9.26.2008

 

Un lodo, due lodi ...

Mi spiace molto quando mi rendo conto d’esser stata fallace. L’altro giorno elencavo sommariamente gli atti posti in essere da questo governo, dal momento del suo insediamento, limitandoli alla sola propaganda sulla sicurezza e qualche altra bazzecola. Per una colpevole distrazione, non avevo citato tra le tante belle cose il lodo alfano, che oggi ha avuto il suo battesimo nell’ennesima udienza che vede imputato il vostro premier per corruzione, nel processo “Mills”.

E che belle quelle dichiarazioni di Luglio, quando il vostro capo cupola dichiarava che non se ne sarebbe avvalso per tutti i reati per cui era accusato fino al 2000, senza però spiegarvi che in quel caso non ne avrebbe avuto bisogno, perché tra un rinvio e l’altro, i reati stanno cadendo in prescrizione. E che dire di quella volta che asserì, subito dopo l’incomprensibile firma di Napolitano, che finalmente era un uomo libero, e che avrebbe potuto passare il sabato a lavorare per voi, anziché studiare carte processuali con i suoi avvocati, che per altro sono anche loro deputati e firmatari delle stesse leggi che fino ad oggi gli hanno sempre salvato le chiappe.

Ok, oggi è venerdì e il vostro premier non è in Sardegna ma in una clinica Messeguè, probabilmente per una revisione di tiraggi che lo tengono in piedi, ma sono dettagli.

Quello che è assai più interessante è che per ogni deputato o ministro del governo, sembra essercene un altro che è il suo avvocato. E così, in silenzio, si è scritto un nuovo lodo, il lodo consolo, che servirà per salvare le chiappe al ministro matteoli, che nel 2005 viene messo sotto inchiesta dalla procura di Livorno per aver informato l’allora prefetto della città Vincenzo Gallitto che c’erano delle indagini sul suo conto per l’inchiesta sul “mostro di Procchio”, un complesso edilizio in costruzione a Marciana, nell’isola d’Elba. Una storia un po’ contorta che si provò inutilmente a fermare, con la giunta delle autorizzazioni a procedere e con i soliti espedienti politici. Ma dato il fallimento e visti i precedenti, perché non creare una legge ad hoc, per giunta retroattiva?

Detto fatto, il lodo è scritto, e ancora un bel passo indietro è segnato per questo paese, dove pare che essere stati almeno una volta invischiati nelle maglie della giustizia, non sia un disonore, ma un punto in più da scrivere sottolineato nei curricola dei “lei non sa chi sono io.”

Sì, queste priorità del governo le avevo proprio scordate, ma non è poi così grave, visto che è davvero cambiato anche il modo di informare l’opinione pubblica. Ieri, per esempio, ho visto Annozero; non tutto, ovviamente, ma una gran parte. Quando uno dei piloti collegati con lo studio ha sollevato la questione del modello Alitalia, come test su un nuovo modo di tagliare i diritti dei lavoratori, per un attimo ho creduto che finalmente in Italia si riprendesse a ragionare, ma le parole (che io avevo già scritto su questo blog) sono rimaste là, appese, senza che nessuno le riprendesse. Tornati in studio, Santoro ha ripreso a citare il 7%, quel 7% non digerito, non compreso, e probabilmente assai più idoneo a riempire il tempo con parole ribadite all’infinito che nulla hanno aggiunto a ciò che tutti già sanno, ma di cui a nessuno importa.

… Intanto con una passata di scolorina sulle carte già scritte dall’altro governo, altri 50.000 lavoratori che erano giunti ai limiti della stabilizzazione resteranno precari. Abbiamo ormai ben chiaro come faranno a rendersi liberi di lavorare per voi i pregiudicati di governo, ma perché nessuno si sente in diritto di chiedere cosa faranno per risolvere la crisi economica?

Si lo so, hanno tolto l’ICI, ma qualcuno ha provato a spiegargli che se uno non guadagna non spende?

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Il problema e' che non c'e' due senza tre ... voglio proprio vedere dove arriva la fantasia del cavaliere e la pazienza degli italiani ..
 
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