6.13.2008

 

Leader

L’immagine è toccante, non c’è che dire. Guardi quello col sughero in testa, le orecchie di Dumbo, con gli occhi così tirati da sembrare la controfigura di Mao, e ti dici: quello è a capo del governo.

Poi guardi l’altro, l’anello di congiunzione tra l’uomo e la scimmia, e pensi che non è altro che uno che ha avuto il potere di sterminare alcuni popoli, gettare nella disperazione milioni e milioni di persone.

Eppure ballano, sembrano persino felici. La scimmia sta per finire il suo mandato.

Che importa se le varie commissioni di inchiesta americane a partire dal 2004 hanno stabilito che la guerra in Iraq non aveva motivo d’essere? Che l’Iraq non aveva armi di distruzione di massa, che Hussein non aveva alcun rapporto con Al Qaeda, ma anzi la osteggiava?

Non importa nulla, e nessuno chiederà conto della strage. Nessuno, per esempio, chiederà conto dell’impiccagione di Saddam Hussein, della macellazione dei suoi figli, esposti come trofei al pari della testa d’alce appesa su un caminetto di Camp David.

Sono ovviamente domande da non porre, come ormai rimane difficile sapere quanti siano effettivamente i morti solo nelle due guerre più evidenti, quella in Afghanistan e in Iraq. E non solo soldati, ovviamente, ma gente. Quella gente democratizzata a suon di bombe più o meno intelligenti, pulite o sporche, ora anche ecologiche.

E l’altro, quello con il sughero traccia confini di peluria, e col viso tirato come una corda di violino, non vede l’ora di ricominciare, pur sapendo che non è certo quello il modo di riottenere la credibilità che l’Italia ha perso, rimettendo in mano ad un malfattore e una congrega di fascisti le sorti dell’Italia intera.

Noi sappiamo, tutto e di più. Noi scaviamo e a volte sorridiamo, come quando bush ha detto che le banche italiane erano colpevoli, perché facevano troppi affari con le nazioni a lui sgradite.

Ci fosse stato anche solo uno, pronto a balzare sulla sedia e ricordare di quando il padre della scimmia, faceva affari con Osama bin Laden, di quando per gratitudine gli venne data la cittadinanza americana, dei pranzi e delle cene.

Guardi questi due e pensi che almeno uno di loro, ha in mano i destini del mondo, l’altro solo quello dell’Italia, ridotta all’osso e ancora da spolpare.

Ho appena letto, in un aggregatore di blog di sinistra, che si esulta per la prossima riduzione del canone RAI. Forse chi l’ha scritto non ha letto che già i comuni si sono visti rifiutare i rimborsi per le mancate entrate dell’ICI, o forse non ha capito che lo zuccherino dato, per cancellare altre e pesanti nefandezze, lo pagherà assai caro, non appena il comune nel quale risiede si troverà sull’orlo del collasso.

Anche le Regioni iniziano a sospettare che i tagli previsti dalla cura tremonti (figura mitologica, metà uomo metà ... (?) ) andranno ad intaccare sanità e scuola.

E sì, tanto a noi penserà Walter, che oggi finalmente ha rispolverato le reminescenze di sinistra, ricordando quali sono le reali priorità del paese.

Certo, l’ha fatto solo perché qualcuno prova a togliergli la sedia da sotto al culo… ma che importa?

È la nuova politica, no?

Rita Pani (APOLIDE)



Comments:
Non solo gli leverei la sedia da sotto il culo, ma gliela romperei in testa.
 
Io ho scritto solo oggi in merito ma siamo sulla stessa lunghezza d'onda
daunaltromondo
 
Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?