12.05.2007

 

Piccolo esempio di decadimento italiano.

Ci sono parole come sviluppo, crescita, modernizzazione, liberalizzazione, concorrenza, che ogni volta che vengono pronunciate da un ministro, da un politico o da confindustria, gridano vendetta.

Pensando al calvario che sto passando per un banale cambio di operatore telefonico, mi convinco sempre più, che questa banda di malfattori, ci ha portato ad un sottosviluppo economico e culturale, dal quale sarà difficile uscire. Anche perché, lo stesso modello di sottosviluppo, è ormai applicabile a qualunque tipo di servizio, fruibile dal cittadino utente.

Venerdì scorso sono stata contattata dalla TNT, ditta responsabile della consegna dei modem e degli apparati telefonici per Telecom Italia; una signora gentile, mi avvisava che lunedì, tre dicembre, il corriere avrebbe provveduto alla consegna.

10 giorni lavorativi esatti, dopo la mia ennesima richiesta al 187, con la quale confermavo l’avvenuto distacco della linea Fastweb, peraltro avvenuta con tempestività il 12 novembre scorso, ma non rilevato da Telecom per motivi a me sconosciuti.

Inutile dire, che lunedì il corriere non è passato, e nemmeno martedì. Così, nel paese dello sviluppo, del progresso e della modernizzazione, mi sono attaccata al telefono, chiamando il 187 al terzo tentativo sono riuscita ad ottenere il numero (199, manco a dirlo) della TNT.

Una telefonata surreale, nella quale la signorina sempre gentile, mi rassicurava:

“Sì, signora, vedo che la sua consegna è prevista per il 3 dicembre.”

Al che, con un po’ di tenerezza ho dovuto darle un dolore: “Signorina, mi scusi, ma vede, qua nel mio universo parallelo, sarebbe già quattro dicembre, e a meno che la numerazione da voi non vada al contrario…”

“Ah, quindi hanno mancato la consegna? Non si preoccupi, verrà ricontattata entro 48 ore…”

Decido così di richiamare la Telecom, avendo avuto un’idea geniale: ho un vecchio modem Alice a casa, e poco mi importa di averlo nuovo, quello che mi serve è solo la linea ADSL, quindi solo un clic, in una centrale che riattivi il collegamento. Dal momento che probabilmente si è azzoppato il cavallo del pony-express, penso che almeno questo, nell’epoca moderna, possano farlo. No.

“No, signora, perché noi dopo la consegna da parte del corriere abbiamo 48 ore, per riattivarla dalla centrale…”

Allora chiedo: “E quindi, se voi avete dieci giorni per dare mandato al corriere, che dopo ha due giorni per consegnare, per dare a voi i due giorni per collegare, ma il corriere non si presenta? Quanti giorni diventano?”

Non mi risponde, ma mi dice una cosa bellissima: “Signora guardi, l’unica cosa che posso fare è aprire una pratica d’urgenza.”

“La ringrazio molto signorina, sono molto contenta, perché in un mese ne ho già accumulato, quattro… Mi dica, dopo quante pratiche d’urgenza vinco la pentola a pressione?”

Sento silenzio, e dopo finalmente mi spiega il funzionamento, che è sempre il solito, degli appalti, dei subappalti, dei telefonisti sottopagati.

Vi ricordate la macchinetta rossa con la scritta Telecom Italia, che vi portava a casa i telefoni, che vi collegava la presa al muro, che veniva a riparare i guasti?

Cose antiche, cose d’altri tempi, cose ormai sorpassate in quest’epoca di liberalizzazione, modernizzazione, sviluppo e crescita. Cose che non potevano certamente assecondare il bisogno che L’Italia ha di correre.

E, sì che stiamo correndo eh? Veloci veloci, come uno di quei treni che ad un tratto però si ferma in aperta campagna, perché si è rotto.

A risentirci presto, spero…

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
In TELECOM sono dei C R I M I N A L I, ed è solo grazie a loro che siamo nel quarto mondo della telefonia.
Ti garantisco che alla ditta di appalto i lavori vengono assegnati alla sera, ed la mattina dopo (raramente al pomeriggio) vengono eseguiti.
E' la loro burocrazia (vorrei dire la loro voglia di lavorare...) che ferma tutto, sviluppo compreso
 
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