4.27.2008

 

La COOP sei tu?


Io no, non più almeno, da quando ho scoperto che Giovedì 1 Maggio, festa dei lavoratori, i magazzini Ipercoop saranno aperti al pubblico. Ho fatto un rapido controllo su Internet e ho scoperto che erano aperti anche il 25 Aprile. Un ulteriore ricerca mi ha permesso di scoprire che persino Ikea ha tenuto chiuso il 25 Aprile e chiuderà il primo Maggio.

La cosa più sensata sarebbe quella di invitare i cittadini consumatori di evitare di fare compere il primo maggio, ma in una società evoluta come la nostra, che utilizza i centri commerciali, come meta turistica per portare la famiglia in gita fuori porta, temo sarebbe uno spreco di parole e energie.

La COOP si difende dichiarando che la partecipazione al lavoro da parte dei dipendenti è assolutamente volontaria, lasciando così intendere che un precario senza alcuna garanzia contrattuale abbia davvero opportunità di scegliere se recarsi al lavoro oppure no.

Ma che c’è di strano? Nulla. Non scrivo infatti colta da stupore. È che mi pare che l’Italia sia un paese che recepisce i cambiamenti con molta facilità; si adegua in fretta il nostro paese, come se fosse di plastilina.

Prende atto, si inchina e striscia. Così si va in piazza a protestare contro la stampa fascista, e non ci si unisce all’urlo antifascista del 25 Aprile, anzi peggio, persino il capo dello stato, colto da contagio di buonismo veltroniano, ci dice che la Liberazione è festa di tutti.

Una minchiata, che detta con garbo, può assumere una rilevanza tale da essere condivisa persino da berlusconi, che così può dirci che il 25 dobbiamo ricordare anche “i ragazzi di Salò”.

Come no? Il 25 Aprile del 1945 si liberò l’Italia dai fascisti, e quella data iniziò il cammino per la costituzione di un paese democratico che ha una Costituzione di fondamento antifascista… Questo è e questo resta, almeno fino a quando non avremo un altro piazzale Loreto che –detto tra noi- io auspico fortemente.

Ma digressione a parte, mi chiedevo: che ne sarà del primo maggio? Forse resterà davvero la festa dei lavoratori, e quindi una festa con pochi eletti che potranno festeggiare.

Probabilmente è meglio trovare una data utile perché anche tutti gli altri, compresi gli schiavi delle Ipercoop, possano essere festeggiati.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Davvero non c'è da stupirsi. L'asse "economico" è stato molto importante nell'"adattamento" delle sinistre all'esistente. Pragmatismo, Realpolitik, svuotamento e vanificazione delle istanze di trasformazione. Ed ora, l'ipersfruttamento dei subordinati "abolisce" festività storiche del movimento operaio e della Liberazione, cosa che mr. Ikea, discusso riguardo a certi legami col nazismo, non può, almeno per ora, permettersi...
Ma, riguardo alle Coop, è eloquente il caso dell'appalto per l'allargamento della base Usa di Vicenza. Vedi, per esempio, un comunicato di No Dal Molin: Dario Fo: coop, macchina di profitti", che ho pubblicato, proprio in aprile, nel mio blog:
http://incidenze.blogspot.com/2008/04/base-usa-vicenza-dario-fo-le-coop.html
 
organizziamo dei picchetti davanti alle coop, noi cittadini semiliberi che non rischiamo il posto, e impediamo alla gente di andare a lavorare, una specie di sciopero al contrario :) magari serve a qualcosa
 
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