3.26.2008

 

Ricevo e inoltro

Siamo in campagna elettorale e si vede lontano un miglio.
Parallelamente al tour de force da parte dei candidati dei due principali schieramenti politici, anche nella nostra regione abbiamo visto e continueremo a vedere il consueto valzer delle bugie. Sul
Corriere di Domenica 9 Marzo è uscito un articolo di Pierluigi Sbaraglia che riferiva di un incontro avuto due giorni prima, a Fornole di Amelia, da Francesco Ferrante e i cacciatori amerini di Federcaccia.
Per chi non lo sapesse, Ferrante è un Senatore della passata legislatura, ex Margherita, ex direttore generale di Legambiente, candidato in Umbria dal Partito Democratico. Federcaccia è la più grande organizzazione italiana dei cacciatori.
Dal servizio di Sbaraglia apprendo che durante l'incontro, Ferrante, avrebbe detto di non essere i cacciatori i nemici della natura ma, l'inquinamento e i dissenati disboscamenti. Addirittura il cronista
parla di "comunanza d'intenti tra Ferrante e i cacciatori" e del fatto che" il cacciatore può diventare un presidio ambientale del territorio, un vigile naturale..." Ora, rimandando ad altra sede un dibattito
sull'inquinamento che ci porterebbe troppo in la rispetto al tema qui affrontato, una domanda sorge spontanea: il Senatore Ferrante li conosce i cacciatori? Lo sa che da queste parti molti di loro
cacciano di frodo? Che uccidono specie animali alle quali è vietata la caccia?
Che maltrattano o uccidono o fanno uccidere dei cani solo perchènon fanno "bene" il loro dovere durante le battute di caccia? Lo sa l'ex direttore di Legambiente che i cacciatori dell'amerino vanno a caccia
di notte nelle riserve faunistiche? Che disseminano in giro polpette avvelenate per uccidere i cani delle zone dove devono fare le battute di caccia, in modo che quel giorno non ci saranno altri cani, oltre
ai loro, che possano disturbare la caccia? Che si appostano e sparano a distanze non regolamentari ne da abitazioni e tantomeno da strade? Quanto ai disboscamenti stendiamo un velo pietoso; ho sentito
raccontare di cacciatori che incendiano intere aree boschive per far fuoriscire gli animali che ci vivono dentro, perchè troppo impervie e quindi impossibilitati a cacciarvi.
Il cacciatore, quindi, potrebbe diventare un 'vigile della natura'? A me sembra un po' come proporre Totò Riina a capo della Direzione Antimafia!
Di vero, in quell'incontro di Fornole di Amelia,c'èsolo il fatto che le doppiette in Umbria sono tante, e aimè, hanno anche il diritto di voto. Ferrante, che viene da fuori ma deve farsi eleggere in Umbria, è stato ben istruito dai dirigenti locali del suo partito, in primis dall'assessore Varazi, il quale sa benissimo come si fa a fare il pieno di voti dalle nostre parti.
Evviva i cacciatori guardiani dei boschi! Speriamo solo fino al 14 Aprile.

Roberto Carnieri
Partito Comunista dei Lavoratori Terni

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