1.12.2009

 

34 morti 34486 infortuni 862 invalidi

Come tutte le guerre anche quella in Palestina si appresta a finire, così bruscamente come era iniziata. No, non smetteranno di morire, ma per tutti coloro che si ritengono appagati dalla stampa nazionale, la guerra di Gaza verrà relegata all’oblio insieme al sangue dei troppi morti. Noi proveremo a parlarne ancora, fino a quando avremo voce.

Come ho deciso di fare per la nostra guerra nazionale, quella dimenticata, mai presa sul serio da questo governo dell’apparenza e dei miracoli, che discute ancora di Villari e di intercettazioni, di cerone e sorrisi incoraggianti, mentre la gente muore.

34 morti
34486 infortuni
862 invalidi

Questo è il sanguinoso bilancio della nostra quotidiana guerra col lavoro, quello che è diritto fondante della nostra Repubblica, quello che è fonte di vita e anche di sopravvivenza. Una guerra che non è stata dichiarata e che non si vuole combattere. 34 morti in 12 giorni, in un mese faranno una strage che come ogni strage che si rispetti, in Italia, resterà impunita.

Lo capisco, la guerra dei missili e dei carri armati è più evidente, tocca il cuore con i bambini orfani e mutilati, con le donne in lacrime e la povertà. I figli di chi muore al lavoro, li vediamo un attimo durante i funerali del genitore, ma solo se egli è stato così accorto da morire in compagnia, perché se muore solo, è uno, un numero per chi come me ha voglia e si impegna di contarli, di cercarli tra le righe nascoste di un’agenzia.

Oggi il mio compito è stato facile, perché solo oggi ne sono morti tre, e non si potevano certo nascondere all’opinione pubblica, sotto il velo di un esercito impegnato a spalare neve, o con i tornelli anti fannullone, o con tutti gli italiani che sembrerebbero chiedere a gran voce di abrogare il diritto di intercettare le telefonate di tutti i cittadini, o con positivismo imbarazzante di un uomo ridicolo.

Se solo avessimo ancora un sindacato, domani tutte le imprese, tutti i cantieri, tutte le fabbriche del nostro paese rimarrebbero chiuse, e la piazza di Palazzo Chigi sarebbe invasa da gente semplice come me, armata di forcone, per assicurarsi che dal palazzo nessuno esca prima di aver preso seri provvedimenti per far cessare lo stillicidio di questa guerra infame per la vita. E chissà cosa dichiarerebbe l’imbecille che si è detto inquietato per aver visto dei musulmani pregare nelle piazze, vedendo i forconi degli italiani incazzati.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
La disinvolta camarilla al governo ha sostanzialmente abrogato l'art.1 della nostra Costituzione, riformulandolo così:
"L'Italia è una Repubblica fondata sui consumi". Questo conta, per il Pres des cons (francesismo...): morti sul lavoro, infortunati, disoccupati ecc. sono brutti a vedersi e non incrementano i consumi. Non-cittadini, dunque. Mi chiedo come possa una persona perbene continuare a credergli e votarlo.
 
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