7.12.2007

 

Repliche estive

Inizio a sospettare che d'estate, periodo dell'anno in cui il mondo sembra volersi fermare, e soprattutto periodo stanco di cose già viste e riviste in TV, anche la politica si affidi alle repliche.

Mastella ha detto “che se ne va”. Quando l'ho letto, ho avuto l'istinto di allungare la mano e cercare il telecomando, sbraitando: “Ma cazzo, l'hanno trasmesso l'altro giorno!” Invece era una puntata nuova.

Ci sono autori politici, invece, che lavorando così tanto, scordano le puntate precedenti, e fallano i copioni che deve recitare quel povero troglodita texano, prestanome della presidenza americana. Un paio d'anni fa recitò la parte di un aviatore, che paracadutato su una portaerei festeggiò la vittoria della guerra in Iraq. Ieri, davanti alle telecamere, si diceva sicuro di poterla ancora vincere, quella guerra.

Nessun imbecille che abbia chiesto, se avessero dato la rivincita all'Iraq, o se per caso avesse scordato, dato il tasso alcolico, di averla già vinta.

Ci imbrogliano questi autori, cambiando i protagonisti delle soap alle quali eravamo ormai affezionati; andavamo in strada con i cartelli festanti sui Dico, un patrimonio speso in magliette e gadget e che ti combinano? Cambiano il protagonista e lo fanno diventare CUS.

Buona idea, non c'è male. Perché semplificare tutto il più possibile, stabilendo che due persone che vivono insieme fanno “famiglia”?

Troppo semplice. Ammettere che anche gli omosessuali si possono amare liberamente? Troppo semplice e poi s'incazza la chiesa. Ora ci si non-sposerà davanti ad un notaio, che lo devi pagare anche per averne condiviso l'aria del suo studio, e profumatamente; oppure puoi andare dal giudice di pace, che prendi l'appuntamento oggi, e forse ti riceve tra un anno.

Almeno, questo è quello che si evince dalle ultime dichiarazioni degli autori... Ma c'è speranza che tutto cambi ancora e si trasformi restando uguale.

Rita Pani (Apolide)


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