6.15.2007

 

Al colle! Al collo!

“So che non si può fare, ma io vado al colle a chiedere le elezioni”. Quando parla un grande statista, parla così.

Poi la protesta (protesta?) della lega, la rissa parlamentare, e ancora il grande statista a dire che “la gente è stufa, e che a tirare la corda...”

E la colpa, o l'ispirazione, viene sempre fornita da quell'entità astratta chiamata gente.

Sono balle.

La grama verità è che tutte le cose si sono trasformate, anche quelle che già hanno rappresentato il peggio nel nostro paese, come la P2 per esempio.

La verità è banale. L'era evolutiva della nostra storia è segnata da cambi di nome, da cicli e ricicli che tornano prepotenti, da lavaggi superficiali di camice nere, di grembiulini e cappucci. Non so quale sia il nome moderno della P2, ma è chiaro che sia oggi meno nascosta e meno intelligente di quella di prima.

Non bisogna sforzarsi molto per comprendere che quello che sta accadendo in Italia, poco ha a che fare con la politica. Il sistema politico è sovvertito dalla macchina “piduistica” messa in movimento da berlusconi, con innumerevoli tentativi di destabilizzazione, sovversione, complice una stampa disattenta e spesso complice, incline a riempire pagine e pagine di resoconti inutili o propagandistici, che scorda di raccontare in modo asettico e preciso la vita vera. La nostra.

Se solo rispondesse al vero la metà di ciò che Leoluca Orlando denuncia a proposito delle elezioni palermitane, probabilmente dovremmo preoccuparci per la nostra democrazia e per la nostra libertà; ma non se ne parla, e se lo sì fa, lo si fa in modo che Orlando appaia come il parente scemo che è da compatire e assecondare, da tenere lontano dai tavoli dei banchetti.

Servizi segreti e colossi telefonici sfruttati per creare falsi dossier e opere di spionaggio tese ad impegnare un parlamento sul nulla, mentre la vita scorre nel fiume di vomito di tutti noi, che ancora ci domandiamo – con responsabilità – quale fine faremo.

Ma questa nuova P2 è un regalo insperato per questo governo che farebbe fatica a governare, secondo “programma”, disprezzando a parole il precedente catastrofico periodo berlusconiano, ma sguazzando nella comodità che offre, di nascondersi e sputare in faccia a chiunque votò sempre seguendo quell'irresistibile sentimento di responsabilità.

Detto questo, visto che lui va al colle, io me ne vado due giorni al mare. Lo, so non è proprio il mio mare, nemmeno gli somiglia, ma le mie squame reclamano almeno un soffio di salsedine.

Rita Pani (APOLIDE)


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