2.08.2009

 

Santa coerenza

Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale del malato: «E' bella e va vissuta sempre in pienezza»

Vi ricordate Papa Luciani? Era un cardinale con l’animo del parroco di montagna, un uomo per bene, che all’improvviso si ritrovò ad essere Papa. Durò poco più di un mese, forse fece in tempo a vedere le carte dello IOR, o forse morì nel sonno una notte, perché lui quelle carte non avrebbe mai dovute vederle.
Sapete com’è? Quando si elegge un Papa e i cardinali scoprono di aver fatto una cappellata, non è che possono fondare il movimento del “ricontiamoli”, anche perché, per fare la fumata bianca le schede vengono bruciate nella stufa. Quindi la storia narra di un uomo, un venditore di materassi Permaflex, che pregò tanto Dio affinché con la sua intercessione, rimediasse in modo divino all’errore umano, e Dio, appunto, attese che Papa Luciani andasse a letto per ricondurlo a sé.

La vita è bella e va vissuta sempre in pienezza.

Il Vaticano è la patria di Dio in terra, ma ogni tanto qualcuno ammazza qualcuno, così una notte Dio ha chiamato a sé una giovane guardia svizzera, il capo delle guardie e la di lui moglie. Dissero che era stato il ragazzo ad ammazzarli, e poi si suicidò. Stranamente l’omicida suicida, ebbe il suo funerale in chiesa, e la madre chiamata dalla Santa Sede, si sentì offrire una rapida cremazione della salma del figlio, per poterlo tenere sulle ginocchia durante il suo viaggio di ritorno. Fortunatamente la madre non accettò, e una volta in Svizzera, fece fare una nuova perizia autoptica che stabilì che per chiamarlo a sé, Dio aveva dovuto necessariamente farlo uccidere da qualcuno. Ancor oggi quella madre attende giustizia, ma pare che in Vaticano questo concetto sia sconosciuto. In quel frangente, per altro, la polizia italiana si offrì di collaborare alle indagini con i suoi uomini migliori, ma le macchine col lampeggiante blu, vennero lasciate fuori le mura.

La vita è bella e va vissuta sempre in pienezza.

Ci vuole rispetto anche per i morti, comunque, e in questo caso dobbiamo ammettere che nessuno meglio della chiesa sia in grado di dimostrare la verità di questo concetto. Pensiamo al capo indiscusso della banda della Magliana, sepolto con accompagnamento di bolla papale, e riconoscimento dei meriti di bontà cristiana, nella cripta della Basilica di Santa Apollinare a Roma. Qualche maligno insinuò nella testa di chi indagava sulla sparizione di Emanuela Orlandi, che addirittura, per riparare alla complicità del Vaticano sul sacrificio umano di una povera ragazza, la stessa potesse trovarsi dentro la stessa cripta, e chiese di poter analizzare i resti sepolti. Il vaticano fece valere l’extraterritorialità della basilica, fece due pernacchie e si voltò.

… Ma non se lo potevano tenere i francesi?

Rita Pani (APOLIDE)

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