7.12.2008

 

Il piano sanità

Ecco finalmente palesarsi il piano tremonti per la sanità. Più di una volta, in questo blog, ho ricordato che siamo l’unico paese al mondo (forse non l’unico se nel mondo includiamo il quarto mondo) a non avere il ministero della sanità. Non molti, in effetti, hanno condiviso con me la grande preoccupazione, ma d’altro canto anche io non condivido con gli altri molte cose, per esempio, non ho fatto la fila per comprare l’i-phone.
L’aberrazione di tremonti e del suo piano non sta solo nei tagli del personale sanitario, medici o paramedici, ma soprattutto nell’intento di far pagare ticket indistintamente a qualunque tipo di malato, sia esso invalido o oncologico, giovane o vecchio, ricco o povero. L’altro giorno vi raccontavo di un malato di Alzheimer ottantaduenne con la polmonite, al quale è stata negata una lastra ai polmoni, oltre che il trasferimento all’ospedale dalla casa protetta (convenzionata) presso la quale è ricoverato a pagamento. Il trasferimento in ambulanza, la lastra e la degenza, essendo egli un anziano invalido totale, sarebbe stata totalmente a carico del servizio sanitario nazionale, e per questo gli è stata negata l’assistenza: troppo costosa.
Ticket sanitari anche a carico delle categorie ora esenti: anziani con patologie invalidanti, malati oncologici, a prescindere dal reddito
La settimana scorsa, quando ancora il viscido di Arcore si dimenava per farvi credere che le norme sulla giustizia fossero pensate per “tutti i cittadini”, il governo quasi al completo, si è presentato davanti alle telecamere per una conferenza stampa; uno spot di propaganda di regime. Sul tavolo campeggiava il manifestino pubblicitario “Abbiamo già fatto”, nel quale c’era anche elencata anche la “carta prepagata per i più poveri”. Un euro al giorno per pagare pane e bollette.
Ma i poveri sanno che questo governo tenta di condannarli a morte? I poveri sanno che, in piena logica fascista, essi sono destinati a sparire, a smettere di essere un peso per la società? Probabilmente no, o probabilmente i vecchi ricordano ancora la guerra e la fame, l’accettazione del caso. La pazienza. La cosa più orribile è che spesso, persino i malati d’Alzheimer nel loro viaggio a ritroso nella vita, ricordano la guerra e la fame.
In questo paese cerebroleso dalle onde irradiate dalla televisione, probabilmente certi poveri non sanno nemmeno di esserlo, e per questo fanno la fila per comprare un i-phon.
Pensavo ancora alla Rivoluzione. Forse non servirebbero nemmeno i forconi, forse nemmeno le galere. L’unica rivoluzione giusta, in questo paese che ha perso ogni senso, sarebbe quella di condannare questa congrega di malfattori e profittatori, ad una vita normale. Farsi tirare le rughe nell’ospedale di un paesino della Calabria che sta per chiudere, curarsi dal cancro alla prostata in una clinica molisana, farsi impiantare la corona di sughero reggi pelo sulla testa in Abruzzo. Non so se sia un discorso demagogico, ma sicuramente rende bene l’idea dell’ingiustizia sociale, alla quale non sappiamo (o non vogliamo reagire). Insomma, persino la sua chirurga estetica di fiducia ha trovato un posto nel parlamento italiano, probabilmente come ricompensa e riposo, dopo le immani fatiche per il tanto lavoro svolto su un uomo solo, reso ridicolo dalle innumerevoli trasformazioni al pari di Michael Jackson.
Invece no. Invece c’è ancora chi guarda a lui come un modello al quale arrivare, disonesto, profittatore, maiale. Dovremmo esserci evoluti, e invece guardando alla maggioranza del popolo italiano, spesso ripenso alla storia dei nativi americani, sterminati prima che dai fucili, dagli specchietti e dall’acqua di fuoco.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Non parlo mai di me nel mio blog e nei commenti a quelli altrui.
Rompo questa consuetudina.
Sono, mio malgrado, un assiduo frequentatore di terapie medico-ospedaliere salva vita.
Se dovessi pagare prestazioni o tocket, nonostante non mi possa definire indigente sarei economicamente impossibilitato a farlo.
Mi si dia la possibilità di scegliere l'eutanasia.
Non prima di aver preso i forconi.
Scusa l'occupazione, un pò scorretta del tuo blog.
 
Bruno... E quale sarebbe la scorrettezza?
Questo è un commento che ho appena ricevuto nell'altra piattaforma del blog:
Cara Rita,
la leggo sempre ma solo oggi ho deciso di commentare dal momento che il caso da lei descritto, è identico a quello di mio padre.
Ricoverato presso una casa protetta è stato sottoposto a visita da parte della commissione, che ha certificato la gravità delle sue condizioni di salute, pur non ritenendo urgente il contributo del SSN.
La retta ammonta a 1256 euro mensili, praticamente coperta dalla pensione di mio padre, e dallo stipendio di mia moglie.
Da due mesi a questa parte, mia moglie è stata licenziata e 15 giorni fa mio padre si è aggravato. Abbiamo richiesto il ricovero presso l'ospedale, ma ci è stato negato persino un accertamento clinico.
La dottoressa col candore di un mostro ha detto a mia moglie: non penserete che guarisca, vero?

Grazie Rita, per quel che scrive, e per il coraggio che dimostra scrivendo, e che in un certo qual modo infonde in chi legge.


Scritto da: Federico Z.

Certe cose "bisogna" dirle, per far comprendere che è necessario far sì che non accadano.
Un abbraccio
R.
 
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