11.06.2007

 

Decretini

Una studentessa inglese, sgozzata a casa sua a Perugia, dalla sua coinquilina americana, il suo fidanzato italiano e l’amico congolese. Un atto atroce, che la meritoria opera degli investigatori ha risolto in quattro giorni, dando la possibilità al ministro dell’interno, di lucidare il suo medagliere virtuale.

Lo stesso ministro che nella stessa conferenza stampa, spiegava i principi del decreto sicurezza, nato in seguito alla morte di un’altra donna, avvenuta per strada per mano rumena.

Il ministro, orgogliosamente, sbatteva in faccia ai giornalisti presenti, che anche l’arresto dei due capi clan in Sicilia, andavano a smentire chi aveva ritenuto che l’impegno delle forze dell’ordine, fosse rivolto solo ai lavavetri.

Eh sì! In effetti un paio di mesi fa ci interrogammo anche su questa emergenza: i lavavetri e i venditori ambulanti. Decreti e decretini, ordinanze comunali, qualche arresto di rappresentanza, sempre con la solita motivazione: la sicurezza.

Questa mattina, dopo molto tempo, sono dovuta andare a Roma in macchina, cosa che detesto, e ripercorrendo quelle strade che per anni ho percorso, mi è capitato di fermarmi al semaforo rosso, sempre quello, che mai una volta nella vita ho trovato verde.

Arrivata in cima alla salita che ti trovo? Il solito vecchio imbacuccato con la sua solita vecchia spazzolina, con la pelle forse ancora un po’ più annerita da anni di smog e polveri sottili.

Per anni ho sempre fatto no col dito, e quando avevo qualche monetina a portata di mano, gliel’ho allungata fuori dal finestrino. Questa mattina, a dispetto, gli ho dato due euro. Se li è meritati, perché non mi ha pulito il mio vetro già sporco di suo, e perché a guardalo, m’è scappato un sorriso.

Rita Pani (Apolide)


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