10.28.2008

 

In un paese normale

C’è on- line una petizione (LINK) che io ho firmato, per chiedere l’impeachment per silvio berlusconi, in quanto avrebbe giurato il falso all’atto del suo insediamento a capo del governo. Il sito dice che ci vogliono 50.000 firme, e noi sappiamo bene che questo non è vero, perché le petizioni on-line non hanno alcun valore legale.

In realtà è bene dire che in Italia “lo stato d’accusa” è pressoché impossibile, tanto più che in seguito all’approvazione del lodo alfano, berlusconi non potrebbe nemmeno essere perseguito per il reato di strage. Firmare fa bene, è salutare e riconcilia con la coscienza, ma è poco più che uno sputo virtuale nella faccia di quel tizio.

In un paese normale – è bene ricordarlo- un tizio così avrebbe continuato a evadere il fisco dopo aver costruito palazzine, ad avere amicizie discutibili, e indossare – lui sì – il grembiulino e il cappuccio da massone, fino a quando finalmente sarebbe finito dentro un carcere a scambiare due chiacchiere con gli altri detenuti per un oretta al giorno. Forse avrebbe anche baciato qualche mano.

In un paese un po’ meno normale, può invitare a cena gli industriali e chiedere loro di investire per mezzo della pubblicità nella sua azienda, può compiere svariati reati in diretta TV condizionando i mercati borsistici, può addirittura scrivere (o farsi scrivere) le regole della vita di tutti noi, ignorando cosa sia e come funzioni una democrazia. La legge elettorale per le prossime elezioni europee, è l’ultimo stadio della follia italica.

Ma in tutto questo io voglio trovare ancora un briciolo di ironia, e mi riferisco alle parole del grande statista: “vogliamo mandare in Europa degli esperti che possano lavorare nelle commissioni.” No, questo non è ironico, è quasi esilarante. Se i parametri di scelta sono gli stessi che ci hanno regalato i ministri che abbiamo, allora è facile immaginare come saranno i rappresentati europei. Giusto per accrescere un po’ il prestigio dell’Italia.

Rita Pani (APOLIDE)


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