8.28.2007

 

Lavatori di vetri

Lo so, non dovrei, ma io continuo a sorridere della nostra bella democrazia, della nostra bella libertà, e soprattutto della nostra grande, immensa civiltà.

Firenze fa scuola di pulizia, denunciando i lavavetri, e a sinistra – ci dice la stampa – iniziano le polemiche. Vigili urbani al lavoro per arginare il problema “sequestrando l’attrezzatura” e sono già quindici gli incroci fiorentini liberati. Altre città si organizzano, specificando che “non vogliono essere chiamati leghisti.”

Io sorrido, ma questo non vuol dire che diminuisca la mia rabbia, verso una società che non si vergogna della sua mediocrità.

A leggere le dichiarazioni che nessun “politico” s’è risparmiato, si resta basiti. È vero, lo sappiamo che ormai è fatto obbligo di dichiarare qualcosa “ad minchiam”, su qualunque argomento (anche uno a piacere) ma se solo talvolta tacessero…

Veltroni che è quello che ha studiato di più, dice qualcosa che sembra intelligente: “Ci vuole un'armonizzazione delle norme nazionali - dice il primo cittadino romano - Bisogna anche considerare che spesso dietro il fenomeno dei lavavetri c'è uno sfruttamento del lavoro minorile, qui, come per lo sfruttamento della prostituzione c'è un racket ed è quello che bisogna colpire”.

Sembra intelligente.

Perché che i lavavetri sono schiavi, spesso rapiti, o venduti, lo sappiamo bene e da tempo. Sappiamo che a volte sono disabili portati via dai loro paesi. Sappiamo anche che i mendicanti che stanno a ingoiare Pm10 ai semafori, col cartellino di cartone dove lamentano d’essere poveri e madri o padri di 4 figli, sono schiavi.

Sapendo questo, un giorno che vidi un bambino arrampicato su una macchina, con la sua scopetta umida chiamai la polizia… Un bambino, pensai, non poteva aver scelto di stare là. Mi dissero di chiamare i vigili… A Roma, all’incrocio di via Merulana i vigili sono stanziali, protestai… Se lo vedo io lo vedono anche loro. Non ebbi risposta.

Veltroni forse ha scordato d’essere ancora sindaco di Roma. Forse è impegnato altrove, a partorire programmi in dieci punti salienti. Speriamo non gli venga anche l’idea di andare a presentarlo da bruno vespa.

Rita Pani (APOLIDE)


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