti eurodeputate.”

Il corso di cosa? No, nessuno se lo chiede, perché siamo in Italia, e al massimo un vecchio ricco, che può pagare per esercitare ogni sua perversione, è un tizio da ammirare.

In un paese normale, la prossima apparizione del pappone del consiglio nell’Abruzzo terremotato, varrebbe salve di fischi e copiose sassaiole – che il materiale non manca – ed ogni offesa alla dignità di un intero popolo, riverserebbe folle oceaniche armate di forcone, verso i palazzi del potere, ormai ridotti a squallidi casini. Povera Italia.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Infatti mi domando come gli aquilani ancora non diano fuori di matto e non lo mandino a quel paese insieme a tutte le truppe cammellate del G8...20...30 che vuol portare lì a far una scampagnata in mezzo alle macerie ed a gente che chissà quando rivedrà una casa o un lavoro. Che fetenzia d'uomo ma altrettanta fetenzia son quelli che ancora lo vedono attraverso una lente deformante...!E queste ragazze...meglio pane e cipolla che esser palpeggiate da un satiro in caraceni!
Mietta
 
sei stata grande chiamandolo pappone. ma con questo ai offeso i papponi veri sei grande un abbraccio
 
I sassi ...
amici abruzzesi ...
ricordatevi che ne avete tanti a disposizione ...
non costano nulla ...
non serve porto d'armi ...
si raccolgono facilmente ...
Io so che siete buoni intenditori, per cui servono poche parole.
 
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