9.23.2008

 

Dopo il 45° ritiro dell'offerta, la CAI è possibilista

Meno male! Ci sono novità sul caso Alitalia. Iniziavo a preoccuparmi del fatto che non se ne parlasse più. Dunque, la CAI – dopo essersi ritirata 45 volte – ha detto che serve un passo avanti, che l’offerta è sul tavolo ma non cambia. Poco fa, causa batterie quasi scariche del telecomando della TV, sono capitata una trentina di secondi su Ballarò; c’era il ministro scajola che, guarda caso, parlava di Alitalia e diceva che la CAI era l’unica possibilità. Credo che la sua tenacia derivi dal fatto che nessun’altra compagnia “sana di mente” appronterebbe una rotta aerea Roma- Albenga solo per fargli un servizio di aerotaxi.

Insomma, non si parla d’altro che di Alitalia, di aerei e di piloti. Ma non tutti gli aerei e non tutti i piloti, ce ne sono alcuni che meno se ne parla e meglio è, come quelli che saranno inviati in Afghanistan. Il ministro della guerra non ci sta mica ad essere un pacifista, che nell’immaginario collettivo – mi raccontava basito oggi, un ragazzo di 18 anni – è sinonimo di mollitudine.

Bisogna parlare di Alitalia, perché la gente al supermercato, in coda alla cassa col patema d’animo che non bastino i soldi per pagare la spesa che ha nel carrello, deve pur avere qualcuno contro cui prendersela, no? E i piloti, ingrati, sono utilissimi alla causa. Guadagnano troppo, non pagano il biglietto per tornare a casa, dormono in hotel a 5 stelle, e qualcuno è pure un bel quarto di manzo. Provate a pensare che accadrebbe, se il cliente del supermercato guarisse repentinamente dalla lobotomia, e iniziasse a chiedersi quanto costa mandare quattro bombardieri Tornado da aggiungersi ai 2.000 soldati di stanza in Afghanistan.

E se d’improvviso realizzasse il senso delle dichiarazioni della ministra della distruzione pubblica, che va orgogliosa d’aver abbattuto i costi che la scuola fa gravare sullo Stato? Se l’italiota medio capisse che la scuola è un investimento e non uno spreco? Troppo difficile, eh!

Meglio quindi insistere sulla CAI, ascoltare le lunghe ed estenuanti dirette dalla sede della Magliana e dagli aeroporti di Roma, Milano e Bari, dove un vecchio dipendente Alitalia, ammette candidamente di non sapere nulla, ma proprio nulla del suo futuro, perché gli aeroporti minori sono tagliati fuori da ogni computo e da ogni trattativa. E come privarci dell’intervista quotidiana al passeggero che nonostante tutto, fino all’ultimo volerà Alitalia?

Metti che qualcuno si svegliasse all’improvviso dal torpore e facesse memoria, scoprendo tutto a un tratto che dal momento dell’insediamento di questo governo, non s’è fatto altro che parlare di repressione razzista, tagli di spesa pubblica, esercito, esercito, esercito, Alitalia, esercito, sicurezza, Alitalia, esercito, negri, zingari, Alitalia esercito …

Ah già ha tagliato l’ICI … ed ecco perché se vai a puttane devi pagare 200 euro al comune.

Rita Pani (APOLIDE)


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