12.15.2008

 

Analisi del non voto abruzzese.

Sono molto soddisfatta per i risultati delle elezioni in Abruzzo, finalmente possiamo dire di essere ad una svolta, se è vero come dicono, che questo voto sia di importanza nazionale. Vince Chiodi, candidato berlusconiano. Questo risultato permetterà il primo passo verso la soluzione della crisi economica. Il conto è presto fatto, anche se non lavoro all’ISTAT (che loro a sparare cazzate sono molto più bravi di me): posto che Chiodi ha preso circa 180.000 voti, è facile supporre che in Abruzzo, entro il Gennaio 2009, verranno creati 90.000 nuovi posti di lavoro.

È un calcolo approssimativo, dal momento che il candidato Chiodi non ha mai reso noto il numero dei curriculum che i giovani elettori boccaloni, gli hanno inviato rispondendo al suo appello pubblicato e poi fatto sparire anche nel suo sito Internet, ma tanto dopo i dati che rilascia l’ISTAT non pretenderete precisione matematica proprio da me!

Altra utilità di questo voto regionale a valenza nazionale, è che anche Uolter, finalmente, potrebbe capire quello che sta accadendo in Italia, e cioè che le persone di buon senso a votare per lui o chi per lui non ci andranno più. Qualcuno continuerà a votare il PCL, unico partito comunista rimasto sulla carta, ma impossibilitato a sopravvivere per mancanza totale di mezzi di comunicazione di massa, (oltre che finanziari) e qualcuno voterà Di Pietro per protesta, che poi è un po’ come quell’uomo che si taglia le palle, per far dispetto alla moglie.

Il voto abruzzese spiega bene la italica situazione: quando c’è ancora chi è disposto a votare per uno che palesemente e senza nessun tentativo di occultamento, propone il voto di scambio, significa che il cancro ormai è andato in metastasi, e il paziente è in fase terminale. È ovvio che Chiodi non manterrà nemmeno una delle promesse, fatte salve quelle fatte a chi fa affari anche politici per lui, e quindi anche in Abruzzo solo i figli di, nipoti di, cugini di, mogli di troveranno lavoro. Sarà bello un domani, vedere i delusi (o sodomizzati?) lamentarsi magari davanti a una telecamera. Perché statene certi, ormai è così radicata l’idiozia, che non si vergogneranno nemmeno di ammettere di aver mandato un curriculum, e di essere stati pesantemente posseduti contro natura.

Però un’altra domani si impone pesantemente: vale davvero la pena continuare a lottare e rischiare in prima persona, esponendosi col proprio nome e cognome, per un paese come l’Italia? A me l’onestà ha portato solo guai.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
me lo chiedo anche io. ad esempio, pochi giorni fa mi e' arrivata una lettera in ufficio, consegnata a mano. ne ho parlato qui. riassumendo: datata marzo 2007 (!) avvisava che in un dipartimento universitario (in cui peraltro sono passato un po' di volte) avevano trovato polveri di amianto in tutti i campioni analaizzati. davano disposizioni di mettere annunci, avvisare, bonificare, bla bla. ovviamente non si è mai sentito né fatto nulla. questa lettera è arrivata ad alcuni miei colleghi. non sappiamo in base a cosa e per quale caso: presumiamo per uno sbaglio, probabilmente erano rimaste in giacenza in qualche cassetto invece di essere fatte scomparire da un impiegato fancazzista, mentre l'altra settimana un impiegato solerte le viste e ce le ha fatte recapitare- comunque sia, ti dicevo, è giunta ad alcuni di noi. sono stato l'unico a proporre una denuncia collettiva o di fare qualcosa. gli altri spallucce, grasse risate, ecc. anche un ragazzo che in quel periodo ci ha passato ore, per lavoro, in mezzo a quelle polveri, si è toccato le palle e con una risata ha risolto il problema. sono rimasto esterrefatto. sì che abbiamo perso tutti il cervello.
 
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