4.24.2009

 

G8? Che miseria! Facciamo G42

Fermo restando che per me il G8 avrebbero dovuto farlo ad Arcore, data l’abitudine del premier di non discernere più il pubblico dal privato, il Palazzo dal suo palazzo, la Rai da Merdaset, e così via, osservo divertita gli sviluppi dell’ennesima boutade propagandistica. Ieri il figlio del commercialista di berlusconi, nominato governatore al pari cavallo di Caligola, diceva in pratica: “Obbedisco”, per la solidarietà che il popolo sardo avrebbe dovuto avere nei confronti degli abruzzesi; oggi minaccia di incatenarsi, se le promesse non saranno rispettate. Credo che qualcuno nella notte gli abbia telefonato per chiedere lumi: “Ita cazzu ses fendi?”

È bella la cazzata del risparmio e della sobrietà. La segnerò come una delle migliori minchiate enunciate dal palazzinaro di Arcore in questo suo periodo abruzzese. Sobrietà detto da lui, fa ridere, quasi quanto farebbe ridere se lo dicesse Moira Orfei. E pensare che il palazzinaro di Arcore, appena dopo aver annunciato che avrebbe trasferito il G8 a Napoli per mostrare al mondo che non c’era più immondizia per strada, mentre un giorno girava da direttore dei lavori per la miriade di cantieri aperti alla Maddalena, decise di trasformare l’evento da G8 a G42. No, non è uno scherzo. Quando uno è megalomane, questi piccoli problemi possono sorgere.

Ora però torniamo al risparmio. Non si sa abbastanza dei soldi già spesi dopo un anno e mezzo dall’avvio dei lavori, quello che si sa però che sono già stati spesi 140 milioni di euro per la conversione di una ex struttura militare in albergo. Un unico albergo che avrebbe dovuto ospitare solo ed esclusivamente il presidente americano e la sua delegazione (1.000 persone, mille.) Certo è un albergo e resterà, obiettano in molti. Mi viene da ridere. Un bell’albergo in mezzo a cantieri che resteranno così come sono, cantieri. O davvero si pensa che la Sardegna nella persona di cappellacci, possa trovare i fondi per ripristinare un minimo di vivibilità nell’arcipelago?
Ma che importa? In Italia la gente si indigna a colpi di “Striscia la notizia” quando vede piloni di autostrade fantasma, ospedali mai terminati, le classiche cattedrali nei deserti, che tanto bene spiegano l’attitudine al ladrocinio e al menefreghismo italico, però allo stesso tempo, riesce a dire: “G8 all’Aquila? Perché no?” In fin dei conti, il megalomane di Arcore invitò già il suo amico Gheddafi con tutte le sue tende da piazzare nel parco abusivo di villa abusiva La Certosa, perché non in Abruzzo, in riva all’Aterno?

E concludo con le parole del sindaco della Maddalena Angelo Comiti: «
Quando si spendono soldi pubblici si risponde a organismi come tribunale e corte dei conti*. Abbiamo già ricevuto le delegazioni di tutti i paesi partecipanti che hanno già fatto sopralluoghi e hanno stabilito delicate questioni che riguardano la sicurezza. Fino a oggi sono state realizzate strutture importanti nell’isola. Ci sono centinaia di operai che stanno continuando a lavorare con un investimento di risorse pubbliche spaventoso. Non credo che siano questioni che possano essere decise con un battito di ciglia. Il G8 non è una festa di compleanno tra compagni di scuola. È un meccanismo complesso che comporta la mobilitazione di migliaia di persone»
* Sempre che non si disponga di un lodo alfano.

Rita Pani (
APOLIDE)

Comments:
Ciao Rita, un buon 25 aprile più Resistente che mai dal Russo!
 
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