11.23.2008

 

Siamo le Brigate Rosse 3.0

Un’altra volta le Brigate Rosse. Le nuove ovviamente. Visto che è importante tenersi sempre informati? Se lo fossero stati i creatori del volantino, non avrebbero fatto questa figura di merda, e avrebbero scritto giusto: “Siamo le Brigate Rosse 3.0”. O anche: “Siamo le nuove, nuove Brigate Rosse.” Che le nuove già le sterminò l’allora ministro degli interni pisanu, quello specializzato nella creazione ed eliminazione di frange eversive. A lui, infatti, si deve l’invenzione della fascinosa figura dell’anarcoinsurrezionalista, non ancora ben chiara nemmeno a lui che la inventò e aimè svanita nel nulla dopo la sua uscita dal Viminale. Provò a sterminarla dopo averla creata, lasciando a marcire in carcere per più di un anno, 8 compagni sardi su cui ovviamente si lasciò cadere il velo dell’oblio.

Credo che queste Brigate Rosse 3.0 facciano parte del pacchetto sicurezza, che facciano il paio con l’esercito sulle strade. Penso che il governo inizi a porsi il problema di quello che potrebbe accadere in Italia, lasciando ancora berlusconi libero di parlare. Il tempo stringe, e ormai sembra essere sempre meno improponibile il teorema secondo cui, se le cose non vanno, è colpa di Prodi o dei comunisti.

Prestando un po’ d’attenzione alle ultime dichiarazioni del presidente del Milan, durante la sua trasferta abruzzese, si delinea sempre meglio lo scenario del prossimo futuro. The day after monnezza, per esempio: “piantare alberi sopra le montagne dei rifiuti”. Il progetto è semplice e geniale. Finire di riempire le discariche abusive napoletane, coprendo di rifiuti solidi urbani i rifiuti tossici nocivi precedentemente stoccati, e dopo piantare alberi sopra i rifiuti. Tra dieci anni, a nessuno potrà venire il sospetto che sotto quel magnifico parco c’è il veleno che nel frattempo ha sterminato intere popolazioni. C’è già chi cerca di immaginare lo stupore nel viso degli archeologi del futuro, che dopo aver disboscato la foresta saranno chiamati dalla soprintendenza dei beni culturali, in seguito all’emersione di un buffo barile recante uno strano simbolo a forma di teschio.

Combattere le emissioni di Co2? Un progetto donchisciottesco, a dire del primo supporter dei rosso neri. In un momento di crisi, dice, è impensabile. Non fa una piega. Perché mai investire in un nuovo settore in via di sviluppo che potrebbe a sua volta creare nuovi posti di lavoro? È una roba da pazzi. Poi l’aveva così ben spiegato quel genio di castelli qualche sera fa, non mi ricordo in che circo televisivo. Rispondendo a Bersani, che consigliava di investire nella demolizione delle vecchie e pericolose centrali nucleari dismesse, il ministro ha risposto: “Voi di sinistra, volete solo distruggere, noi invece vogliamo solo costruire.” E davanti ad una dichiarazione così illuminata, cari mie, non ci resta altro da dire: “chapeau”!

Rita Pani (APOLIDE)


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