1.22.2009

 

Città più sicure

Devo tornare sui manifesti che foderavano i muri di Roma alla fine dell’anno scorso. Più di mille stranieri espulsi, recitava a caratteri cubitali, e tutto grazie al nuovo sindaco e alla sua giunta di vendicatori. Le elezioni, d’altronde, le aveva vinte cavalcando l’onda di indignazione generale creata dalla spettacolarizzazione, a volte ambigua, di due terribili casi di violenza sulle donne.

Concorde col resto della sua coalizione, impegnata a vincere le elezioni, prometteva forse meno ricchezza e lavoro, ma sicuramente più esercito. Poi le cose sono andate come sappiamo, e l’esercito è arrivato davvero, con soldati declassati al ruolo di vigilantes dell’immondizia, o guardia giurata ai capolinea delle metropolitane. Quando poi è arrivata abbondante la pioggia, è stato davvero il momento dell’apoteosi della propaganda. Assai meglio di quando i treni arrivavano in orario; per fermare le acque del Tevere sono arrivati a Roma persino gli incursori della marina – gli arditi.

Erano bastati un paio di slogan, qualche foto nei luoghi del delitto, una stretta di mano ai cittadini eroi che avevano messo in fuga un violentatore, una camionetta qua, una là per farsi eleggere, e forse il cittadino aveva scordato che la politica non si fa con gli slogan. Ma chissà, a molti sarà bastato vedere l’uomo bianco in marcia contro i campi rom, ad altri non sarà sembrato vero sentirsi legittimare l’atavico senso di razzismo, per illudersi di poter tornare a essere umani senza possedere alcun senso civico.

Poi non si pagava più l’ICI, e questo, ancor più delle camionette militari, faceva sperare in una vita migliore.

Oggi, per dirla volgarmente, le chiacchiere stanno a zero, eppure il sindaco fascista che fa? Si prepara a prodursi in una nuova perfomance di slogan, e atti propagandistici dopo l’ennesimo brutale stupro di una donna, a Roma. Riunioni straordinarie del consiglio comunale, riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza, che probabilmente sortiranno una nuova e pericolosa caccia allo straniero, che rasserenerà l’animo dei cittadini spaventati.

Gli stessi che forse non si sono accorti che, quasi tutti i comuni di Italia, a un certo punto della sera spengono i lampioni delle strade per risparmiare sull’energia, o che non si sono accorti che laddove i lampioni mancavano, continuano a mancare. Non hanno visto che mentre le vie del centro sono controllate da telecamere e pattuglie, nelle periferie delle città è quasi festa quando si vede passare una pattuglia delle forze dell’ordine, che in molte città italiane non hanno nemmeno i fondi per rifornire le auto di carburante.

E per la nostra sicurezza, anche il governo si appresta a varare nuove norme: non si potrà manifestare nei pressi dei luoghi di culto, per non dover assistere a fatti come quelli di Milano o Bologna, quando i mussulmani si sono messi a pregare davanti a un duomo o una chiesa.

Sarò strana io, ma a me un uomo che prega non fa paura. Una strada buia e deserta sì.

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
"a un certo punto della sera spengono i lampioni delle strade per risparmiare sull’energia"
esattamente così.
 
aLEMANNO c'ha da fà colla pajata, er papa e lo stadio olimpico che dice che non je pare sicuro e tocca fanne n'antro...
Nun po' penzà a roma, ai romani .....figuriamoci a noi romane
Che schifo de paese !!

Stefania
 
ottimo articolo, pessimo Alemanno.
però vorrei ricordare che questo di Guidonia non si tratta solo di violenza sulle donne, ma c'era un poveraccio malmenato e chiuso nel portabagagli della propria macchina...
 
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