1.25.2009

 

Lo statista (macho man)

«Sì - risponde il presidente del Milan - ma questa è una cosa in itinere. Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, cose del genere possono sempre capitare. Non si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle donne in Italia e credo che non ce la faremo mai».

Credo che la cosa più gentile e illuminante che si possa dire in merito all’ennesima esternazione istituzionale del presidente del Milan, è che esso è un idiota. Idiota e troglodita, affetto sicuramente da una cronica regressione giovanilistica, con l’aggravante dell’illusione machista.

E per favore, non assolvetelo, non gridate alla sua “ingenuità” al suo voler essere simpatico, perché questo essere ormai amorfo, al massimo è simpatico quanto una colonscopia.

La dichiarazione dello statista – macho man – la dice lunga sulla reale considerazione che deve avere delle donne, o la dice un po’ più lunga di quanto non avesse fatto fino a ora.

E non ditemi nemmeno che dovremo esserci abituati, visto il ricco repertorio di idiozie istituzionali, con le quali si esibisce in Italia, e –poveri noi- anche all’estero, perché io, da cittadina senziente, civile e da donna, all’oltraggio non voglio e non posso abituarmi.

Capisco bene che se è riuscito a raccontare una barzelletta sui lager nazisti, mentre tutti gli altri capi di stato erano impegnati ad osservare nel tentativo di risolvere, lo sterminio del popolo palestinese, questa ennesima idiozia potrebbe passare quasi inosservata, ma è proprio il perseverare del fare insultante e oltraggioso che va stigmatizzato, e denunciato.

Non è possibile che la perenne campagna elettorale, unito alla colpevole incapacità di questo governo populista e imbecille, prosegua nell’intento di distruzione della nostra società, che ha ormai accantonato la politica per rincorrere il miserabile interesse privato di uno stuolo di razzisti, o un gruppuscolo di malfattori, ladri, evasori fiscali e affaristi, che occupano il loro tempo politico alla cura dei propri orticelli o dei loro latifondi.

È soltanto dal 1996 che il reato di violenza sessuale appare nel nostro codice penale come un reato contro la persona, e non contro la morale, come era sempre stato, e il 1996 aveva da tempo segnato la distanza dall’uomo di Neandertal le caverne e le clave. Ma evidentemente, per questo governo l’unico concetto di modernizzazione da perseguire, risiede nel numero di tornelli che riuscirà ad installare, o ai soldati che riuscirà a promettere di mandare per strada, durante tutte le campagne elettorali a venire.

Rita Pani (APOLIDE)

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