3.16.2009

 

Mostritudine

Cosa c’è di più rassicurante di un mostro? Il mostro è un’iniezione di autostima e coraggio per la società. Quando poi il mostro, è il “padre mostro” l’effetto positivo della cura dura ancora di più. Chiunque di fronte a un padre che ha tenuto segregata la figlia per un quarto di secolo, generando con lei più di una mezza dozzina di figli, non può non sentirsi fortunato di avere avuto un padre “normale”. Ogni moglie non potrà non ritenersi fortunata di avere avuto un marito “normale”, ma anche quella donna che ha visto per quarant’anni il marito ritornare a casa ubriaco ogni sera, potrà sentirsi una principessa, di fronte al mostro.

Il mostro ricopre oggi una funzione sociale non indifferente, e quindi se non si ha la fortuna di averne uno come “il padre mostro” nei confini nazionali, se ne possono inventare degli altri. Ma il mostro non può essere un uomo normale, perché diversamente verrebbe a cadere proprio la sua specifica utilità. Il mostro, deve assomigliare al mostro, e meglio se non ha un nome o un cognome, meglio se è brutto e sporco, meglio se è rumeno. Il mostro pugile e il mostro biondino, sono gli ultimi che ci sono stati offerti per la dose periodica di sicurezza e autostima, sono chiusi in carcere, sono risultati estranei ai fatti, ma comunque restano in carcere, perché sono mostri, perché comunque da qualche parte qualche donna devono averla violentata (sennò che mostri sarebbero?) e soprattutto perché almeno uno di loro si è auto calunniato, e questo è un reato gravissimo per il nostro ordinamento.

Sì, non tutte le persone possono ricoprire il ruolo del “mostro” ed è assai difficile farlo ricoprire a una donna; pensate solo alla fatica di intitolare i servizi tele giornalistici: “arrestata la mostra …” no, non si può proprio dire, così. Però, perché il mostro assuma la sua piena rilevanza, ha bisogno di essere promosso, come un qualunque dentifricio che renderà i vostri denti bianchi come quelli di un bimbo che li ha fatti nuovi, nuovi e questo di solito è il compito di bruno vespa.

Ma oltre alle donne, anche alcuni uomini non possono essere mostri: gli italiani, e coloro che appartengono a quella classe sociale che una volta era rappresentata dalla media borghesia. Un italiano che abusa delle figlie per dieci anni, andrebbe a destabilizzare l’utilità del mostro. Se pensassimo che queste cose possono accadere anche nella porta accanto, come potremo essere sicuri? E che dire se ci interrogassimo a fondo su quei due medici italiani, che all’interno dei loro ambulatori abusavano delle bambine loro pazienti? È un prodotto che non tira e che per questo non deve essere reclamizzato, quindi le dieci righe d’articolo, spariscono dal giorno alla notte, relegando lo schifo all’oblio. Nessuna madre potrebbe vivere serena pensando che le mani posate sul ventre delle figlie potrebbero essere mostruose

Meglio tenere concentrata l’attenzione su Vienna e prepararsi a ricevere una costante informazione sulla bruttura e sull’aberrazione di un padre, di un uomo, di un bastardo a cui nessuno potrà negare il primato di “mostritudine.”

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Si va be', ma questo non e' un criminale, e' uno squilibrato, un pazzo, doveva essere messo in camicia di forza e rinchiuso in manicomio.
Non capisco perche' ci si ostini a farne un caso, anche se limite, di aberrazione maschile, quando invece si tratta di pura demenza.
Forse come dici tu si sta strumentalizzando il mostruoso per antonomasia allo scopo di far passare come normalita' le mille piccole mostruosita' di tutti i giorni... ma!
 
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