1.13.2009

 

Merci silviò

"Non male- scrive Les Echos - per un'operazione il cui prezzo, 300 milioni, resta ragionevole. Ci si può persino chiedere se silvio berlusconi non ha reso un servizio a Air France-KLM nell'aprile 2008, quando ha fatto fallire il progetto di acquisto di Alitalia per 1,5 millardi di euro in nome dell' 'italianità'. Dopo tutto, la compagnia con la quale si è fidanzata Air France - Klm ha già archiviato buona parte della sua ristrutturazione. Non è più il vettore malato che perdeva 1 milione di euro al giorno, ma un gruppo depurato dai suoi debiti dopo la fusione con il suo rivale di un tempo Air One".

Mangiavo un panino in cucina e mi sono soffermata a vedere i primi dieci minuti di un telegiornale, che ovviamente se ne fotteva della guerra a Gaza o delle disgrazie nostre. Quasi un quarto d’ora dedicata alla straordinarietà del primo volo della nuova, nuova Alitalia. Ragazzi! Che risate.

Sembrava davvero lo scoop dell’anno, un intervista alla Madonna di Lourdes in persona sarebbe sembrata una cosa assai meno incredibile. La ripresa scava sui volti dei passeggeri palermitani già seduti ai loro posti, e la voce narrante, con enfasi dice: “… su un aeromobile della Airone …” poi le hostess con le divise della stessa compagnia chiudono le cappelliere, e la voce narrante, sempre più enfatizzata, dice che … “il volo è partito con venti minuti di ritardo, che ha comunque recuperato durante il volo”…

Altro servizio, a Milano si intervistano i passeggeri che poco prima si erano visti accomodati sui grigi sedili della nuova Airone che però è CAI, anzi no, Alitalia, e un’altra voce sempre allegra e pimpante racconta che … “il primo volo della Alitalia privatizzata e non più pubblica, è arrivato con 15 minuti di ritardo, ma a causa di turbolenze” … Nemmeno il tanto di fare pace col cervello? Se sei partito con venti minuti di ritardo, e hai recuperato in volo, poi arrivi in ritardo perché c’erano turbolenze?

Un bel telegiornale alla vaselina, insomma, che si è guardato bene dal raccontare quanto ancora stiano festeggiando a champagne i vertici di Air France, e di come dopo la firma, si siano messi a ballare sopra i tavoli, rotolandosi dalle risate sotto il tavolo. Ma che importa? Come ha detto un imbecille di quelli intervistati dai solerti giornalai: “è importantissimo per il nostro paese volare ancora con ali italiane.” E si fottano i dipendenti sacrificati, e si fottano pure le nostre tasche, l’importante è voler italien. Oui.

Rita Pani (APOLIDE)


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